Si è scritto, si è detto, si è sognato che l’unione europea avrebbe allontanato per sempre la guerra dal continente. Invece succede che proprio l’esistenza di una elite sovranazionale, priva di qualsiasi problema di consenso e obbediente ai centri di potere finanziario, stia portando l’Europa non solo a un ritorno della tensione tra le vecchie nazioni del continente, ma anche a uno sciagurato conflitto con la Russia che è al contempo un suicidio geopolitico.
E’ il risultato di un progetto di unificazione esile e asfittico, basato essenzialmente su presupposti oligarchici di cui si ha amplissima documentazione e di cui oggi si raccolgono i frutti. E sono frutti avvelenati due volte, prima dalle sostanze tossiche distribuite in Ucraina, a riprova che la democrazia per Bruxelles è solo un grazioso paravento, poi dall’assurdità di privarsi dell’essenziale retroterra continentale, isolandosi e rimanendo come un’isola di proprietà americana. E’ del tutto evidente che senza l’Asia l’Europa è destinata alla subalternità. Per un millennio la maggiore potenza continentale ossia la Germania, nelle sue varie espressioni storiche, ha sviluppato la sua spinta verso l’est, il Drang nach Osten, nella consapevolezza dell’importanza vitale di quel retroterra, uscendone sempre con le ossa rotte, l’ultima volta appena 70 anni fa. Oggi quel retroterra è a portata di mano con la pace e sarebbe essenziale proprio per dare all’Europa la capacità di affermare un proprio modello, quello tradito ogni giorno che dovrebbe contenere la possibilità di un progresso sociale, peraltro inviso al capitalismo nord atlantico. Invece l’elite continentale ormai espressione di interessi del capitale finanziario e la stupefacente mediocrità di leader come la Merkel o Hollande, hanno messo l’intero continente in conflitto con la Russia, scegliendo di appoggiare le ossessioni degli Stati Uniti, risoluti ormai a qualunque cosa pur di evitare un declino, certo alla lunga inevitabile, ma sventatamente accelerato proprio dal globalismo liberista.
Siccome la Germania è l’epicentro di tutto questo è significativo che proprio lì sia apparso un documento firmato da ex cancellieri, scrittori, intellettuali, artisti, ex presidenti, uomini dell’economia, industriali dal titolo drammatico e purtroppo attuale: ” Una nuova guerra in Europa? Non in nostro nome” ( qui il testo originale in tedesco). Si invoca un ritorno alla ragione, la fine dell’isteria anti russa di cui fanno sfoggio politici e media, le menzogne con cui viene alimentata questa campagna:
“Non possiamo cacciare la Russia dall’Europa. Sarebbe antistorico, irrazionale, pericoloso per la pace. Fin dal Congresso di Vienna nel 1814, la Russia è riconosciuta come una delle potenze determinanti dell’azione politica in Europa. Tutti quelli che hanno cercato di cambiare questo stato delle cose con la violenza, si sono scontrati con un sanguinoso fallimento…
Ci appelliamo ai deputati del Bundestag, in quanto rappresentanti del popolo, perché siano degni della gravità della situazione e facciano anche da guardiani degli obblighi di pace del governo federale. Chi costruisce solo immagini del nemico e manipola i fatti con attribuzioni di colpa unilaterali, esacerba le tensioni in un momento in cui devono invece prevalere i segnali della distensione…
Facciamo appello ai media, affinché assolvano in modo più convincente al loro obbligo di riportare i fatti senza pregiudizi. Editorialisti e commentatori demonizzano intere nazioni, senza dare sufficiente credito alle loro storie. Qualsiasi giornalista esperto di politica estera comprenderà i timori dei russi, da quando fin dal 2008 i membri della NATO invitarono Georgia e Ucraina ad associarsi all’alleanza. Non si tratta di Putin. I Capi di Stato vanno e vengono. Si tratta dell’Europa. Si tratta di togliere di nuovo alla gente la paura della guerra. A questo scopo, un cronaca dei fatti responsabile, basata su solide ricerche, può aiutare molto.”
