Fa quasi pena vedere il vertice del potere americano, almeno quello apparente, ridursi a strattonare la veste di un principe saudita per ottenere un aumento nella produzione di petrolio e ricevendone per giunta un diniego. Ne parlo perché tutto questo è come un apologo che rende molto chiaro il fatto che mentre gli Usa e l’occidente di contorno si reputano la “comunità internazionale” sono in realtà completamente isolati. Si tratta di un processo molto rapido ed è per questo che non è stato messo in conto  quando si è deciso di stanare l’orso russo: appena 5 anni fa il presidente Trump fu accolto a Riad con uno spettacolo di danza delle spade, 3 anni fa Putin  fu scortato per le strade di Gedda da cavalieri su cavalli bianchi come la neve e ospitato dalla famiglia reale in uno dei loro palazzi. Il presidente Biden ha dovuto soggiornare in albergo e senza alcun altro tipo accoglienza particolare: probabilmente il fatto di aver elevato l’Arabia Saudita a “importante partner strategico”,  dopo aver definito il regno un “paria” per l’omicidio del giornalista Kashoggi, non dev’essere affatto  piaciuto a Riad. Così poco che Biden non ha  ottenuto nulla e anzi il ministro degli esteri saudita ha smentito completamente la versione ufficiale data dai funzionari Usa, negando che fosse stato raggiunto alcun accordo in merito ad un aumento dell’estrazione di petrolio. di certo c’è solo che lì Arabia Saudita ha aumentato le proprie importazioni di petrolio dalla Russia, visto che molti suoi impianti  di estrazione e di raffinazione sono stati danneggiati gravemente nella guerra con gli Houti.

Ma il problema non è solo che il mondo è stanco dei ricatti Usa che ormai quasi sempre mandano alla malora chi li accetta , c’è anche il fatto che parlare con Biden è come parlare con il nulla: tutti si rendono conto che non può essere lui il presidente, che è solo una facciata dietro la quale si nasconde un intreccio di potere che si può intuire, eppure non è ben definito. Prendere accordi con lui e con la sua amministrazione è come fare un salto nel buio anche perché le elezioni truccate con le quali è stato insediato a forza alla Casa Bianca possono preludere a sviluppi imprevedibili della politica americana per la quale non esistono più personaggi di riferimento, né interessi chiaramente individuabili . Per non dire che le condizioni mentali dell’inquilino della Casa Bianca non sono certo rassicuranti riguardo alla tenuta di qualsiasi accordo. Tutto questo si riverbera necessariamente anche su tutti i leader occidentali che dipendono da Washington e dunque condividono il “cono di incertezza” della presidenza Biden: la conseguenza immediata di tutto questo è stato l’allontanamento di molte parti del mondo dall’occidente inaffidabile, la cui pretesa democrazia è ormai in gran parte un’illusione, ma la cui avidità al contrario rimane ben palpabile.

Anche da questo punto di vista l’operazione Biden appare totalmente fallimentare sia sul piano interno, ma ancora di più su quello esterno:  far eleggere per mezzo di brogli massicci un personaggio in piena crisi senile poteva sembrare un’ottima idea per avere libertà di governo nascondendosi dietro una testa di legno, ma alla fine si è rivelata controproducente, facendo perdere qualsiasi credibilità al potere visibile e istituzionale, rendendo palese che ne esiste uno che lavora nell’ombra. Adesso infatti si sta cercando una strada per liberarsi di un presidente di fatto impresentabile che da qualche tempo ha anche problemi a leggere dal gobbo e non per la vista , ma per la testa: ultimamente ha presso a riferire anche la punteggiatura e i consigli tra parentesi di chi scrive i testi. così  punto, punto e virgola, ripeti questo sono entrati nel topi dei discorsi presidenziali. L’unica cosa a cui potrebbe davvero servire è fare la pace in Ucraina visto che sarebbe assai facile caricarlo di tutto il peso della sconfitta, così come della strategia perdente. Ma chi ha messo in piedi la macchina per l’elezione del vecchio Joe sa che questo significherebbe il disastro per quello che viene chiamato deep state che ora si aggrappa al suo errore, uno dei segni più nefasti per qualsiasi potere. Potrà mai Mosca fidarsi di un prestanome e ancor di più dei suoi vassalli che lo sono elevati al quadrato? Lo ritengo del tutto improbabile anche se gli occidentali forse ci proveranno. Ma pensarci bene Biden è anche  il presidente ideale per il dottor Stranamore: l’unico che può innescare una guerra nucleare senza rendersi ben conto di quello che sta facendo. Chi meglio di lui, potrebbe premere il bottone: il presidente più votato nella storia nelle elezioni più false della storia? Qualcuno di certo ci sta pensando.