Certo la storia è beffarda e mostra con i suoi paradossi le piaghe della stupidità umana: è paradossale che l’Ucraina sia entrata in questa fase distruttiva peraltro organizzata e coreografata da Washington, nella quale di fatto il potere statale è gestito da forze di ispirazione neonazista. E’ paradossale dicevo perché l’Ucraina, la cui popolazione è quella dei cosiddetti “piccoli russi” o ruteni, come territorio distinto è di fatto un’invenzione dell’Unione sovietica dunque dei comunisti. Per la maggior parte della storia, l’area dell’attuale Ucraina non non si è configurata come uno stato e nemmeno come territorio definito e autonomo, ma come un’area di influenza di Polonia, Russia, tartari o ottomani con un’ampiezza molto variabile che a volte è arrivata sino al baltico, e ha visto persino una significativa presenza amministrativa italiana soprattutto in Crimea e sulla costa del Mar nero grazie ai traffici di Venezia e Genova. Non potrà stupire se Ucraina vuol dire terra di confine.
Per molti secoli, l’Ucraina è stata appunto un’area etnicamente e culturalmente indeterminata. Il gruppo più numeroso era la popolazione slava, non ancora differenziata in modo più preciso. C’erano anche grandi minoranze di tartari, tedeschi, ebrei e polacchi. E dunque non esisteva qualcosa che rassomigliasse a un Paese. Fu solo alla fine del 19° secolo che iniziò un processo di costruzione della nazione ucraina, che partì dall’Ucraina occidentale austriaca, dove fu promosso dalla corona asburgica in Galizia e in Bucovina, come contrappeso non solo alla Russia zarista che fomentava il panslavismo, ma anche alle mire polacche. E’ li che in effetti è nato l’abbozzo dell’Ucraina come entità a se stante. Con la vittoriosa Rivoluzione d’Ottobre del 1917 in Russia fu proclamato il diritto delle nazioni all’autodeterminazione, ma le potenze centrali, cioè la Germania e l’Austria-Ungheria, cercarono di sfruttare il crollo dell’esercito zarista per espandersi, tra gli altri luoghi, anche in quella che oggi chiamiamo Ucraina. Come risultato di ciò e del tumulto della guerra civile le forze reazionarie e le potenze imperialiste usarono il territorio e il nazionalismo che esse stesse avevano creato contro il potere sovietico. Alla fine, il territorio fu diviso tra l’Unione Sovietica, che ne ebbe la maggior parte, Polonia, Repubblica Cecoslovacca e Romania.
Per ragioni politiche, la leadership sovietica disegnò i confini della Repubblica sovietica ucraina in modo tale che le aree dell’Ucraina meridionale e del Donbass completamente russe fossero aggiunte come contrappeso al territorio ucraino dove il nazionalismo fomentato a suo tempo dall’impero austroungarico si era in qualche modo diffuso. E che veniva continuamente alimentato dalle discriminazioni che gli ucraini incontravano in altri Paesi, particolarmente in Polonia. Ciò spinse Adolf Hitler a sostenere e strumentalizzare il movimento nazionale ucraino alla fine degli anni ’30. La seconda guerra mondiale inizialmente portò un’espansione a breve termine per la Repubblica sovietica ucraina, perché con il patto Hitler-Stalin, la Polonia orientale, che era in gran parte ucraina, entrò a far parte dell’Unione Sovietica nell’autunno del 1939. Con l’attacco all’Urss nel giugno 1941, tuttavia, seguì un’occupazione nazista di tre anni, che costò la vita a circa 6,5 milioni di persone, inclusi 800.000 ebrei. Le cause non furono solo i massacri, ma anche il brutale lavoro forzato e la fame causati dalle forze di occupazione. La distruzione fu così massiccia che nel 1945 circa 10 milioni di persone erano senza casa.
