Potremmo chiamarla arma batteriologica, ancorché la sua origine derivi presumibilmente da volpi volanti e pipistrelli con il tramite delle scimmie. E pare proprio che il nobel per la pace voglia usare l’epidemia di ebola e le paure che suscita in tutto il mondo, per mettere in piedi una base militare con 3000 soldati e relativi mezzi sotto l’abusata bandiera dell’intervento umanitario che per la verità dovrebbe contemplare farmaci, medici, e ricercatori più che uomini in armi, incrociatori, caccia e quant’altro. Ma il fatto è che l’Africa occidentale è ricchissima di risorse minerarie di ogni tipo e le popolazioni locali cominciano a ribellarsi alla sottrazione di ricchezze che passano totalmente sopra le loro teste. Questo senza contare l’espansione dell’influenze cinese nel continente.
Per capire bene ciò di cui stiamo parlando bisogna premettere alcune cose: la prima epidemia di ebola (316 contagiati) non c’è stata l’altro giorno, ma nel lontano 1976, senza che finora siano trovate le risorse per produrre un vaccino, nonostante il vivo interesse mostrato dall Us army Medical Reserach per i vari ceppi del virus. Del resto chi se ne frega di qualche morto africano. Esiste chissà come un farmaco sperimentale che fino ad ora si è rivelato efficace, lo Zmapp sorprendentemente prodotto ( e fornito gratuitamente in piccole dosi) da una piccola azienda di San Diego nata nel 2003 e situata a due passi dal maggiore centro di comando della Us navy. L’altra cosa è che pur essendo altamente mortale (il 6o% sia pure riferito a situazioni di scarsa o inesistente capacità sanitaria) il virus ebola molto difficilmente potrebbe dare luogo a un’epidemia su grande scala perché la sua diffusione è per contatto e le persone diventano contagiose quando non sono più in grado di spostarsi. Proprio la rapidità e la letalità dell’infezione ne rendono complicata la diffusione, nonostante anonimi, sedicenti e un po’ stupidi affiliati dell’isis abbiano regolarmente minacciato la sua diffusione in Europa. come da manuale. Vorrei proprio vedere con che mezzo.
Per carità, non si può venire meno al principio di precauzione e men che meno si dovrebbe abdicare all’umanità, ma visto che i morti per influenza sono ogni anno stratosfericamente di più dei 3800 morti per Ebola dal ’76 ad oggi, che il solo Aids provoca 600 mila morti l’anno, che la diarrea infantile miete in Africa più di mezzo milione di vittime ogni 365 giorni, per non parlare di dengue, Tbc o malaria si può ritenere che l’ebola o febbre emorragica possa essere messa nel novero delle malattie da povertà. E certo l’occidente si deve mobilitare: ma la risposta invece di essere medica ed economica è assurdamente e contraddittoriamente militare, visto che proprio la presenza di soldati e personale di appoggio in loco potrebbe essere la migliore via di diffusione del virus. Tra l’altro direttamente in Sicilia, visto che Sigonella sarà al centro dell’operazione.
Però mettere piede stabile in Liberia, ricchissima di gomma, oro e diamanti, controllare l’inquieta Nigeria con il suo petrolio o il Senegal con i suoi fosfati, mettendo le multinazionali al riparo dalle ribellioni popolari, attraverso un meccanismo militare, val bene un virus o l’ennesimo annuncio di pandemia. Sono pronto a scommettere qualsiasi cifra che l’epidemia sarà stroncata in pochi mesi, ma che la base militare e un’altra logistica già programmata in Senegal, rimarranno al loro posto. Per garantire la nostra salute, s’intende.
sono d’accordo sul dire che gli americani stanno sfruttando l’epidemia per mandare militari e controllare risorse strategiche..io mi spingerei a dire che questo virus ebola non è come i precedenti, che hanno fatto poche centinaia di morti, ma un virus creato dai militari (e stranamente hanno subito anche l’antidoto) in periodo in cui si minaccia uno scontro diretto con la Russia,mi sembra inquietante come esercitazione…
Inoltre non sono molto convinto che si propaghi solo per contatto…altrimenti come spiegare le centinaia di medici ed infermieri contaminati, nonostante le precauzioni?
