L’astensione della Meloni sul Recovery elaborato da Draghi o piuttosto di chi per lui, potrebbe sembrare un particolare secondario dentro una vita politica ormai ridotta ai minimi termini, mentre invece è un fatto importante perché sancisce la scomparsa di qualsiasi opposizione reale e solida in Parlamento. Qui non interessano le ragioni specifiche di convergenza , anche ammesso che ce ne siano o le motivazioni  tattiche intraviste da commentatori, rimasti a un universo fa, o retroscena che ormai non contano nulla: ciò che appare evidente da questo atto simbolico è la perdita di senso del Parlamento, che non sembra avere più scopo dentro l’unanimismo avvilente di un ceto politico complessivamente impresentabile. E che infatti viene regolarmente scavalcato perché un’ assemblea senza opposizione è un’ Assemblea  totalitaria. Questo potrà sembrare strano a chi non conosce la storia o si accontenta di fatti formali e magari parla di antifascismo senza nemmeno sapere ciò che dice: quello  che sperimentiamo oggi è proprio quello che è avvenuto sotto il fascismo. Molti sono convinti che nel ventennio mussoliniano il Parlamento non esistesse più e che non ci fossero nemmeno le elezioni invece no, c’erano sia l’uno che le altre, semplicemente non prevedevano l’opposizione. Dopo il ricorso alle urne del 1924, le ultime nelle quali si presentarono più partiti, ce ne furono nel ’29 e nel  ’34 a regolare distanza di 5 anni: in realtà erano più elezioni plebiscitarie poiché si poteva dire solo si oppure no alla lista dei deputati preparata dal Pnf e che scaturiva da una sorta di primarie dentro e nei dintorni del partito che talvolta furono anche feroci. E del resto in mancanza di un opposizione che senso avrebbe avuto lasciare che i candidati facessero una campagna elettorale classica che oltretutto avrebbe potuto essere funestata da episodi di contestazione popolare?. La stessa cosa capitò con modalità sostanzialmente simili  anche nella Germania nazista  con le elezioni del 1936 e quelle del 1938 svoltesi dopo l’annessione dell’Austria e che ne sancirono l’assorbimento nel Reich.

Ciò che intendo dire è che una dittatura o uno stato autoritario possono nascere dalla messa al bando delle opposizioni, ma  possono nascere anche dalla condizione opposta ovvero quando, per condizioni di subalternità del ceto politico ad altri poteri e/o all’instaurarsi di uno stato di eccezione, ovvero esattamente ciò che viviamo oggi, le opposizioni finiscono per autoannullarsi rendendo perciò stesso superflua la dialettica democratica. In poche parole gli strumenti formali della democrazia non sono di per sé in grado di garantirla, cone invece pare opinione comune. Che esista un Parlamento, che ci siano elezioni non garantisce che vi sia un vero sistema di rappresentanza degli interessi e una dialettica fra gli stessi, specie nel momento in cui la straordinaria concentrazione di ricchezza e di potere, oltre al monopolio dell’informazione, finisce per creare centrali in grado di fare aggio sul potere politico stesso. E’ abbastanza evidente che l’attuale emergenza sanitaria  stia evolvendo e tenda ad abbandonare i caratteri della pura emergenza per diventare uno stile di governo in tutto l’occidente e questo solo dei beoti riescono a non vederlo, sostanzialmente perché stanno sempre e comunque con il potere, magari fingendo di contestarlo in una sorta di narcisismo e di volgare culto del ribellismo da spot e da sottocultura modaiola. La dimostrazione di questa estensioni di quella che è stata chiamato dittatura sanitaria, è che i Fratelli d’Italia non si sono astenuti su Dpcm di carattere sanitario, ma su un piano (peraltro di straordinaria modestia a dimostrazione che Draghi agisce solo sotto dettatura) di immaginaria ripresa economica, peraltro resa impossibile sia dalle cifre reali in gioco, assai basse, sia dalla prosecuzione ad oltranza delle logiche austeritarie oltre che dei massacri sociali. Dunque non si può nemmeno invocare la salute pubblica e i suoi presunti obblighi  per giustificare la discesa agli inferi dell’unanimismo: la verità è che non esiste in Parlamento una sola posizione autenticamente antagonista rispetto alle prescrizioni neo liberiste e dunque anche i 19 voti contrari che sono spuntati fuori potranno essere riassorbiti più facilmente di quanto essi non possano costituire il seme di una futura opposizione.

Del resto solo in una visione piuttosto approssimativa e ingenuamente materialistica, ovvero americana,  si può credere che un virus, la sua pericolosità, la sua diffusione e la fede nella narrazione di questi effetti possa essere indipendente dalla natura della società in cui esso si manifesta. E indipendente dall’uso che le classi dominanti intendono farne: si potrebbero scrivere decine di saggi su come le epidemie siano state sempre gestite dal potere, anche quando la loro pericolosità era reale.. Dunque anche non opporre resistenza a misure palesemente prive di qualsiasi senso sanitario, ancorché asseverate dai vari prezzolati di una medicina diventata profitto, non deriva da una neutralità rispetto alla pseudoscienza, ma assume il carattere di appoggio nei confronti dell’ingegneria sociale che si vuole portare avanti.