C’è qualcosa di perversamente perfetto nel fatto che il governo tecnico con a capo il massimo tecnocrate bancario di cui disponiamo, si rivolge ai tecnici della McKinsey per studiare come spendere i soldi del Recovery fund che in realtà sono ben poca cosa, non gli immaginari 209 miliardi, ma una decina di miliardi l’anno per sei anni. Il fatto che i tecnici si nascondano dietro altri tecnici pagati ovviamente dai cittadini è paradossale se non fosse vergognoso perché è evidente che non esiste alcuna idea politica di spesa, ma che questa viene affidata alla volontà di mediatori e mestatori finanziari internazionali secondo la dinamica finale del neoliberismo in cui gli organismi economici, ma soprattutto quelli finanziari sono diventati un vero governo ombra. Ancora più perfetto perché  Draghi continua imperterrito, come è accaduto nel ’92 a bordo del panfilo Britannia , a chiamare in causa centri finanziari stranieri che comprano poi a prezzo di svendita asset essenziali del Paese, solo che questa volta si serve di un mediatore. Piuccheperfetto perché la McKinsey come orgogliosamente ci fa sapere il Sole 24 Ore, ha contribuito ad alimentare la dipendenza di psicofarmaci a base di oppioidi fornendo consulenza di marketing a produttori di farmaci tra cui Purdue Pharma e Johnson & Johnson. Adesso è in causa con 49 stati con i quali si è accordata per sborsare quasi 600 milioni di dollari per le terapie di disintossicazione.

Il che è come il cacio su maccheroni  visto che siamo tutti intossicati da narrazioni oppiaceo pandemiche provenienti dalla  medesima costellazione di potere che sfrutta la paura per destabilizzare dall’interno le democrazie  e nessuno farà causa ai responsabili per queste operazioni visto che quanto meno sul piano delle istituzioni hanno già vinto loro. Basta vedere l’accoglienza benevola con cui è stata accolta questa questa consulenza assurda, senza neanche  un borborismo nemmeno da quella che appare l’unica opposizione dichiarata a questo governo, mentre quando la stessa ipotesi di consulenza fatta da Conte aveva suscitato una canea di critiche . Tutti proni di fronte ai “buoni consigli della finanza” che in questo particolare caso eviteranno a Draghi di doversi inginocchiare in direzione di Berlino:  lo farà per lui la McKinsey che ci presenterà i voleri della parte forte dell’Europa. A questo punto ci si potrebbe anche chiedere che cosa ci sta a fare Draghi visto che vuole delegare a società di consulenza internazionali, ciò per cui era stato proclamato premier dal Palazzo. Ma forse serve proprio a questo a far passare senza traumi quest’ultimo tradimento della politica e del Paese.