Ho aspettato un po’ prima di parlare dello scandalo del Qatar perché non riesco a dipanare la matassa e a comprenderne gli scopi di questa improvvisa esplosione di mazzette che colpisce un’istituzione come l’Ue, già priva di credibilità dopo l’affaire dei vaccini, le censure sui contratti e sulle contrattazioni opache e secretate della commissaria.   Mi spiego: quello a cui siano di fronte non è un vero scandalo, ma semplicemente il  normale funzionamento del sistema neoliberista dove lobbisti,  parlamentari e decisori passano attraverso le porte girevoli essendo ora in una funzione e poi nell’altra, come appunto è accaduto a Panzeri finora il principale protagonista della vicenda, anche se essa potrebbe coinvolgere, secondo alcune indiscrezioni, anche una settantina di parlamentari.  Insomma la  corruzione specie nel sistema europeo con i suoi 12 mila lobbisti ufficiali, per non parlare di quelli ufficiosi  è la regola, come dimostra anche l’indignazione dei giornaloni italiani che ora difendono a spada tratta i corrotti  e dunque bisogna capire perché è saltata fuori questa vicenda che non viene soffocata come tante altre. Interessante è anche che lo scandalo sia nato da notizie giunte dai servizi segreti belgi che come tutte le altre centrali di intelligence non si occupano di mazzette, semmai le richiedono e conferisce all’insieme un sentore di teleguidato

In questa cornice le ipotesi che girano sono molte: partendo dal fatto che finora sono ufficialmente coinvolti solo italiani e una greca moglie di un italiano si pensa che possa essere un monito al nostro Paese sulla faccenda del contante, anche se la cosa appare ridicola perché la vera corruzione passa per i paradisi fiscali e non per la borsa zeppa di banconote messa sotto il letto, Secondo altri si tratterebbe invece di lanciare un monito a parlamentari e politici ch non si sono rivelati particolarmente animosi contro la Russia, Ma queste ipotesi si scontrano col fatto che tutti quelli finiti “sotto osservazione” appartengono a quella parte politica tra Pd e  dintorni ( non userò la parola sinistra che con costoro non c’entra più nulla)  che sembra quella più accanita contro il contante e la più antirussa possibile. Un altra idea è quella che si si via voluto colpire il Qatar – ovvero un Paese con le maggiori riserve di gas dopo la Russia – per lasciare più spazio alle importazione dagli Usa. Ma questa mi sembra davvero un’idea che non sta in piedi in primo luogo perché gli Usa non hanno abbastanza gas da sostituire quello russo e poi perché il Qatar ha finora promesso per il 2026 di fornire alla Germania  – tramite comunque una società americana, la Conoco Philips –  2,7 miliardi di metri cubi di gas, praticamente un’inezia per un Paese che ne consuma 90 miliardi di metri cubi all’anno.

Può essere che la Ue abbia messo in scena questo affaire per cancellare in qualche modo l’onta  dei seimila morti ufficiali ( in realtà pare siano più del doppio) per la costruzione degli impianti sportivi necessari per il Mondiale e il silenzio di chi vorrebbe intestarsi la difesa dei diritti umani. Tutto può essere dentro la follia elitaria e l’atarassia dei popoli, ma credo che questo scandalo finisca principalmente per screditare l’Ue a meno che questa non cerchi in questo modo goffo di distrarre lo sguardo dai principali protagonisti dello scandalo vaccini che difficilmente potrà essere contenuto. Tuttavia c’è un’altra chiave di lettura che prende spunto da ciò che ha significato il Qatar din dalla fine degli anni ’70, vale a dire il bancomat per tutte le più opache operazioni dell’impero. Il Qatar aveva  meno degli abitanti di Modena , ma grazie alla sistemazione del Medio Oriente fatta dagli inglesi, aveva una porzione enorme del golfo persico che era pieno di gas e petrolio e sul quale affacciava anche l’Iran. Quando i giacimenti sono in comune chi prima arriva si succhia tutto ed è così che dopo la rivoluzione di Khomeini e la caduta dello Scià che era un grande amico dell’anglosfera e un nemico giurato dell’Italia di Mattei, gli anglo americani fecero di tutto perché il minuscolo Qatar fosse il maggior succhiatore di risorse dell’area. Teheran fu bloccata per anni dalla guerra artificiale con l’Irak di Saddam allora nelle grazie degli americani prima di essere distrutto e detronizzato dai medesimi  A questo proposito c’è anche da ricordare che poco dopo la morte di Khomeini un consorzio internazionale, guidato da Eni e Saipem riuscì a firmare un contratto con l’Iran per sfruttare i giacimenti da cui solo il Qatar mungeva gas. Dopo poche settimane scoppiò Mani pulite e Di Pietro arrestò tutti quelli che avevano siglato quel contratto, ovvero l’intero vertice dell’Eni. Quell’accordo saltò

In questo modo e con questi metodi  enormi ricchezze sono confluite in quella piccola scatola di deserto e si sono poi sparse  sia come bancomat per le operazioni  più sporche degli Usa e dell’anglosfera ( come il finanziamento dell’Isis per intenderci), sia come corrente corruttiva destinata per nome e per conto di Washington ad appropriarsi letteralmente di interi governi attraverso i massicci investimenti in Europa e in Italia in particolare che è diventata il  paradiso delle mazzette qatariane come emerge anche da quest’ultima vicenda. Ma proprio la centralità del Qatar in queste politiche mi fa pensare che non ci sia alcun interesse esplicito a martellare l’immagine di questo Paese, non certo da parte della elite europea, ma che qualcosa si stia muovendo dietro le quinte coinvolgendo le crune dell’ago dell’ azione e del potere occidentale. La sconfitta oggettiva subita dall’occidente in Ucraina soprattutto dal punto di vista economico, sta probabilmente cominciando a cambiare le cose e così da una parte si strappa il velo sul Qatar come strumento di corruzione, dall’altro salta fuori lo scandalo twitter che svela le sue contiguità di questo social ( ma per gli altri non cambia molto) con l’Fbi e l’attuale potere americano, dall’altro ancora un ex impiegato dei Rothschild, di nome Macron  sotto inchiesta per finanziamento illecito e si sa che i Rothschild sono almeno per quanto riguarda l’Europa i principali finanziatori delle distopie del reset e degli strumenti sanitario – climatico – bellici usati per imporlo.  Persino il papa comincia a perdere terreno visto che ormai anche i giornaloni parlano dei problemi legati alla sua elezione. Insomma lo scandalo del Quatar potrebbe essere il segnale del terremoto in arrivo.