Come ovunque nell’Unione Sovietica, anche in Ucraina si sviluppò una vivace attività partigiana filo-sovietica contro l’occupazione nazista. Allo stesso tempo, però nella parte occidentale ci fu anche una notevole collaborazione con le forze di occupazione, specialmente nell’Ucraina occidentale. Le truppe ausiliarie ucraine furono usate dalle SS come guardie nei campi di concentramento (KZ) e negli omicidi di massa di comunisti, ebrei e polacchi. Le associazioni nazionaliste di destra dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) guidate da Stepan Bandera, a cui gli estremisti di destra ucraini amano ancora fare riferimento, hanno svolto un ruolo simile a quello dei cetnici in Jugoslavia o dell’EDES in Grecia e alla fine nella primavera del 1943 trasformarono il loro anticomunismo in una collaborazione organica con la Wehrmacht e le SS.
Anche dopo la fine della seconda guerra mondiale, le forze dell’OUN, con l’aiuto dei servizi segreti britannici e statunitensi, tentarono di continuare le attività di guerriglia nell’Ucraina occidentale fino all’inizio degli anni ’50. Nel complesso, tuttavia, la stabilizzazione della Repubblica Sovietica ucraina iniziò nel 1945. L’espansione verso ovest dell’Unione Sovietica portò un’espansione territoriale per questa repubblica verso aree che erano precedentemente appartenute a Polonia, Cecoslovacchia e Romania, e poi anche la Crimea, che Nikita Krusciov diede all’Ucraina nel 1954. Ma accanto a questo vi fu anche una sorta di unificazione nazionale, perché le minoranze ebree, tedesche, polacche e tartare erano state in gran parte uccise o espulse durante la guerra. Forse non è il miglior auspicio per la nascita di un Paese. Comunque contrariamente a quando siamo adusi a imparare in occidente fino agli anni ’70, la pianificazione burocratica ha determinato un boom economico e anche una forte industrializzazione, che ha ulteriormente rafforzato l’identità russa già predominante nell’Ucraina orientale.
Con lo scioglimento dell’Unione Sovietica, in Ucraina iniziò un declino economico pressoché inarrestabile: il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito del 60% tra il 1991 e il 1995 e la popolazione è diminuita di sei milioni tra il 1991 e il 2014. Tra il 2000 e il 2007 c’è stata una certa ripresa, ma l’Ucraina è stata particolarmente colpita dalla crisi dal 2008 in poi ed è stata successivamente dipendente dagli aiuti della Russia e dell’occidente: dunque è diventato un paese conteso il cui originario appiglio alla sovranità deriva di fatto dall’opera prima degli imperi centrali e del nazismo poi. Ma il fatto è che le forze di ispirazione nazista, le uniche che di fatto fanno resistenza sfruttando i cittadini come scudi umani, sono quelle che di nuovo stanno portando il mondo intero alla guerra nucleare.
“Cosa c’è dietro l’invasione russa dell’Ucraina? Putin spiegato dai giapponesi
Come si ferma il conflitto. Sul The Japan News la spettacolare intervista al professor Ikuo Kameyama, esperto di cultura russa mentre i media Occidentali…”
di Antonio Amorosi per Affaritaliani, 28 febbraio 2022
I media si focalizzano sulla cronaca ma non mostrano le motivazioni dietro la guerra. Ecco perché: la cultura “eurasiatica” diffusa in Russia
Cosa c’è dietro l’invasione russa dell’Ucraina? Non tutti i media del mondo ripetono che questo è un attacco all’Europa e non tutti trattano l’assalto russo come i mezzi dell’intrattenimento a cui ci siamo abituati in Occidente. L’atteggiamento dei media giapponesi ne è un esempio: c’è la massima condanna verso Putin ma si cerca di capirne davvero le ragioni, al fine di diffondere tra le masse la consapevolezza di come si debba evitare l’escalation e un inasprimento del conflitto.
Non seguono i clichè del circo mediatico che ha sempre il “mostro” di turno da linciare e contro cui inscenare un melodramma: prima c’erano i No Vax, ora è il turno dei russi, chissà domani a chi tocca. La società dello spettacolo non ha una presa totale sulle élite giapponesi. E il contesto intellettuale nipponico è ancora di alto profilo e molto rispettato nei mezzi di comunicazione.
