E’ veramente strano che nella lista Tsipras le defezioni e i distinguo non siano arrivati sull’inconsistenza e contraddittorietà delle strategie, ma sulla candidatura del leader dei disobbedienti Luca Casarini, troppo a sinistra, troppo compromesso coi blitz di protesta, secondo un’interpretazione ristretta della legalità che fa molto pensare a Fini più che alla sinistra. Dico strano e paradossale perché in questi giorni rischia di passare una legge elettorale che tra sbarramenti d’ingresso di livelli elevati, mancanza di scelta tra i candidati, multicadidabilità e assurdo premio di maggioranza non permetterà di fatto la nascita e/o la possibilità di intervento concreto di alcuna forza politica, all’infuori delle due maggiori già presenti, a quanto pare in profonda sintonia nell’obbedire ai propri interessi e alla finanza di rito europeo. Anche ottenendo il 25% dei voti sarà impossibile per chiunque avere una qualche voce in capitolo nella governance nazionale. E questo non potrà che portare a riempire il vuoto della rappresentanza attraverso la piazza e sempre più verso la protesta violenta. Non è un auspicio, è la realtà.
Non si può imporre il bipolarismo per legge, alterando in modo così vistoso la democrazia senza conseguenze drammatiche e non è certo un caso se i sistemi che prevedono premi di maggioranza sono rari, solitamente poco duraturi e costituiscono di fatto un’anomalia democratica, anche se questo viene taciuto dai media e dai politologi dell’establishment. Di fatto essi sono stati adottati solo nell’Italia fascista, nella Francia del primissimo dopoguerra, nell’Argentina del periodo tra la caduta di Peron e i vari golpe militari, nel Paraguay di Stroessner, nel Messico del partito rivoluzionario unico, in Corea del sud, a Malta, in Grecia e in Turchia. Tutti nomi che rappresentano situazioni di degrado, conflitto, dittatura più o meno scoperta o governi oligarchici tenuti in piedi da interessi e potentati esterni. E che situa l’Italia tra il Mediteranneo Levantino e l’America latina di qualche decennio fa. Già, ma sarei scorretto e disonesto se non citassi un ultimo Paese dove questa sistema funziona benissimo e può essere fonte di ispirazione: San Marino.
Chissà come sarà contento Napolitano di essere lo Stroessner italiano o magari gran capitano reggente e spero davvero che quanto prima non gli mancherà un monumento equino, visto che questa legge è frutto della sua sensibilità politica. Persino Matteo e Silvio si orientavano verso una soluzione di premio di maggioranza indiretto, ossia ottenuto in gran parte attraverso la moltiplicazione dei collegi: è ben noto alla scienza politologica che diminuendo l’ampiezza delle circoscrizioni, si riduce il tasso di proporzionalità, visto che le formazioni minori hanno molta più difficoltà a conquistare i seggi. Ma lui no, ha voluto essere sicuro che non si muovesse foglia nell’Italia dei massacri, che non vi potesse essere alcuna sorpresa e alcun rischio.
Il sistema spagnoleggiante sarebbe stato quanto meno un modo più morbido di conservare il potere di questo sistema politico. Invece si è voluto dare un messaggio chiaro a tutti: non avrete altro partito fuori di noi, rassegnatevi. Così che adesso è chiaro che qualsiasi opposizione efficace è impossibile nei termini di democrazia rappresentativa e dovrà essere necessariamente essere condotta con altri mezzi, visto che la forza delle idee non può nulla contro la totale mancanza di idee. Ma almeno ciò a cui si stanno spingendo il Paese, sarà l’unica cosa che questi insolenti autocrati per interposta Merkel, si saranno pienamente meritati.
L’ha ribloggato su e ha commentato:
Non ho bisogno di aggiungere niente alle considerazioni di due giorni fa
“..si è voluto dare un messaggio chiaro a tutti: non avrete altro partito fuori di noi, rassegnatevi.”
In attesa di veder sventolare anche da noi la democratica (domani repubblicana) bandiera a stelle e strisce, accontentiamoci intanto di portarci almeno il culo… nell’intento di restare in tinta e in sintonia dei tempi.
