8172023f6776758df67418afcee47015Certo abbiamo un’opposizione risoluta a tutto: pensate che il Pd – come riferisce il quotidiano anti casta per eccellenza – ha tirato fuori le palle e “non ha applaudito Alfano” dopo la vergognosa relazione sul caso Shalabayeva.  Caspita, qui si prepara una rivoluzione e se non fossimo sicuri che i “giovani turchi” del Pd sono eunuchi del sultano in incognito, mi aspetterei le barricate da un momento all’altro.

Ma ciò che è avvenuto ieri è molto simile al voto su Ruby, nipote di Mubarak, anzi molto peggio : un intero sistema politico, aggrappato all’arca delle larghe intese costruita da Noè Napolitano, ha fatto finta di credere che qualche funzionario, si sia preso la briga di espellere Alma Shalabayeva all’insaputa di tutti, di Alfano, di Letta della Bonino, persino dei vertici della polizia. L’ambasciatore Kazako va alla questure di Roma  per denunciare la pericolosa presenza di due dissidenti e nessuno controlla chi sia veramente, si mette insieme uno squadrone di 40 uomi per la cattura di una donna e di sua figlia senza che alcuno ne abbia la minima notizia, il dittatore del Kazakistan, così caro a Berlusconi, manda un’aereo speciale per prelevare moglie e la figlia del dissidente -rivale ma nessuno si fa prendere dal dubbio che forse sarebbe bene avvisare qualcuno di ciò che bolle in pentola. E’ qualcosa di grottesco e incredibile. Tuttavia il sistema politico fa finta che tutto questo sia plausibile e ottiene  la testa di due funzionari per salvare se stesso e il governo del nulla che lo rappresenta.

Naturalmente c’è da chiedersi se questa disinvoltura nel rendere verità ufficiale la più incredibile e sfacciata delle bugie sia solo un incidente di percorso o non riveli invece la reale vocazione di una governance che mente sistematicamente al Paese, il cui vero fine è solo quello di buttare polvere sotto il tappeto e che – la tragedia è questa – mentre ha una lucidità straordinaria nel perseguire i propri  interessi di bottega, non ha la minima capacità di affrontare il drammatico declino del Paese che anzi favorisce con una cecità straordinaria. Un sistema sopravvissuto a se stesso, che coniuga l’arroganza con l’impotenza. Ecco Alfano è la nuova vergogna, il nuovo nipote di Mubarak della nostra politica: il favorito sottratto alla questura e affidato a Letta.