Ne è un esempio l’intervista di oggi di Lo Yomiuri Shimbun, a cura di dello scrittore Ryoichi Matsumoto, al professor di letteratura russa Ikuo Kameyama, presidente dell’Università di Studi Esteri di Nagoya sul prestigioso quotidiano The Japan News. Ikuo Kameyama, pur profondo conoscitore della cultura russa, nel 2014 intervistò l’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov e rimase sorpreso dalle parole dell’ex leader sulla Crimea.
Cosa c’è dietro l’invasione russa dell’Ucraina? Putin umiliato nel 2014
All’attacco fatto all’Ucraina il primo ricordo che è venuto in mente al professor Kameyama è stata l’ultima giornata delle Olimpiadi di Sochi 2014. Quel giorno stava partecipando alla cerimonia di chiusura proprio come il presidente Vladimir Putin, quando si verificarono disordini politici in Ucraina e il governo filo-russo crollò, con il presidente ucraino Viktor Yanukovich costretto a fuggire da Kiev.
“Putin deve essersi sentito umiliato da quanto accaduto, perdendo la faccia in un momento in cui la Russia era di nuovo al centro della scena, quando avrebbe dovuto mostrare al mondo che la sua nazione era tornata (post Unione Sovietica, ndr)”, spiega Kameyama. C’è’ l’identità russa e l’orgoglio personale di Putin nell’ultima invasione in Ucraina, non solo l’identità della Russia come nazione che si oppone all’espansione verso Est dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.
Bisogna capire la Russia per comprendere le mosse di Putin e l’Occidente non sembra in grado di farlo. Occorre considerare l’avvento nella cultura di massa russa del neo-Eurasiatismo: quella cultura nata in contrapposizione alla cultura sovietica, tanto che oggi in Russia è idea diffusa tanto tra la classe intellettuale quanto tra la gente comune, che la civiltà russa non sia né europea né asiatica, ma per l’appunto “eurasiatica”.
Con la fine dell’Unione Sovietica, Putin ha usato il neo-eurasiatismo come base di una nuova identità nazionale. La Russia è sola in questo percorso. “Questa posizione, che cerca di ricostruire una sfera di civiltà centrata sulla Russia, conclude che Russia e Ucraina, che appartenevano entrambe all’ex Unione Sovietica, sono ‘paesi fratelli’ inseparabili e che la Russia non accetterà mai l’adesione dell’Ucraina alla NATO”, racconta Kameyama.
Proseguimento:
https://www.affaritaliani.it/esteri/cosa-c-e-dietro-invasione-russa-ucraina-putin-spiegato-dai-giapponesi-782871_pg_1.html
Breve commento finale.
Unione europea ha mostrato per l’ennesima volta la sua inesistente funzione politica e la sua totale subalternità a Stati Uniti e Nato, e infatti è stata storicamente una creazione della CIA, ma che strane coincidenze….!!
Quindi oltre l’inutilità, c’è anche la stupida follia di andare contro i propri interessi ( commerciare con la Russia è conveniente più alla UE che alla Russia ) e di rischiare anche un conflitto nucleare a dir poco disastroso, insomma, dei somari criminali!!
Reminder storico.
“L’Olocausto dimenticato di Stalin: Holodomor, la grande carestia ucraina”, di A. Muratori per Inside Over, 5 novembre 2021
Tra i grandi genocidi del Novecento eccessivamente sotto silenzio passa spesso nel dibattito pubblico l’Holodomor, la grande carestia che si abbatté sull’Ucraina tra il 1932 e il 1933 e che è direttamente correlabile alle politiche del regime sovietico di Stalin volte a consolidare la collettivizzazione forzata delle terre agricole del “granaio” dell’Europa orientale. In ucraino Holodomor significa letteralmente “sterminio per fame” .