Il fatto che questo appello sia uscito il 5 dicembre è doppiamente significativo: proprio il giorno prima il congresso Usa ha approvato una risoluzione in cui si invita il presidente a verificare se le forze armate siano “pronte e sufficienti” per “soddisfare gli obblighi della difesa collettiva ai sensi dell’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico”, una sorta di pre dichiarazione di guerra, sbandierata nonostante il fatto che l’Ucraina non sia ancora nella Nato e nella quale oltretutto i Paesi europei della Nato vengono completamente coinvolti. Doppiamente significativo perché il tutto si appoggia sulle invettive propagandistiche e le falsificazioni che i media maistream sulle due sponde dell’atlantico, hanno prodotto in questi mesi (vedi abbattimento del boeing malese), mettendo in luce il circolo vizioso che si crea tra pessima informazione e pessima politica, entrambe ormai subalterne. Una di queste grottesche falsificazioni è l’accusa alla Russia di aver invaso la Georgia nel 2008. Peccato che un’inchiesta della commissione europea su quei fatti dica l’esatto contrario e cioè che “fu la Georgia a cominciare una guerra ingiustificata”. L’insieme viene smerciato presso le opinioni pubbliche anche grazie alla falsa idea di una superiorità militare che non esiste, che in qualche modo anestetizza le paure (vedi qui)
Tutto questo accade mentre il ceto politico italiano si diletta delle sue contraffazioni sul job act e sulle cosiddette riforme o è impegnato a tamponare le falle, persino mafiose, che si aprono sullo scenario della sua governance reale. Di certo in questo stato di intorpidimento generale non vedremo manifesti e appelli che denunciano la terribile china presa dagli avvenimenti, visto che vengono ignorati e forse persino censurati quelli che compaiono in altri Paesi. Tireremo a campare e a morire.
L’Ue ci ha messi in una situazione che non siamo più in grado di governare e reagiamo ormai in maniera sconsiderata. Lungi dal tutelare gli interessi delle popolazioni europee, l’Ue ci sta trascinando verso il declino economico e non solo, mentre il blocco dei cosiddetti Brics ha ormai superato il blocco Usa/Ue sul piano economico e militare – il che non mancherà di riservarci amare sorprese nel medio termine. Di fronte a questo mutato rapporto di forze i leader occidentali non trovano di meglio che credere alla propria propaganda che, però, al di fuori dai confini di Usa ed Europa è ormai guardata con sospetto e crescente fastidio e non ci aiuta a migliorare i rapporti con il resto del mondo.
In pratica l’Ue ci sta isolando dal resto del mondo e non sappiamo come reagire perché fino a poco tempo fa eravamo davvero convinti che il mondo avrebbe preso sul serio il nostro delirio di onnipotenza imperniato sull’adozione di una moneta assurda che avrebbe dovuto “proteggerci dalla Cina”.
In tale contesto è del tutto irrilevante il chimerico comportamento del governo italiano: nessuno lo prende sul serio. Del resto, Renzi è stato messo lì proprio per garantire a Merkel che l’Italia proseguirà con il “pilota automatico” sulla strada delle “riforme”.
Ciò che conta, a questo punto, non è tanto quello che faremo noi italiani, europei, americani, ma quello che farà il resto del mondo, eventualmente contro di noi.
..sin dall’inizio del terzo millenio, qualcuno osò “come non mai” nell’imponderabile impresa di ampliare, da una parte, rovesciare, dall’altra, quei “piani incancreniti” di sistema dei continenti,
“schiavitù e povertà”, che furono alla base, la vera forza a rendere… di una economia tendenzialmente globalizzata, spudoratamente anestetizzata, catalizzatrice di eventi tra i più infimi e inimmaginabili che la storia umana potè mai conoscere.
(Dopotutto)
“Ho capito! I soldati che hanno occupato la Crimea erano Amerikani!”
in Crimea c’è stato un referendum… ma questi sono dettagli democratici trascurabili dalla US-NATO…
mentre secondo l’inconfutabile propaganda politicante della US-NATO, l’aereo di linea Malaysiano è stato “”””certamente””””” abbattuto dai russi.
Ho capito! I soldati che hanno occupato la Crimea erano Amerikani!
La situazione attuale è l’ultimo atto di uno spettacolo (tragedia o commedia che dir si voglia), iniziato ai primi dei 1970, con la creazione a Chicago di una scuola di pensiero il cui fondatore era l’arci-sionista Leo Stauss. Erano i tempi in cui il volgo ancora pensava che Israele si ritirasse dai territori occupati militarmente nel 1967.
La ben-finanziata scuola di Chicago era, ab ovo, assolutamente contraria a un’apertura alla Russia, come Nixon fece con Breznev (tralascio i dettagli, chi è interessato può verificare). Nixon andava eliminato. L’affare del Watergate venne iniziato proprio dal super-sionista Washington Post tramite due suoi giornalisti altrettanto arci-sionisti.
Nella successiva amministrazione Ford entrarono Wolfowitz e Kristol (diretti apostoli di Strauss), nonché i rabidi Rumsfeld e Cheney di recente memoria. Comico rivedere il video dove Rumsfeld da’ per certo che l’USSR sta sviluppando nuovissime armi laser etc. Dai documenti si legge cha la CIA aveva completamente negato l’esistenza della minaccia sovietica. Ma come ben si sa, anche la palle fan parte di un piano – allora come oggi. Passato Ford, per gli anglo-sionisti Carter era peggio di Nixon – vista la pace in Medio Oriente. Le banche, i media, i soliti assoldati sgherri accademici pseudo–intellettuali, lo fecero politicamente fuori.