Ho letto l’articolo di voltaire1964, bellissimo e complimenti all’autore. Notevole in particolare il concetto che l’ignoranza (della storia, della geografia ecc.) e la mancanza di cultura siano tutt’altro che un difetto ma anzi una precondizione dell’espansionismo selvaggio americano, prima esercitatosi a danno delle popolazioni indiane d’America ma poi estesosi a tutto il resto del mondo. In questa interpretazione la cultura tradizionale è vista come l’elemento “femminile” della realtà mentre per un vero uomo, l’uomo macho, il sapere e il capire sono pericolosi ostacoli all’agire, agire che è inteso come invadere, occupare, dominare, uccidere, devastare. A quanto pare, per combattere la tentazione che la cultura ha insita in sé di spingere il guerriero a deporre finalmente le armi per farlo vivere in armonia con gli altri esseri umani, l’ideologia americana machista ha creato, complici i media, un surrogato di cultura che nega i valori fondamentali del sapere e del ragionamento e offre al grande pubblico di tutto il mondo “soundbites and novelties” ossia una collezione incessante di frammenti disarticolati di realtà che nascono dal nulla, finiscono nel nulla ma hanno la caratteristica di essere emotivamente efficaci sia quando sono sorprendenti che quando ti scioccano. Il risultato è che la gente non sa più nulla di reale perché guarda là dove le viene mostrato il dito e se il dito le mostra un nuovo oggetto, quello precedente viene istantaneamente dimenticato. Per esempio, la questione dell’ISIS fa scomparire dalla scena mentale l’Ucraina, Ebola fa scomparire dalla consapevolezza l’ISIS. Non c’è più consecutio temporum, per così dire. L’attenzione della gente viene sballottata avanti e indietro su diversi oggetti, molti dei quali fabbricati di sana pianta, per ottenere unicamente un effetto emotivo di divertimento, preoccupazione o angoscia. L’essere umano viene così ridotto alla sua sola dimensione emotiva raggiungendo un metaforico punto di fusione in cui la struttura solida del raziocinio si scioglie lasciando uomini e donne in balia dei plasmatori di coscienze non più protette dallo scudo della ragione.
E questo spiega anche la qualità in continuo peggioramento del personale politico mondiale. Se prima l’uomo politico era un concentrato di esperienze e di conoscenze tecniche ora lo si vuole assolutamente privo di cognizioni di qualsiasi tipo perché non deve poter mettere il becco in nulla, deve solo eseguire. In fondo siamo ritornati al credere, obbedire e combattere di mussoliniana memoria. In salsa democratica, certo, ma alla fine non è la sovrastruttura, o skin, che conta ma la sostanza.
Per assimilare la cultura di un paese (assimilare, non compartecipare, ben inteso) credo sia necessario un processo di osmosi, che include certo l’interesse nella storia, nella lingua e nei costumi del paese. Ma l’osmosi e’ un’altra cosa – ha del molecolare e permette di puntare piu’ di una luce sul fenomeno che si osserva e le cui conseguenze si riflettono anche sull’osservatore osmosizzante. Nella fattispecie, l’obiettivo anglo-sionista della dominazione del mondo assimila perfettamente le due culture di dominio neo-liberista e teologale (popolo eletto etc.) Certo, ci sono degli ebrei eroi, peraltro penalizzati ed emarginati per il loro eroismo. Ma non sono in numero sufficiente per opporre una resistenza effettiva al sistema. E’ chiaro che l’anticomunismo era una patacca per cercare di distruggere la Russia. Liquidata l’Unione Sovietica gli anglo-sionisti, assoggettata la cosiddetta Unione Europea, sono alla ricerca disperata di una nuova patacca. Ecco dunque le entusiastiche ovazioni a Poroschenko. Cioccolataio oligarca che, ieri parlando al congresso, e’ stato interrotto ripetutamente da “standing ovations” di repubblicani e democratici. Quando specificatamente esortava (come se fosse necessario) ad “armare, combattere e difendere” l’Ucraina contro l’impero russo, a far sorgere basi militari, a inviare armi e soldati, a riconquistare la Crimea, etc.
Per un osservatore razionale è roba al di la’ del pazzesco.
Nell’articolo di cui aggiungo il link mi sono permesso di analizzare un certo tratto culturale americano per cui quella che noi consideriamo ignoranza e’ invece simbolo di intelligenza (e viceversa) – anche a livello universitario. L’opinione pubblica non reagisce, come dice Roberto Casiraghi, ma non potrebbe reagire anche se lo volesse. L’opinione pubblica e’ ormai quello che i media di regime dicono che sia.
Anch’io mi vergogno di non poterci far nulla. Meno male che possiamo ancora esprimerci… anche se verremmo zittiti appena fossimo anche debolmente pericolosi.
Non ho alcuna pretesa di originalità, e non è certo mia intenzione di offendere chi (specialmente se docente universitario), obiettasse,
http://yourdailyshakespeare.com/shakespeare-geography-education/equalities
L’obiettivo principale di Big Pharma non è quello di produrre nuovi farmaci, bensì di introdurre nuove malattie.
Ci sono due cose gravi, anzi una grave e l’altra gravissima. Quella grave è che si mandino dei militari per sradicare una malattia quando i militari, nel caso di specie, servono a una cosa sola: fare la guerra. Ma la cosa gravissima è che l’opinione pubblica si beva senza reagire la leggenda che i soldati siano una sorta di personale medico o paramedico da impiegare nelle aree del mondo dove scoppino epidemie di qualsiasi genere. Sinceramente mi vergogno di appartenere al genere umano o, meglio, forse la soluzione è quella di creare quanto prima una robusta distinzione tra genere umano e genere che si beve qualsiasi cosa senza fiatare. Non un nuovo tipo di razzismo, ma un nuovo tipo di realismo sì.
https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2014/08/10/la-guerra-che-verra/#comments