Anna Lombroso per il Simplicissimus
C’è proprio da avere compassione per illustri pensatori e commentatori autorevoli, arrivati all’età felice in cui non si nega a nessuno la nomea di venerati maestri, costretti dall’incalzare di eventi che non sanno interpretare a fare gli umarell davanti ai cantieri della realtà e che per dimostrare la loro esistenza in vita devono lanciarsi in verbose e arrischiate polemiche intese a battere la concorrenza di nuove meteore.
Ne è un esempio caldo caldo la querelle nata tra l’indomito 91enne Furio Colombo e il giornale che si vanta di aver contribuito a creare e lanciare nel suk dell’informazione, reo di aver dato spazio e lustro all’indegna collaborazione del putiniano Orsini, colpevole di aver legittimato le insensate esternazioni di Massimo Fini, alle cui provocazioni innocenti abbiamo sempre riservato la bonomia dedicata all’anarchico matto di paese, responsabile di aver ospitato con entusiasmo le voci di D’Orsi, Montanari e altre fashion victim del pazzo tiranno, vezzeggiati tutti da quella sciacquetta infedele di Travaglio.
Intervistato da Flores d’Arcais che vorrebbe una Cia su misura per stanare i prezzolati di Mosca che ormai si annidano in ogni anfratto della società, Colombo denuncia con veemenza l’affronto sui è stato sottoposto, proprio lui, una firma storica che iniziò la sua carriera con un’intervista alla vedova di Roosevelt, Eleanor, messo in ombra da un professorucolo cui il giornale che considera suo, ha offerto addirittura una serata di festa e di celebrazione cui lui non aveva mai avuto diritto, e il cui arrivo “segna una mutazione aberrante” esemplare di “un’epoca brutta caratterizzata dall’alterazione della verità”
Deve proprio trovarsi a disagio in questo mondo, come i pensionati sulla panchina che ripetono amareggiati “ai nostri tempi…”, messo ai margini in quella che considera una condizione minoritaria, per via dell’accertata occupazione di talk show e giornali ormai posseduti da un clima filorusso alimentato dai pacifisti codardi papa compreso e dalla vigliaccheria di chi si oppone a quegli aiuti in armamenti che stanno garantendo anche la tutela della nostra libertà e autonomia.
Eh si, si sta male in un “mondo alla rovescia”, dove i benpensanti osano dire che “questa guerra si poteva evitare che scoppiasse, c’erano tutti gli elementi per poter trattare”, oppure “peccato che la Nato sia stata così aggressiva, certo che la Russia non poteva stare ferma”.
I monumenti viventi, si sa, hanno sempre pronto un curriculum con tutte le necessarie referenze di piglio antagonista, spirito critico, indipendenza di pensiero, disprezzo per i vizi del secolo, ambizione, arrivismo, conformismo, indole gregaria.
E nel caso in oggetto cosa c’è di meglio della voce su Wikipedia, l’enciclopedia online “a contenuto libero, collaborativa, multilingue e gratuita” guardata con maggiore approvazione da quando ha sottoposto a restyling alcune voci moleste, come la strage di Odessa.
E difatti Colombo deve aver contribuito direttamente alla redazione del suo autoreferenziale e encomiastico coccodrillo in vita, che cita le sue esperienze professionali, come giornalista, corrispondente dall’estero per la Stampa e la Repubblica, collaboratore del New York Times, docente della Columbia University e del Dams, direttore per tre anni dell’Istituto italiano di Cultura, ma anche consulente prestigioso di Adriano Olivetti, poi combattivo direttore dell’Unità e infine deputato e senatore per il Pds, i Ds e Pd.
Ma ciononostante, irriducibile voce critica, a conferma di uno spirito libero grazie al quale rivendica di essere abilitato a pronunciarsi sui grandi temi della vita, su ciò che è giusto e legittimo, a cominciare, pare, dalle guerre, in virtù di una recente identificazione dei criteri e dei requisiti secondo i quali aggressioni e invasioni, scorrerie e stragi della Nato e degli Usa sono inevitabili accorgimenti messi in atto per tutelare la libertà, il benessere, i diritti patrimonio della superiore civiltà occidentale.
Ma c’è qualcosa su cui la scheda di Wikipedia scorre via, un punto apparentemente trascurabile, che chiunque abbia frequentato salotti, redazioni, club, circoli, think tank, invece valuta per il suo giusto peso, quando il precocemente incanutito Colombo con la sua moglie la newyorkese Alice Oxman, rappresentavano la coppia più radical chic, si diceva allora, due perfetti amerikani a Roma come in tutti i salotti del cosmopolitismo, in possesso della sfrontatezza elegante che consente margini di sofisticato dissenso.
Si tratta della professione oggi volutamente trascurata dalle biografie che ha segnato il successo professionale e mondano della più perfetta imitazione dell’Avvocato, con tanto appunto di chioma argentea, erre moscia, consorte filiforme, quella di vezzeggiato presidente della Fiat Usa dal 1989 al 1994.
Un incarico che non lascia dubbi sulla sua militanze nelle cerchie dell’oligarchia, ma quella del bon ton, dei modi forbiti offesi dall’irruzione sulla scena di focosi e rozzi malandrini, di tycoon spregiudicati e arraffoni, di volgari puttanieri che hanno macchiato la reputazione delle élite e dei loro valori tramandati per via dinastica e inviolabili.
Per una volta mi sento di condividere la risposta che Travaglio ha dato ai capricci del nonagenario tradito negli affetti, magari non è un granché in quanto a efficacia, ma almeno è un segnale che è finito il tempo degli intoccabili elefanti che esigono rispetto, ammirazione, consenso e una coltre di delicato oblio sui loro vizi.
Spurio Colombo…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
sceglilarotta, giusta osservazione, ma posso vantare le referenze di molti post dedicati a quell’aspetto della fenomenologia di Colombo. Così come innumerevoli prese di posizione in merito all’imperialismo consumato in Palestina a carico del sionismo e della mano imperiale Usa.
come appunto ho scritto ieri a proposito della pessima trovata della senatrice Segre, utile a contribuire a quel concorso di manipolazione e manomissione della storia riserva eterna indulgenza a chi usa l’immane tragedia dell’Olocausto per perpetrare una politica coloniale e razzista, coprendo i crimini in nome del suo diritto all’autodifesa.
Kosher Nostra sta sempre li a spiare e cospirare
Anche nel vostro articolo, come in quello di Travaglio, manca qualcosa nel curriculum di Colomnbo e si tratta del servilismo verso lo stato sionista. Quelllo che lo ha fatto scendere in campo è proprio il legame con chi occupa la Palestina. E’ da quelle parti che è arrivato l’ordi
ne di “scendere” in campo contro chi critica i nazi ucraini. Nell’articolo ottimo che avete pubblicato vi sfugge l’immediata discesa in campo di un altro campione di servilismo verso Israele e parlo di Gad Lerner. Il tutto non è successo a caso, Grazie per il vostro impegno contro i vaccini a capoicchia.