Avvengono cose inaudite, ma non si possono responsabilizzare in alcun modo i ministri. E dunque non si può rischiare la messa in mora di un governo che sta contrastando la crisi. Questo il succo, altrettanto inaudito, del monito che viene dal Quirinale dove ormai regna una grande, ma sinergica confusione tra marasma senile e tutela del ceto polittico.
Il messaggio del presidente è allarmante non solo per la difesa ad oltranza dell’inciucio, anche di fronte a fatti gravissimi, ma anche per la distanza ormai incolmabile tra il Colle e la realtà, quella che casca addosso ai cittadini tutti i giorni, che si legge in chiaro nelle cifre disastrose della produzione industriale, della disoccupazione, del debito pubblico, che diviene evidente come un lampo nel buio. Un governo che finora non ha potuto che rinviare ogni cosa, visto che non c’è accordo su nulla se non sull’occupare il potere , appare invece al presidente come l’unico baluardo contro la crisi e così dal Quirinale giungono vere e proprie fantasie su “riconoscimenti e apprezzamenti per la sua capacità di iniziativa e di proposta”. Che per sovrammercato “nessuno può seriamente negare”.
Sullo sfondo sempre le famose riforme ridotte ad abracadabra per bambini, le improbabili azioni di un governo “necessario” in grado di far “far variare positivamente il clima di fiducia verso l’Italia”. Insomma le solite cose che sentiamo da più di due anni, il bricolage con vuoto a perdere che ha imposto Monti, la firma di trattati europei distruttivi della nostra economia, poi le larghe intese prive di senso, un attivismo da ballo di San Vito che è solo la manifestazione di una malattia del Paese e della sua classe dirigente. Il tutto condito dalla confusione evidente tra una narrazione impudica che trasforma i pesci in faccia in successi inesistenti e i disastri reali. Così è lecito domandarsi in che mondo viva Napolitano, quanto dei suoi incessanti moniti siano da attribuire a una scadente ammuina politica e quanto invece al suo trasferimento dentro una bolla di gessosa irrealtà dove non c’è più distinzione tra i fantasmi e le persone, tra le idee e i comunicati stampa.
E’ inutile girarci intorno: qui siamo di fronte a un declino. Al quale si dovrebbe porre rimedio prima che bizzosità e ossessioni senili prendano il sopravvento, prima che i corazzieri vengano scambiati per ministri con l’elmo di Scipio e viceversa. E prima che il Paese venga stritolato.
Credo che ci si trovi di fronte semplicemente ad un ritorno alle origini. La degenerazione senile non può più permettere il trasformismo di cui l’ex fascista Napolitano si è nutrito, per realizzare il sogno del figlio illegittimo dell ultimo re d’Italia: governare il Paese.
Probabilmente sono scritte nella storia segreta del nostro Paese le risposte alle domande di buon senso che si pongono le persone di buon senso.
Ora ci troviamo a vivere l’incubo di un nazionalismo senza più Nazione. Con il capolavoro assoluto di avere un ex fascista, figlio illegittimo del re di maggio, alla Presidenza della Repubblica. Buonanotte popolo.
Io mi sto convincendo sempre più che la situazione italiana ha passato il limite massimo che ci è stato “assegnato” dalla finanza di cui siamo enormemente debitori ed ostaggi, e che ci impone di mantenere lo status quo per evitare i rischi che sconvolgimenti politici non controllabili da queste “eminenze” portino allo scoperto chissà che. E di fronte a questo quadro nessuno ha il coraggio di dire che non abbiamo più il timone in mano, che la nostra sovranità (non solo monetaria) si è volatilizzata e che le decisioni non le possiamo più prendere in modo autonomo…
Forse l’ho spiegato male, ma sono convinto che siamo in questa situazione
Fuori dal dettato costituzionale, fuori dal buon senso, fuori dalla realtà. Persino Gustavo Zagrebelsky è raggelato davanti ad una palese cantonata costituzionale quale l’ukase di Zar Giorgio sulla podestà della vicenda F-35. Se questo è “presidenzialsmo di fatto”, tremo al solo pensiero di un presidenzialismo “de jure”. Non c’è – dicasi: NON C’E’! – in Italia nessun organo che abbia il potere di contrastare, persino di alzare timidamente il ditino sui deliri anticostituzinali nella forma e nella sostanza che vomita il Quirinale in questo momento storico. Altro che ‘Divo Berlusco’, oggetto di opposizione più o meno dura. Qui Napol’insano si sente ‘legibus solutus’, esente persino dal diritto di critica.
Fermiamoli, popolo italiano, riprendiamoci Parlamento e Carta Costituzionale! Non vorrei che tra una anno arrivasse l’erinna Lagarde, un simil Barroso (Schultz?), Draghi e magari Wolfgang Schaeuble ad ammirare le rovine del disastro, come stanno facendo in Grecia.
Stesse domande di Anna.
Qualche ipotesi in testa…troppo ardita per una cittadina semplice semplice.
E’ chiaro che re Giorgio è lucidamente servo, altro che senilmente confuso!
mi continuo a chiedere: perché? Perché il suicidio del PD? Perché l’arroganza del PDL? Perché gli ordini impopolari di Giorgio Primo? Tutti si comportano come se non ci fosse un futuro, come se fosse già tutto stabilito, sicuri di rimanere impuniti e saldamente al potere, perché??? Quando riusciremo a rispondere a questi perché sarà probabilmente troppo tardi!!!!!
chiedo scusa…Il Deus ex machina
C’è da chiedersi da chi stia prendendo ordini Napolitano. E’ chiaro, anche ai bambini, che quest’uomo sta portando avanti un piano ben preciso, costi quel che costi e a favore di qualcuno, Ma chi è lo Deus ex machina di questo burattino?