Tutto quello che sta succedendo sa di conservazione. Questa legge elettorale è frutto di un tecnicismo sostenuto da un monarca che ha smesso di garantire la Costituzione ed è diventato il fiancheggiatore di un burattino e di un condannato che stanno decidendo in che modo spartirsi il paese. Ci vogliono referenti di un’UE che con l’America sta scavando la fossa agli stati europei decretandone la morte.Gli organismi politici ed istituzionali, sono complementari ad un mercato che vuole accaparrarsi terre ed acqua a tutti i costi . Le strategie messe in campo sono quelle di una finanza sempre più aggressiva e di banche divenute il nodo di smistamento di ogni tipo d’operazione che si vuole compiere. Ciò che fa venire i brividi è il renndersi conto che purtroppo è venuta meno la figura dell’intellettuale di colui che si muoveva per difendere i principi di legalità e libertà. Intellettuali che vagano da salotto in salotto e in cambio del migliore offerente si vendono tranquillamente. E in questa crisi etica e di identità la Costituzione sta letteralmente morendo uccisa da quello stesso garante che attualmente spalleggia una legge elettorale incostituzionale che serve solo per chiamare alle urne quelle poche persone che andranno a votare e dire che loro sono gli unti del Signore.
Ieri facevo un elenco di fatti compiuti che sono il segno più evidente del passaggio degli Stati Uniti da una gestione “lontana” e fondata sulla moral suasion del potere geopolitico di cui godeva in Europa ad un nuovo tipo di gestione più diretta, coerci tiva e intimi datoria, che non lascia altra scelta se non l’obbed ienza cieca. Se poi gli ex-potenti della politica europea fanno la figura dei Qui sling o dei burattini peggio per loro, che si scelgano degli spin doctor più abili che li facciano sembrare degli invincibili condottieri con le redini della situazione in mano.
Vittime di questo sconvolgente cambiamento della politica estera ame ricana non sono solo la Merkel (scelta per la sua debolezza e, forse, ottusità, non certo per la sua forza) ma anche i governanti italiani, nessuno escluso. Certo, ogni VIP della politica cerca di riderci su e di rendere anzi più scintillante il teatrino nella speranza, non del tutto infondata, di poter nascondere la verità.
Ma, mascherature a parte, non ci possono essere dubbi sul fatto che Napolitano, Renzi o Berlusconi non sono responsabili di nulla se non di non essersi voluti immolare per la libertà degli italiani rivelando come stavano le cose e rifiutandosi di obbedire ai diktat internazionali (ma quanti italiani oggi sarebbero pronti a farlo se fossero al loro posto?).
L’eventuale nascita di una legge elettorale perversa, come quella descritta in questo articolo, va vista in quest’ottica. Già abbiamo sofferto gli strappi alla Costituzione, i fatti compiuti, le regole fondamentali trasgredite a ogni pié sospinto. Con il “bipartito unico” si arriverebbe al traguardo di una foglia di fico di legalità su una democrazia ormai anche ufficialmente defunta.
Che poi ci possa essere una reazione del “popolo” è sommamente improbabile. Un popolo che non ha reagito al maggioritario e al furto di voti dei premi di coalizione e degli sbarramenti elettorali, che non è sceso in piazza contro il finanziamento pubblico dei partiti, anche quando fu camuffato da rimborso elettorale, che ha accettato supinamente lo svuotamento dei partiti sia di destra che di sinistra, che non ha voluto a gran voce che si facesse un referendum per confermare l’adesione all’Unione Europea e a cui non frega nulla del fatto che è spiato e sorvegliato dagli ame ricani ventiquattr’ore su ventiquattro, dovrebbe ora, nel momento più basso del suo potere e della sua dignità di popolo, trovare la forza del riscatto? No, non accadrà. Come ho detto anche altre volte, le rivo luzioni si fanno quando un paese straniero ti finanzia, da solo nessun popolo è mai riuscito a conquistarsi nulla. E il risultato, comunque, sarebbe solo la guer ra civile che rappresenterebbe per noi l’orrore e per l’industria militare ame ricana un regalo formidabile. Non è un caso se gu erre civili come quella siriana si protraggono per tempi irragionevoli: è perché ci devono guadagnare tutti i fornitori di ar mamenti, da una parte e dall’altra della barricata.