Nel contesto di un processo che proseguiva a tappe forzate almeno cinque milioni di persone morirono di fame in tutta l’Urss non a causa del fallimento delle coltivazioni, ma perché furono deliberatamente private dei mezzi di sostentamento. Di questi, si stima che tra i 3 e i 4 milioni fossero ucraini, vittime come in altre carestie del XX secolo non tanto della carenza di cibo e raccolti quanto piuttosto di una precisa volontà politica che tendeva a reprimere ogni dissenso dall’autorità centrale, arrivando a punire chi temendo la morte per fame ammassava privatamente raccolti o si rifiutava di far macellare il bestiame con la confisca dei beni.
Proseguimento:
https://it.insideover.com/schede/storia/lolocausto-dimenticato-di-stalin-holodomor-la-grande-carestia-ucraina.html
Peccato. Lei afferma un sacco di falsita`senza alcuna prova in questo articolo. Sara` la fretta o la smania di apparire antinazi in assenza di Nazionalsocialismo (quello impostato dall` Austriaco innominabile ex-lege) al fine di nascondere la amara realta` occulta della natura squisitamente ASKE-NAZI della catastrofe Ucraina, che e´ il dramma di noi europei e, forse, una delle ultime battute di questa saga iniziata secoli indietro e che si puo` leggere, nella sua tragica intierezza, solo conoscendo il dialetto alto-germanico noto come IDDISCH . Ovvero un ramo della DEUTSCHE SPRACHE, molto conosciuta in USA al punto da essere perfettamente parlata da un scozzese misto nero di nome Colin Powell che la studio` per servire meglio i “padroni occulti“ perche` voleva, pur essendo un mediocre, ad essere generosi, salire in ALTO . Colui che agitando una fiala davanti ad una ASSEMBLEA di ” animali parlanti” trascino´ il popolo indoeuropeo dell´ IRAK nell´inferno delle bombe al fosforo, nucleari tattiche e all´ uranio impoverito …. per liberare… dalla paura il piccolo focolare in Palestina e mettere le mani sulle risorse reali e non di carta verde, e chiudere la bocca ad un governo che aveva deciso di scambiare beni reali in moneta EURO. Sono amareggiato. Parola di Ladino.
Quali sono invece le sue prove, caio dreto, a testimonianza della falsità dell’articolo?
Magari Gatto, i duddetto commentatore Non avrà prove e si esprimerà in modo anche categorico… ma qualche indizio potrebbe anche esserci :
https://twitter.com/ZioKlint/status/1498335404377976836
e qui :
https://twitter.com/gennaroromito/status/1498346742282170369
e.c.
… iL Suddetto commentatore …
son errori di stampa. leggasi gaio dietro.
Zelensky probabilmente è askenazita…
Questo, per dire…
mobile.twitter.com/QLexPipiens/status/1497858617571262467
Non mi fraintenda grossolanamente. L` articolo e` molto interessante (come lo sono tutti quelli da me letti in questo sito) e riempie molti vuoti sulla storia di questo vorrei dire meraviglioso paese e la sua sfortunata popolazione (ricordo solo l` OLODOMOR, assaggio sconosciuto ai piu`, della malvagita` aske-nazi). Mai dimentichero` le lezioni di mia Madre a me , bambino senza TV, sulle genti del Don dai racconti, in prima persona, dei nostri militari invasori disperati nei mesi della ritirata di ritorno dalla “campagna di Russia“. O l` umanita` rassegnata della donna che fu badante di mio Padre e che vedeva in mio figlio un “cosacco“. Spero di cuore che questo intervento della Santa Russia, umanitario oltre i limiti sperabili (per noi abituati all`odio talmudico che governa le azioni del Golem USA) riesca a depurare le gerarchie ucraine da quella folle folla khazara, organizzata capillarmente (studiare Codreanu apre alla verita`) e dotata di risorse finanziarie inestinguibili, di taglieggiatori seriali del genere umano che non appaiono mai in prima persona creando sempre ambiguita` e falsi colpevoli. E` riuscita in Russia questa AZIONE DI PURIFICAZIONE, dove Eltsin „governava“ ostaggio di 100 „consiglieri“ stranieri e perfino le centrali nucleari erano infestate da questi infiltrati. Come insegna Solzeniskin anche cio` che noi chiamiamo la rivoluzione di Ottobre fu, in realta`, la conquista straniera del popolo Russo. Conoscere i fatti realmente accaduti ci permette di non rifare i medesimi errori. Riuscira` anche in Ucraina. Saro`presuntuoso ma ne sono certo. Avra` dei limiti che derivano non da una inesistente brama imperialista, ma da quell` errore inconcepibile che le gerarchie russe, infiltrate all` inverosimile, hanno comesso: l` abbandono di Berlino. Ma anche l`abbandono della Bassa Austria (Vienna). Che favori` apparentemente gli stolti tedeschi (al di sopra e al di sotto della DON-AU; un popolo tanto intelligente e organizzato quanto sfortunato che paga l`eccidio della sua classe dirigente dopo la resa) ma che , in realta`, e` servito al Golem Usa per anullare completamente la profondita` territoriale necessaria per la minima sicurezza dello Stato Russo. E a quelle condizioni !! Avvenimenti che mi ricordano la capitolazione strana, frutto dell` influenza esagerata di traditori e infiltrati stranieri, della Germania nella prima guerra. (Atto che fu all` origine poi della cacciata dei Khazari dal suolo tedesco, la soluzione finale, che dobbiamo imparare a studiare dai documenti delle Croce Rossa Internazionale di Ginevra e noi dai racconti dei “bugiardi della Shoa`“ (la cacciata, ovvero questa sorte di purificazione , che ora Putin chiama de-nazificazione intendendo de-askenazificazione!, fenomeno comune a tutti i piu` importanti popoli europei dall´ editto inglese, ancora vigente! del 13mo secolo, alla cacciata dalla Spagna e dalla Russia di Caterina, la quale creo` per loro adirittura uno Stato dentro i confini della Russia). Questo errore epocale fu subito sfruttato dagli sciacalli che odiano la Russia (per motivi che la Storia ci elenca), la vogliono smembrare come riusci` lo smembramento della seconda Roma e bramano la conquista delle risorse inestinguibili di questi immenso Paese. Fu questo errore che agevolo` l`inglobamento di tutti gli stati e staterelli dell`ex Patto di Varsavia nella Nato e ci ha condotto a questa guerra sanificatrice che ha gia` portato , in sole poche ore ad almeno due risultati basilari per LA VITA (la vita biologica era in pericolo grave) IN EUROPA: LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI IMPIANTI DI CHERNOBYL sottraendoli al controllo occulto di coloro che sono i perpetratori della catastrofe del 1986 e la eliminazione dei laboratori delle BIOWAFFEN USA. Detto questo, vengo al “crimine“ ovvero le falsita` generate da una generale passiva accettazione della narrazione uscita dal “Sinedrio di Norimberga“ e promossa dai possessori dei Media mondiali, per dirla con Solzeniskin. E importante eviscerare la Verita` sulle vicende degli anni 30 e 40 dello scorso secolo , sia sulla Operazione „Barbarossa“ sia sulla battaglia di Stalingrado o la generale presa del Caucaso, la cui disastrosa sconfitta (a proposito il Generale von Paulus non venne giustiziato a Norimberga ma visse negli agi in est Germania fino alla sua morte naturale) accomuna noi europei sotto il tallone dell` invasore travestito da liberatore ai Palestinesi , semiti autentici soggetti a genocidio, cacciati dalle loro dimore e dalla loro terra ( sono, da qualche parte, disponibili i documenti relativi all` incontro a Berlino tra il Gran Mufti di Gerusalemme e il Cancelliere tedesco). Perche` su quelle menzogne uscite dal Sinedrio sono poste le radici della attuale che da 2 anni ci assedia e non accenna a dissolversi. I testi che riportano notizie importanti uscite anche dalle ultime desegretazioni di documenti riservati sono molteplici. Nell`area tedesca gli studi sono limitati dalla legge penale, a testimonianza della nostra schiavitu`accettata spensieratamente.