La vera svolta avviene con Reagan, quando, con una manovra che ha del miracolante, la scuola di Chicago si concentra sull’obiettivo di convertire le masse religiose e credulone del sud dal cristianesimo al giudaismo. Detta cosi’ sembra un’assurdità. Ma ci sono dai 30 ai 50 milioni di americani nel Sud – i ben noti “neo-con”, praticamente la maggioranza al Congresso – per i quali il trionfo di Israele nel Medio Oriente coinciderà con il ritorno di Cristo sulla terra. L’assurdo è tale che ci si sente imbarazzati gia’ solo a scriverlo. Ma vorrei proprio che gli italiani pensanti potessero assistere (o almeno guardare un video) delle “funzioni religiose” nelle chiese-stadio del Sud. E’ roba che eccede ampiamente l’idea dei riti pagani che, piu’ o meno, ognuno di noi si forma leggendo la storia e qualche classico.
Conclusione, spicciola ma purtroppo vera. Il religionismo “Neo-con”, fa tutt’uno con il neo-liberismo economico. L’anglo-sionismo vede ogni (anche velata) modifica del neo-liberismo, come minaccia alla propria ragione di essere. Dico ‘velata’ perchè il programma economico di Putin (a leggere anche il piu’ recente discorso in proposito) non sembra discostarsi dal modello occidentale.
Basti dire che la recente dichiarazione di guerra (o perlomeno di intenti bellici) contro la Russia e’ stata firmata praticamente all’unanimità dal Congresso. Solo 10 su piu’ o meno 400 hanno votato contro.
Viene in mente Dante, –
“… ed è ragion, che’ tra li lazzi sorbi
si disconvien fruttar lo dolce fico” –
dove gli aspri sorbi (lazzi sorbi) sono metaforicamente gli ingrati fiorentini. Ed è giusto (è ragion) che il dolce fico non può produrre i suoi frutti in mezzo ai sorbi. È una metafora espressa da Brunetto Latini che accusa i fiorentini di cecità, avarizia, invidia, superbia e consiglia Dante a mantenersi immune dai loro costumi.
Absit iniuria verbis per i fiorentini. A buon intenditor….
http://www.yourdailyshakespeare.com
….e pensare che Putin , se errore vi è stato per la Russia, è stato quello di rivolgersi verso occidente anzichè oriente. Indubbiamente l’Europa
sta svolgendo una politica incomprensibile e autolesiva. Poi non si comprende neanche dove voglia arrivare ,lo scopo finale di questa politica. Conquistare tutto il continente unendolo in funzione di
protettorato USA ? E a quale costo e con quale guadagno per il continente. Tutte domande per me senza risposta e di non facile com
prensione.ps. .e dopo la Russia la Cina e dopo ….ricominciamo d’accapo o speriamo nel frattempo di essere giunti su Marte ?!
Sono meno di 65 persone i firmatari dell’appello. Avrebbero dovuto essere, nella sola Germania, 65 milioni. Questo per dire la sproporzione delle forze in campo. Altra cosa curiosa: l’appello è pubblicato dal quotidiano liberale Die Zeit il cui editore è l’ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt che è, come Gerhard Schröder (firmatario dell’appello), un noto lobbista pro Putin. Nulla contro Putin, è sempre molto meglio di Obama, ma bisogna un attimo capire chi pensa per conto proprio e chi pensa per conto altrui.
Nessuno di noi sa se il piano americano è solo quello di ventilare una guerra per vendere più armi oppure se farla veramente. Nel primo caso ci sono uguali vantaggi per Russia e USA, i due principali esportatori di armi del globo, nel secondo gli unici che si avvantaggerebbero sarebbero i cinesi, vero ago della bilancia. Mi chiedo anche se la cupola che guida il mondo ritenga che così come c’è voluto il bagno di sangue della seconda guerra mondiale per consacrare gli americani come padroni del mondo (o, quanto meno, dell’Europa) si debba ora assistere ad una riedizione del massacro giusto per consacrare i cinesi come nuovi padroni del mondo. Il capitalismo è una religione e le religioni hanno bisogno di una certa ritualità. Infine, confesso che mi piacerebbe poter dire anch’io “non in nostro nome” ma noto che in Italia nessuno ha ancora sentito il bisogno di posizionarsi pubblicamente con fermezza su questo argomento. Che la prossima guerra mondiale sia limitata solo a Stati Uniti, Germania e Russia?