Non tutto il male viene per nuocere e così la realtà si è incaricata di stendere un velo pietoso sul culto di Greta, organizzato dal potere come atto liturgico ella nuova pseudo religione climatica: questa ragazzina evidentemente ignara di qualsiasi tema ambientale, imbeccata e sfruttata per i riti della persuasione è stata travolta dalla ripida ascesa dei prezzi dell’energia, ma soprattutto dalla consapevolezza che le rinnovabile da sole non bastano affatto, che sono piuttosto immature e che soprattutto la tecnologia del XXI° secolo, manca della capacità di immagazzinare energia sufficiente perché esse possano essere un soluzione. Tuttavia anche se deve fare a meno del suo santino l’imbroglio climatico va avanti e durante questa estate particolarmente calda e siccitosa, dovuto alla Niña, l’isteria sul riscaldamento globale ha fatto dire alla Bbc, uno degli organi vitali della menzogna globalizzata , che la quantità di aree boschive bruciata è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni, naturalmente mettendo questi aumenti in relazione all’aumento delle temperature di origine antropica. La catastrofizzazione del fuoco è comunque presente in tutti i media, ma credo che sorprenderà sapere che si tratta sostanzialmente di una bugia e che gli aumenti registrati sia in occidente che in Russia (dove si trova la più ampia superficie boschiva del pianeta ) negli ultimi anni sono dovuti essenzialmente a due fattori che non c’entrano un bel nulla con il clima: il primo è l’utilizzo progressivo di satelliti più sofisticati che riescono ad individuare il fuoco dovei i precedenti sistemi fallivano e il secondo è l’aumento delle aree abitate e urbanizzate vicine ai boschi che crea ovviamente un costante pericolo di incendi.
Ed ecco un grafico in cui viene riassunta la situazione negli ultimi anni in un territorio molto sorvegliato come quello statunitense, ricordando che un acro corrisponde a 0,4 ettari. :
Come si vede un aumento c’è stato, sia pure non graduale come ci si aspetterebbe se dovesse essere causato al riscaldamento globale, ma piuttosto casuale. Ho scelto la situazione degli Stati Uniti perché gli incendi sono monitorati da molti anni in maniera piuttosto efficiente, anche da molto prima che esistessero i satelliti. Questo mi dà anche la possibilità di svelare uno dei trucchi che viene usato, specie in campo climatico, per convincere le persone delle tesi catastrofiche. Ecco perciò lo stesso grafico riferito tuttavia all’arco di quasi un secolo:
Come si può agevolmente vedere in realtà la superficie boschiva distrutta ogni anno dagli incendi è enormemente diminuita nel tempo, ridicolizzando la tesi che la colpa vada fatta ricadere sul riscaldamento globale. Del resto nel 2020 anche la Royal Society aveva notato che non c’era stato alcun significativo aumento negli ultimi decenni e nel 2016, due accademici della Swansea University, il professore di Wildfire Stefan Doerr e la dott.ssa Christina Santin, hanno pubblicato un documento in cui hanno rivelato che l’area globale bruciata “sembra essere diminuita negli ultimi decenni”. Più di qualcuno ha tentato In effetti, hanno osservato, c’erano “prove crescenti che c’è meno fuoco nel panorama globale rispetto a secoli fa” e notando che il fuoco è un fattore essenziale per lo sviluppo della biomassa. Siccome gli incendi boschivi con l’emozione che creano e la loro spettacolarità sono nel culto climatico l’equivalente delle fiamme dell’inferno dipinte sulle pareti delle antiche cattedrali, alcuni hanno tentato di contestare il grafico pubblicato, ma con argomenti deboli, totalmente ipotetici e generici, quali e difficolta nella tenuta dei registri per cui alcuni incendi avrebbero potuto essere inseriti due volte. Ma con lo stesso argomento si può dire che altrettanti potrebbero non essere stati registrati e in ogni caso qui dovrebbe essere stato registrato dieci volte il medesimo incendio per far tornare i conti. Pure sciocchezze che ovviamente non hanno alcun valore scientifico, fino a che non si abbia qualche prova in mano, ma sono semmai espressioni della prostituzione di alcuni alle tesi più convenienti per la carriera o peggio ancora più consolanti per la propria fede.