Verrebbe da dire una cosa un po’ populista, che fanno tutti un po’ Schifani. Perché la diversità di stile, di parte e di funzione non sembra sufficiente a contrastare l’identità profonda del potere. Così ho assistito un po’ schifan schifani all’esibizione in forma di monologo dell’homo novus, tirato fuori dal cilindro Pd per catturare le simpatie grilline e dimostrare la voglia di cambiamento. Ma Grasso si è subito dimostrato più che veterus, l’ennesimo gattopardo che nessun pensa di smacchiare.
Dopo aver sfidato Travaglio, ma aver fatto di tutto per evitare un vero confronto, ecco che risponde alle domande già scritte di un Formigli, finalmente normalizzato nella posizione che esprime la”o ” fonetica nei geroglifici egiziani, Non entro del merito delle vicende che sono tema dello scontro e su ciò che penso del personaggio rimando a un post di qualche tempo fa (qui), faccio solo notare che quando un illustre politico come dell’Utri, appena condannato per mafia, dice dell’ex procuratore capo antimafia: “È sempre stato un magistrato equilibrato. Se volesse sarebbe anche un ottimo politico. Invece Ingroia è un fanatico”, qualcosa non mi torna, forse perché temo di avere un diverso concetto di equilibrio rispetto allo spacciatore di falsi diari di Mussolini.
Ma la cosa che proprio non mi è andata giù è il fatto che con un’argomentazione sostanzialmente analoga a quella di Berlusconi -gli italiani mi hanno votato dunque sono al di sopra della legge – Grasso dice sono presidente del Senato e dunque gli attacchi alla mia persona sono attacchi alle istituzioni. E non si perita di costruire uno dei teoremi così cari a Ghedini: sono attaccato perché in realtà attraverso di me si vuole aggredire la mia carica. Questo tralasciando tutte le butirrose dichiarazioni sulla casa trasparente del Senato e le polemiche che ne sporcherebbero le vetrate, così chiaramente contro fattuali, ma anche così banalmente di casta da far seriamente venire la pelle d’oca.
Certo se la scelta vegetariana era quella della Finocchiaro… ma insomma forse era meglio mantenersi più leggeri.
Al prossimo ” Caselli” il Grasso tutto equilibrio e saggezza dovrà sostare, come tutti i cittadini….pagare il pedaggio e transitare….
Se ieri sera il Grasso voleva diradare alcune nebbioline addensatesi sulla sua specchiata persona, ha ottenuto l’effetto contrario, le ha rese più fitte, e lo specchio è diventato vieppiù opaco.
Concordo con le considerazioni di Gisella h 14:40 e di Maardoen h 1.5:22.
Il Grasso si crucciava che restasse un “si però” sulla sua carriera che lui ritiene senza macchia. La pseudo intervista di ieri è stato come uno smacchiatore sbagliato, come una gomma che gratta la carta ma non cancella, come un ritocco di vernice in tono sbagliato su una macchina usata da piazzare . . . adesso quel “si però” ha perso solo il “però” e il grasso ha dimostrato con pazienza tutta la sua opacità. Si, il piatto grasso da nausea, l’alternativa vegetariana finocchiara fa schifo tanto quanto quella riscaldata fa schifani. Un bel digiuno ci avrebbe fatto meglio!!!
non ho guardato volutamente, di proposito, convintamente piazza pulita e mi conforta – anche se mi preoccupa – l’idea di aver fatto la scelta giusta…..