Draghi è afono, parla con tono da premier confidenziale come si sarebbe detto un tempo, ma non ha bisogno di parole: contano i fatti, quelli della sua storia di “vile affarista” come disse Cossiga, quelli della Grecia e quelli della sua recentissima assunzione a Palazzo Chigi dove tra i suoi primi atti c’è stato quello di avallare l’aumento delle spese militari da 26 a 36 miliardi di euro annui in armi made in Usa, sperperando in pratica tutto quello che in sostanza arriverà dall’Europa ( vedi Aspettando il prestito forzoso) come aiuto alla catastrofe pandemica e ubbidendo alla straordinaria follia della Nato e dunque anche di un’Europa che sembra esistere soltanto per portare avanti un piano di recessione sociale, ma per il resto è totalmente prigioniera della demenziale strategia di Washington che consapevolmente ( ma questo avverbio difficilmente si potrebbe applicare a un vecchio boia del Sud America come Biden) o per vie subliminali vede nella guerra l’unico modo di mantenere la sua egemonia mondiale. E non basta la portaerei Garibaldi è in navigazione vero le Americhe per ottenere il brevetto per l’uso degli F35 in configurazione navale armati con bombe nucleari. In barba alla Costituzione visto che sia questi caccia, sia le portaerei sono di per sé armi offensive Si, certo l’F35 è giusto un aereo kamikaze, serve come missile guidato, come aereo in sé è una ciofeca che il Pentagono riconosce come tale tanto che ora ha già varato il progetto per un nuovo caccia che sia all’altezza di quelli più vecchi.
Ma tutto questo, mentre il ministro della difesa fa sventolare i gagliardetti dicendo che siano gli unici assieme ad Usa, Gran Bretagna e Giappone ad avere portaerei con velivoli di quinta generazione, ci mette in una situazione estremamente pericolosa: insieme alle basi americane non fa che definirci sempre di più come un bersaglio prioritario, anche perché Germania e Francia stanno in qualche modo cercando di sganciarsi a tempo da questa logica perversa. Quanto ci metteranno a vaporizzare la portaerei gioiello e molte parti dello Stivale coloro che la Nato e l’Europa definiscono senza alcuna ragione al mondo come nemici facendo di tutto perché lo siano davvero? Siamo a 2 minuti di tempo per i missili ipersonici verso i quali non esiste alcuna difesa: solo gli americani ce l’hanno e consiste per l’appunto nel far sì che siano i Paesi europei ad assorbire parte della risposta del nemico che a tutti i costi vogliono evocare come strumento di distrazione sociale. E di certo gli scarsi F35 sono armi solo da first strike, nemmeno per un attimo possono essere scambiati per armi di deterrenza vista la loro estrema vulnerabilità.
Ma a Draghi non importa nulla, non ha nemmeno le possibilità di essere critico rispetto a tutto questo che anche lui ha contribuito a costruire: sussurrando ci porterà alla rovina perché non è un politico, nemmeno di quelli subalterni e a busta paga del sistema economico finanziario, fa invece parte integrale di quel sistema e di quel mondo, è direttamente coinvolto nel massiccio progetto di ristrutturazione globale che è attualmente in corso dietro la cortina fumogena della pandemia Covid. Fa parte di quei potenti che hanno visto nel Coronavirus l’occasione perfetta per attuare la loro strategia distopica che include una frettolosa transizione verso l’energia cosiddetta verde ( ma causa di ulteriore e straordinario inquinamento dell’ambiente) , l’intelligenza artificiale, la morte dell’economia main street e una matrice di sorveglianza completa nei confronti delle popolazioni. Egli rappresenta in pieno sia le distopie assurde di supermiliardari ottusi e fanatici, sia quell’economicismo cieco che dagli anni ’90 ad oggi ha portato allo sfascio dei diritti del lavoro ottenendo solo declino e povertà, umiliazione e furto di futuro. Convinto peraltro che nulla possa davvero accadere in un mondo immobile che vive solo il presente. Ecco perché il suo governo appare come prodotto della più tradizionale e antico mercato delle vacche, come qualcosa di vetusto: si tratta di meri esecutori di visioni stantie. Del resto non esiste alcuna vera opposizione a parte quella puramente nominale e strumentale della Meloni o il disperato tentativo di alcuni fuoriusciti dei Cinque Stelle che dopo mille cedimenti e non si sa quante giravolte tentano di salvare la loro poltrona per un’altra legislatura o quello stesso di Conte per darsi un futuro politico da fine dicitore del nulla.
Il problema vero è però che non esiste più uno schieramento antagonista perché non esiste una cultura antagonista capace di tematizzare in maniera efficace e all’altezza o alla bassezza dei tempi, il dissenso e il rifiuto dell’oligarchia e lo si vede benissimo dai tentativi di mettere in piedi formazioni alternative che finiscono regolarmente per diventare un sottobosco che esprime contrarietà, ma privo di un vero collante ideologico e men che meno di una teoria sociale. Per questo a Draghi basta sussurrare tra gli osanna della stampaccia che ne esalta il decisionismo. Che è quello del “loro” agente a Roma.
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Non si può escludere la possibilità che dietro la facciata del Covid si nasconda un esperimento di vaccinazione di massa programmato dal Ministero della Difesa americano per raccogliere informazioni da utilizzare a beneficio dell’esercito USA.
Dal 2012 l’agenzia militare Darpa (sotto il controllo diretto del Pentagono) ha iniziato a spendere milioni di dollari per le ricerche relative ai coronavirus, concentrandosi sui vaccini mRNA.
Come viene ben spiegato sul sito ufficiale dell’agenzia governativa:
“I vaccini a base di geni si sono dimostrati molto promettenti come mezzo per fornire una protezione immunitaria sicura, riproducibile a lungo termine.
Affinché i vaccini funzionino, tuttavia, spesso richiedono più di una dose e spesso occorrono settimane o mesi prima che il sistema immunitario di un ricevente sviluppi una protezione sufficiente contro il bersaglio virale del vaccino.
Con queste realtà biomediche arrivano minacce ai combattenti se si schierano in regioni piene di patogeni prima di aver stabilito l’immunità pertinente e minacce alle missioni militari a causa del dispiegamento ritardato del personale fino a quando non si raggiunge la protezione immunitaria.
Affinché un vaccino conferisca immunità, deve portare alla produzione all’interno di un destinatario di anticorpi altamente potenti in grado di neutralizzare l’agente patogeno.
DARPA ha avviato il programma ADEPT:PROTECT (più spesso indicato più semplicemente come ADEPT) con l’intenzione di lanciare un nuovo percorso verso una protezione quasi immediata contro i patogeni per i quali i vaccini non sono ancora disponibili e per conferire una protezione temporanea durante lo sviluppo di un vaccino che può richiedere anni.
Gli investimenti di DARPA in questo spazio hanno portato direttamente, con la società di biotecnologie Moderna, come esecutore a contratto del programma, a una prima sperimentazione clinica umana con un vaccino a RNA nel 2019”.
https://www.darpa.mil/attachments/ADEPTVignetteFINAL.pdf