La situazione è tragica, ma non seria. Non si sa ancora che cosa farà Obama per tentare di arginare l’offensiva dei qaedisti in Irak, ma si trova in una situazione paradossale: quella di rifornire di armi sia i ribelli del neo califfato originariamente utilizzati per destabilizzare la Siria, sia il governo di Bagdad; di dover cercare l’aiuto dell’Iran che per altri versi si cerca di isolare in quanto stato canaglia; di doversi opporre a un piano in qualche modo favorito dagli amiconi sauditi. E questo dopo aver aperto con incredibile superficialità e arroganza il fronte ucraino.
Tutto ciò rende evidente il totale fallimento delle guerre americane in Asia e in Medio Oriente: l’aver destabilizzato regimi laici grazie agli integralisti, per poi combatterli gli stessi per aver accesso alle risorse non direttamente razziabili, la doppia strategia di isolare i vecchi avversari come la Russia, di fomentare l’instabilità dentro e fuori i confini dei nuovi protagonisti della scena mondiale, cercando di sfruttare divisioni religiose e geopolitiche dell’area mussulmana, si sta traducendo in un disastro ben evidenziato dall’evaporazione dell’esercito irakeno la cui formazione è costata cifre stratosferiche.Una sorte che toccherà anche a quello afgano che peraltro è costato parecchie centinaia di milioni (per tenersi bassi) anche ai contribuenti italiani.
E se le vecchie volpi come Kissimger hanno apertamente accusato di stupidità l’amministrazione Usa per la vergognosa impresa a Kiev, è evidente che a Washington le esperienze maturate nell’ultimo ventennio non servite a nulla e anzi illustrano il declino di lucidità di un Paese incapace di rinunciare all’istinto dell’impero globale pur in mondo divenuto multipolare. Trascinando così anche le loro colonie europee nel disastro.
Tutto questo però è anche il frutto del male occidentale, ovvero della sempre più evidente subalternità della politica, perché è abbastanza evidente che le strategie messe in atto dalla guerra del Golfo ad oggi sono state pesantemente influenzate dalle stesse lobby affaristiche che sempre più si sostituiscono ai meccanismi della democrazia. Gli interessi del complesso militar industriale americano prima di tutto, ma anche quello delle risorse energetiche e minerarie o persino quelli delle tecnologie di punta, hanno creato le condizioni per la messa a punto di questo drammatico e incoerente patchwork. Che alla fine ha come risultato un declino degli stessi settori interessati e troppo facilmente foraggiati. Il fatto che i russi nel Mar Nero si siano dimostrati in grado di mettere fuori uso il sistema Aegis, gioiello della difesa e dell’attacco navale della Nato o che i cinesi in un anno abbiano eguagliato e di gran lunga superato il drone ipersonico antimissile statunitense, costato molti miliardi dollari è un segnale fin troppo chiaro di dove porti la resa della politica al mercato.
Da oltre 10 anni l’Iraq si è trasformato in un poligono di tiro a cielo aperto frequentato da torme di psicopatici.
Oggi se ne sono finalmente accorti anche gli iniziali sostenitori della necessità di abbattere Saddam, che però non hanno capito la lezione, e sono impegnati a sostenere il governo nazista di Kiev che sta massacrando la popolazione civile del Donbass – e che comunque non riuscirà ad assoggettare.
Non c’è niente da fare: una parte consistente dell’umanità è sempre al servizio della parte peggiore di essa.
Circola da queste parti la teoria che il mostro alimenti entrambe (o meglio tutte) le parti in lotta. Con orgia di profitto per l’industria bellica e servizi ausiliari, mercenari, “consigliori” e portaborse.
E’ stata pubblicata una mappa del Medio Oriente post-balcanizzazione. Uno dei side-benefits della balcanizzazione del Medio Oriente e’ il rinforzo del mito dei “conflitti di civilta’ ” – plasmato dalla stampa e tv di regime. Il mito dei conflitti di civiltà si appoggia all’idea che gli islamici vogliano imporre la “sharia” al mondo. Un pastore protestante di destra, sosteneva recentemente questa tesi in prime time, riferendosi alla “sharia” come “sha-ra-ra”, termine cospicuamente ripetuto. Ne segue che aiutando gli islamici ad ammazzarsi tra di loro, si ridurrebbe il pericolo di una “shariaizzazione globale”.
Tra l’altro un pastore protestante di destra significa, coerentemente, che ci fosse un Cristo “di destra” e uno “di sinistra”. Ma a proposito di miti e teorie, la piu’ inverosimile teoria della congiura e’ che, nel 2001, un islamista con barba nera e turbante circasso, abitante in una remota caverna dall’altra parte del mondo, abbia messo fuori servizio la difesa aerea USA, abbia attaccato il fulcro del complesso militare industriale piu’ grande del mondo e azzerato il sistema di sorveglianza capillare, messo in atto dopo il probabilmente-gia’-dimenticato primo attacco alle torri negli anni ’90.
http://www.yourdailyshakespeare.com
Che Dio ci scampi dai Nobel per la pace!