berlusconi-monti-400x215La battaglia politica è ridotta a una questione tra caimani, bisce d’acqua e tafani, accompagnata dalla batracomiomachia dei media. Non stupisce dunque che l’attenzione possa focalizzarsi su creature più evolute come sensibilità e intelligenza vista la mancanza di uomini e l’abbondanza di manichini: così i cani sono ormai  al vertice del dibattito e in mancanza di una protezione animali che faccia sentire le proprie proteste per le terribili condizioni in cui vivono le bestiole, diventano oggetto della satira più melensa così come fulcro di mirabolanti tesi politiche. C’è Dudù che giace sulle ginocchia del Condannato in cerca di simpatie o tra le grinfie laccate dell’ ormai debordante pascalina, ultima e ambigua patata bollente della politica: è lì, prigionieri del Cavaliere, per mostrare che il caimano resiste benissimo ai suoi istinti e non lo divora. Poi c’è Empy il cane che Monti ha abbandonato in autostrada perché aveva fretta di arrivare al casello Europa.

Ieri il professore ha però fornito a Lucia Annunziata in D’Alema, un’adeguata spiegazione del suo comportamento oltre che della sua età mentale e addossa al povero cagnetto il peso delle sue sconfitte:  “La Bignardi è stata molto scorretta. Mi ha messo quel cane in mano senza rispetto. Ancora pago le conseguenze di quel regalo. Gasparri vuole sapere che fine ha fatto Empy. Ecco a cosa è servito andare dalla Bignardi. Una conduttrice scorretta”. Per fortuna che Monti stesso ci rivela come egli sia stimato in Europa, perché altrimenti ci sarebbe da credere che abbia la fama di un burbanzoso mentecatto. Ed  proprio ad Empy che egli addossa la colpa, visto che tuttora è convinto di aver fatto meraviglie per il Paese, nonostante l’ingratitudine del traditore Casini e l’antipatia di Berlusconi con il quale ha tuttavia governato per due anni.

Non c’è dubbio a questo punto che siamo vittime di un incantesimo che ha trasformato gli uomini in cani e i cani in uomini. Che forse parlano perché hanno voglia di uscire a fare pipì. Per fortuna che almeno né Letta, né Napolitano hanno cani. Del resto non ne hanno alcun alcun  bisogno.