In tutti i Paesi normali quando un personaggio politico comincia ad essere sfiorato da sospetti, quando lo si coglie a dire bugie, paga dazio. Le sue ambizioni subiscono una battuta di arresto, si crea una sorta di sospensione del giudizio. Da noi è l’esatto contrario: se le ombre cominciano ad addensarsi su un personaggio, subito questo schizza in alto nelle preferenze, nelle offerte, nell’appoggio.
Mai, per esempio, Berlusconi è stato così deciso nel candidare Gianni Letta alla presidenza della Repubblica, come adesso, proprio nel momento in cui l’azzimato factotum, la ricamatrice del berlusconismo, è incappato nella clamorosa gaffe de L’Aquila. Ci vuole molto pelo sullo stomaco a sostenere che i costruttori sorridenti a tutta bocca la notte del terremoto, non avrebbero mai messo piede all’Aquila, visto che erano già in forza alla Bertolaso holding, tre giorni dopo il sisma. Ora Letta dice di essere stato ingannato, senza però rivelare da chi, ovvero l’informazione fondamentale per parere minimamente credibile, per non apparire infantile.
Ma non importa. Fatto sta che la misteriosa patologia, la peronospera della vigna politica, non ha tardato a mostrarsi e a rilanciare letta letta ai vertici dello Stato. Insomma più si abbassa il livello etico, più torbide sono le acque, più si alza la posta.
E’ come se si volesse ribadire un concetto padronale secondo il quale ciò che vuole il capo non può essere contestato o sottoposto al vaglio della moralità, della logica e nemmeno del merito: vuolsi così colà dove si puote. E più non dimandare. Ecco dove è arrivata la nostra democrazia: ad essere persino più gracile che nel Pdl.
Siamo un popolo bue tiriamo l'aratro a suon di bastonate….forse ci vorrà un crollo economico disastroso per un brusco risveglio…
Il Richelieu abruzzese, abile tessitore di trame con il Vaticano, direttamente innalzato a Presidente della Repubblica?Poichè ritengo assai miracoloso che non si sia accorto di nulla lo vedrei meglio come beato e poi magari Santo, la sciando la Presidenza della Repubblica a colui che la sta metodicamente distruggendo giorno dopo giorno
Ormai, trovo quasi inutile, il continuarne a parlare. Le cose stanno come stanno e possono solo continuare a peggiorare. Almeno, fino a quando queste persone, questo sistema, questo vuoto assoluto resteranno al potere. E' un Paese allo stadio terminale. Un Paese "normale" si sarebbe fatto visitare, curare e riemettere in sesto. Noi, mentre si definiscono "dottori e medicine" deliquenti e complottisti, siamo solo capaci di restare a guardare. Non ci resta che ingoiare l'ennesimo rospo ed auspicare, a questo Paese, una fulminea, indolore e serena dipartita.
La sostanza sta tutta nella prima frase di questo post … in tutti i paesi normali … Il nostro esula da questa categoria di paesi … un paese che frana in tutti i sensi .. basta scorrere i giornali