Il caso Boccia è esemplare: l’uomo, per meglio dire l’ometto che dovrebbe gestire i rapporti del governo con Eni e Finmeccanica, il sedicente “economista” del Pd, l’uomo che voleva cedere a Caltagirone l’acquedotto pugliese, credeva che gli F 35 fossero elicotteri da soccorso. O forse lo credeva chi cura il suo account twitter e che dunque è una sorta di kagemusha delle 140 battute.. Ma il bello dell’Italia è che le operazioni più opache si mischiano dentro al ridicolo di una cialtroneria a tutto campo.
E l’ostinazione che il Parlamento inciuciforme mostra nell’acquisto dei nuovi caccia presenta entrambe le caratteristiche: solo dei cialtroni o dei corrotti possono pensare, in un momento simile, di spendere miliardi per dotarsi di un aereo dai costi stratosferici, ma di prestazioni mediocrissime. Era già da anni che ci si sarebbe dovuti ritirare da un’impresa nata malissimo e che via via ha sgranato il rosario delle sue pecche tanto da indurre Canada, Olanda e Norvegia a ritirarsi e molti Paesi, Usa compresi, a ridurre le commesse. Il compromesso tra capacità stealth (peraltro messe in forte dubbio dagli esperti canadesi) e caccia d’attacco non è riuscito: l’ F35 è pesante, poco maneggevole, pieno di difetti, non può essere usato sulle nostre portaerei ( ragione principale per cui ci era messi nel progetto), ha costi di manutenzione spaventosi e non si vede a cosa ci possa servire se non a buttare preziosi soldi dalla finestra.
Tutto questo ha campeggiato sui giornali di tutto il mondo oltre che sulle riviste di settore e sui report delle società specializzate in analisi militari, ma non ce n’è alcuna traccia nelle discussioni parlamentari che si sono limitate alle frasi fatte o alle questioni di principio. Nessun onorevole si è mai sognato di mettere in dubbio le clamorose bugie che sono venute dall’apparato militare, nessuno ha chiesto ragione dei difetti o ha chiesto specifici scenari sull’utilizzo del caccia e infine nessuno, ieri, ha detto che è stata venduta una ricaduta industriale fasulla, visto che le ali dell’F35 saranno costruite per due terzi in Israele, lasciando a Novara i rimasugli. Nessuno si è alzato per dire che l’abbandono dello sviluppo dell’Eurofighter per correre appresso a questo bidone, significa passare da compiti progettuali al puro e semplice assemblaggio.
Un lungo, cadenzato rosario di bugie e di assenza di domande. Una tale pervicacia nell’acquisto ad ogni costo e contro qualsiasi razionalità che non può essere spiegata se non alla luce di operazioni sottobanco e distribuzione di abbondanti merende. L’ F 35 non è granché, ma in compenso le tangenti volano veloci e nascoste. Capacità stealth, come da contratto. Come dice il ministro della difesa: Si vis pacem para bustam.
Su Boccia non c’è da aggiungere altro, il personaggio denota una faccia come il suo curriculum.
Le ricadute economiche degli F-35 sono già state analizzate ampiamente da tutti i più rinomati e ufficiali organi di analisi economici e militari. Il fatto che si è abbandonato un progetto peraltro avviato come quello degli Eurofighters ci fa intuire (e ci vuole poco) che la bidonata degli F-35 sia in realtà costellata di bustarelle (da molti vertici militari, usi a questi intrallazzi, a gente come Mauro e “Guaddrogaccia” La Russa che in queste cose ci sguazzano come trote in acqua dolce). Se a ciò si aggiunge, come ci informa Casiraghi, la sudditanza storica al padrone a stelle e strisce che nelle segrete stanze (neanche più di tanto, poi…) di certi Circoli del Washington Consensus, già sul finire degli Anni Novanta (guerra in Kosovo), e soprattutto dallo ‘star up’ dell’euro (2002) hanno trescato e ancora trescano per far fallire gli Stati Uniti d’Europa (e ci stanno riuscendo, a ben vedere, involontariamente aiutati da certi diktat che arrivano da Pechino, da Mosca, da Ryad, convergenze di interessi per non creare una nuova superpotenza ‘de facto’ sul Risiko internazionale, con Berlino ora complice, ora riluttante, e Londra sempre Quinta Colonna degli interessi USA in Europa), si capisce bene come certe “sole”, rimandate al mittente da Paesi appena un po’ più seri del nostro, siano invece benedette dall’establishment illegittimo, illegale e immorale che ci sgoverna, con la fattiva collaborazione della disinformatsija degli strumenti di propaganda organici (il TG2, l’altra sera, ha mandato in onda un servizietto/scendiletto di portata “zerbinistica” tale che certi pezzulli del ‘Podo’ della KCTV di Pyongyang in ossequio a Kim Jong-un sembravano inchieste della CBS ‘Evening News’…). .
Le tangenti ci saranno anche ma quello che c’è veramente è la ferrea imposizione da parte degli Stati Uniti. Il potere contrattuale degli americani nei confronti delle nazioni europee è talmente schiacciante da rendere l’utilizzo delle tangenti giusto uno zuccherino, assolutamente inessenziale alla conclusione del business, ma sempre utile per mantenere i buoni rapporti con le persone incaricate delle trattative. Un topos classico dei film di Bollywood prevede che il mafioso di turno offra al poliziotto la scelta tra una rivoltella carica di proiettili e un mazzo di banconote. L’importante è preservare sempre il sorriso della controparte, rende l’interfacciamento più fluido e gradevole.
Quando i grandi si incontrano nel G8 e altrove, si parla soprattutto di come le nazioni sottomesse agli USA debbano contribuire alla “protezione” che l’America offre loro volenti o nolenti. Caccia, elicotteri, droni e anche vite umane che saranno chiamate a uccidere ed essere uccise in guerre che io chiamo guerre di allenamento perché il loro scopo è quello di collaudare nuove armi e nuove tattiche militari.
Non riduciamo una questione che è essenzialmente di mancanza di sovranità nazionale all’eterna corruttela dei popoli mediterranei.