Con i risultati che stiamo assaporando. Purtroppo la cronica assenza di tempo impedisce un dibattito pero` ognuno puo` autonomamente fare le sue ricerche. Ma ora sarebbe piu` utile meditare sulla PURIFICAZIONE in corso, ad opera della Terza Roma, atto che, per la sua architettura, supera l` umano per sconfinare nel divino, nella sua complessita` gravida di eventi palingenetici, porra` fine al peggiore dei crimini (anche se non alle sue atroci conseguenze) : il tentativo in corso di estinzione dell` Homo sapiens . E infine noto che anche il Presidente della Turchia si e`schierato dalla parte giusta! Slava Ucraina!
Poi l’Iddisch può essere anche una bella lingua come parecchi “dialetti” tedeschi…
E’ stato pubblicato un articolo dello studioso germanista e scrittore Peter Kuras. Il titolo la dice lunga: “The Aristocratic Ineptitudine of Ursula von der Leyen”. E della sua aristocratica inettitudine parla. Qui, però, ci soffermiamo soltanto su un passaggio che richiama le origini familiari che tanto hanno influito, così ci sembra di capire, sulla formazione della giovane von der Leyen.
Con ironia, l’autore premette che sarebbe sconsiderato pensare che Ursula abbia “potuto ottenere tutto ciò che ha senza talenti politici propri”. Nondimeno, ricorda come sia “importante riconoscere che le è sempre stato concesso un tipo di privilegio che supera di gran lunga i vantaggi parrocchiali concessi ai tedeschi medi”. “Potrebbe sembrare meschino – chiosa – condannare qualcuno per la sua discendenza: i peccati del padre, dopo tutto, non cadranno sul figlio o, in questo caso, sulla figlia”. “Ma la stessa von der Leyen ha invocato questi antenati senza riserve, anche senza pensarci”. Kuras ricorda un episodio particolare della biografia della von der Leyen. Suo padre, l’ultraconservatore leader della CDU Albrecht, era preoccupato per i suoi familiari negli anni in cui imperversava la RAF (Rote Armee Fraktion) e implorò Ursula, “l’amato fiorellino” come la chiamava, di andare a studiare all’estero e l’attuale Commisaria si iscrisse alla prestigiosa London School of Economics. Quello che colpisce, però, è che Ursula si cambiò snobbisticamente anche il nome e scelse quello dell’appena ricordato schiavista Ladson. Si fece chiamare, cioè, Rose Ladson.
“l’albero genealogico di von der Leyen traccia un’eredità di potere e brutalità, incorporando non solo alcuni dei più importanti nazisti della Germania, ma anche alcuni dei più grandi commercianti di schiavi della Gran Bretagna e, attraverso il matrimonio, alcuni dei più grandi proprietari di schiavi degli Stati Uniti. Von der Leyen discende direttamente da James Ladson, che possedeva più di 200 schiavi quando scoppiò la guerra civile”. Perfino un importante collega di partito di von der Leyen, l’esponente della CDU Manfred Weber arrivò a dire che l’elezione della von der Leyen rappresentava “un giorno triste della democrazia europea”.
Su di lei pesavano pesanti accuse di aver lasciato la Bundeswehr (l’esercito tedesco) in “condizioni scandalose”. Mancanza di equipaggiamento ma anche ben più gravi capi di imputazione: von der Leyen avrebbe eluso le norme degli appalti pubblici concedendo milioni di euro alle imprese. Insomma, alcune accuse di corruzione al ministero da lei diretto su cui anche il Bundestag cercò di fare chiarezza. Inoltre, durante il suo ministero, furono scoperti gruppi di estrema destra con simpatie naziste nell’esercito tedesco. Ursula von der Leyen fu accusata di scarsa attenzione su questo tema, molto sensibile in Germania.