Nel 1932, nel pieno della terribile crisi economica che portò al nazismo, la cittadina austriaca di Wörgl, 10 mila abitanti e distante meno di 100 chilometri dal Brennero, viveva il periodo di sviluppo più intenso e straordinario della sua storia: furono ripavimentate tutte le strade, rifatto da zero il sistema idrico, costruite oltre 200 case, realizzato un ponte sul fiume Inn, creato un trampolino per il salto con gli sci e fu anche possibile sostenere centinaia di disoccupati con salari passati dal comune. Tutto questo durò 13 mesi fino a quando il governo centrale di Vienna non intervenne per rimettere le cose a posto e restituire il trono al capitale.
Ma cos’era successo? Semplicemente il sindaco della cittadina aveva voluto sperimentare le teorie di Silvio Gesell, un economista noto, ma emarginato dalle scuole di osservanza capitalistica, non marxista, almeno in senso statalista e abbastanza originale da aver elaborato una teoria che può apparire singolare rispetto al modo di vedere convenzionale, ma che in realtà è altrettanto valida rispetto a quella in cui siamo talmente radicati da non poter immaginare altro. Perché il denaro la cui accumulazione, resa possibile dalla sua natura di merce non deperibile, rappresenta in definitiva un rinvio di spesa, dovrebbe godere di un interesse positivo come è stato storicamente interpretato, determinando così la dittatura del capitale? Se l’interesse fosse negativo, cioè si perdesse qualcosa man mano che passa il tempo, tutti sarebbero spinti a spenderlo presto, dando luogo a un’economia molto più dinamica e non basata sull’accumulazione ( *vedi nota a fine post).
Gesell aveva anche studiato un modo per per permettere di applicare l’interesse negativo pur dentro le regole monetarie generali e al sindaco di Wörgl bastò investire un capitale relativamente modesto di 5500 scellini delle casse comunali per dare inizio a un meccanismo virtuoso: la sola somma iniziale in tredici mesi venne spesa 416 volte creando 14 volte più occupazione rispetto alle regole standard. Dinamiche che si presentarono in tutti i luoghi di Germania e Austria dove vennero sperimentate e dove furono pure rapidamente soffocate. Si pensò anche di attuarle negli Usa della grande depressione dove tuttavia furono fatte enormi pressioni su Roosevelt per impedire l’esperimento.
Ora cosa c’entra tutto questo con la Grecia o con gli altri Paesi in crisi dentro e fuori l’Europa? In via diretta e immediata poco se si prescinde dalle dinamiche pratiche delle valute locali nate a Volos, Patrasso, Corfù, Katerini che devono essere per forza di cose spendibili in fretta e non possono essere depositate: questo apologo si propone semplicemente di mostrare come le strade obbligate, la sensazione di essere immersi in una realtà unica e immutabile, l’incapacità di trovare una via d’uscita dalle contraddizioni dei modelli, è frutto semplicemente dell’incapacità di uscire dalle trappole mentali e liberarsi delle egemonie culturali. “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”: molte cose diverse possono essere fatte, cose che magari nemmeno si immaginano o trovano spazio nel discorso comune, cose che i centri di potere non vogliono attuare perché antitetiche ai loro interessi, cose negate, pensieri davvero proibiti al contrario delle modeste fantasie sessuali. Ci si ferma sulla soglia di euro o non euro, ci si ferma timorosi sull’uscio del piccolo territorio conosciuto dove i bracconieri del capitale fanno facili vittime.
E’ solo un invito ad aprire la mente.
(* Nota) In termini generali se l’ equazione del profitto privato ( qualcosa di radicalmente differente dal guadagno che deriva dal lavoro) è P = D (denaro) x S ( saggio di interesse) ci sono due modi per eliminarlo o azzerare D (dunque la proprietà privata, almeno nella misura in cui diviene accumulabile, come fa Marx) oppure S come fa Gesell. E’ fin troppo chiaro che in un “accelerazione” del denaro e degli scambi c’è molto più posto per il merito che non per le rendite di posizione, mentre il potere bancario viene enormemente ridimensionato. Un vero veleno per le classi dirigenti e le oligarchie.
leggete:
http://www.economiaepolitica.it/primo-piano/gli-effetti-di-unuscita-dalleuro-su-crescita-occupazione-e-salari/#.VOzKz9-FpWc
L’interesse negativo non è un incentivo a spendere, è un incentivo a mettere i propri soldi altrove, dove non esiste un interesse negativo! Ma supponiamo pure che non esista la libertà di trasferimento dei propri soldi altrove, cosa di per sé stessa limitativa della propria libertà (la libertà è infatti l’insieme delle cose che possiamo lecitamente fare mentre il denaro – per convenzione sociale – è il “carburante” che ci permette di fare queste cose, quindi ogni limitazione riguardante il “carburante” si trasforma ipso facto in una limitazione delle cose che possiamo fare, ossia in meno libertà), anche in questo caso l’interesse negativo non sarebbe un incentivo a spendere e questo per le seguenti ragioni. La prima è che chi ha pochi soldi in banca non può comunque permettersi di spendere e risulterebbe dunque ingiustamente penalizzato. La seconda è che i soldi detratti andrebbero non si sa bene a chi, creando ingiusto guadagno, oppure andrebbero ad aggiungersi alla tassazione infinita che già ci soffoca. La terza ragione è che esiste ancora la borsa e sarebbe la borsa ad avvantaggiarsi dall’imposizione di un interesse negativo e la borsa è… il grande capitale e quindi saremmo punto e daccapo. Un quarto motivo è che il Tesoro, attraverso l’interesse negativo, renderebbe più attraenti perfino dei titoli di stato decennali a zero interesse (zero ma non negativo!). La quinta ragione è che in periodi di crisi nera come questi in cui si avverte tangibilmente il rischio di perdere il capitale (altro che i soli interessi!) la gente è disponibile a subire interessi negativi anche rilevanti pur di non perdere il capitale, come nel caso dei buoni del tesoro tedeschi, e non investe.
Sono comunque con Mr. Simplicissimus nel senso di auspicare una liberazione dal pensiero obbligato degli economisti di regime ma, per ottenere questo, è indispensabile sottrarsi completamente, e non solo parzialmente, alle gabbie concettuali degli economisti e rifondare la disciplina dell’economia comprendendo una buona volta che l’economia che si insegna è il versante “teologico” della religione del capitalismo, ossia, una costruzione concettuale irragionevolmente complessa e pseudo-scientifica che ha come unico scopo la giustificazione ideologica del capitalismo e la creazione di apostoli del capitalismo (dai ministri delle finanze delle varie nazioni fino agli accademici che di questa religione sono i supremi sacerdoti). Le basi dell’economia che si insegna sono più che traballanti, sono inesistenti, sono un’illusione ottica persistente e fintanto che ragioneremo da economisti non ragioneremo affatto. Per dire, l’età del denaro solo virtuale, che ci stanno imponendo a forza, consentirebbe per la prima volta nella storia di dar luogo a un’unica banca di stato con dei capaci hard disk al posto dei tradizionali forzieri in cui il nostro denaro virtualizzato rimarrebbe in deposito gratuito senza neppure bisogno che si scomodi il concetto di interessi attivi o passivi. Ma questa prospettiva di una banca unica che custodisca il nostro denaro senza diventarne proprietaria tramite il famigerato contratto bancario che stipuliamo ogni volta che depositiamo i nostri sudati risparmi in una banca significherebbe, di per sé, la progressiva disintegrazione del capitalismo che è, in buona sostanza, il risultato del fatto che tutti i cittadini di una nazione affidano il loro denaro alle banche per mettersi al riparo dai rischi di perderlo. E le banche, diventando legalmente proprietarie di quel denaro, possono giustamente farne quello che vogliono, darlo a chi vogliono e far nascere quegli imperi aziendali immani che sono nati dai nostri soldi, anche se non ce ne rendiamo conto.
La prima pietra fondante di un’alternativa al capitalismo dovrebbe partire proprio da qui: dalla creazione di una banca non-banca che custodisca il nostro denaro senza esserne proprietaria e, quindi, senza poterne disporre a piacimento.
Mi saprebbero dire sia il sig. simplicissimuss che la commentatrice che cita la mitologica MEMMT o MMT, quale potrebbe essere l’elemento scatenante la fiducia dei consumatori, e di conseguenza degli investitori, allo stato attuale in ItaGlia ??
Lei ad esempio, sig. simplicissimus, si fida delle politiche economiche e sociali di Renzi, si fida delle sue contro riforme di stile ottocentesco, si fida e vive a cuor leggero vedendo la pessima geopolitiche degli USA-NATO, della UE, ed in ultima si fida del buon funzionamento della zona euro ??
Se risponde di no, capisce che nessuna politica monetaria, avrà effetto positivo sulla ripresa dell’economia reale… peraltro mi risulta che nel 1020 o giù di l’ non ci fosse LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI come succede all’interno della UE, ed ancor di più della zona Euro…
vai a tassarmi i miei pochi e sudati risparmi per spingermi in questo contesto storico, economico e sociale, a scialaqquarli ??
ed io , italiano porto i miei risparmi in Svizzera ad esempio e li deposito legalmente in una banca o in una posta …
e poì?
l’accellerazione della circolazione della moneta, come avverrebbe, in effetti, se diminuisse la “massa monetaria” o meglio la liquidità effettiva qui in ItaGlia ??
Cosiglierei al sig. simplicissimuss, di acquisire il cocetto di trappola della liquidità, di elaborazione keynesiana … se le prospettive sono quelle di : privazione dei diritti del lavoro e sociali, di conflitti bellici e dell’istaurazione di stati oligarchico autocratici , come qui in Italia, BEH, SI DOVREBBE CAPIRE CHE LA PROPENSIONE AL CONSUMO PUÒ TRANQUILLAMENTE SCARSEGGIARE…
allora, le teorie di Silvio Gesell, in ItaGlia,con le attuali pessime prospettive democratico economiche e sociali, ppossono probabilmente non funzionare.
Ieri Silvio Gesell come, oggi, Warren Mosler?
Per saperne di più, credo varrebbe la pena di dedicare un po’ di tempo alla lettura del libro “Il più grande crimine”, di Paolo Barnard.
In basso il link per scaricarlo.
Come spesso accade per le cose buone, è gratis.
http://paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf