Alle volte per vederci chiaro dietro le sciocchezze della politica spettacolo, ormai divenuta il volgare avanspettacolo del liberismo globalista, bastano proprio i conti della serva, la minima capacità di risolvere i problemini delle elementari come quelli per esempio sul gas . Certo rimane la rabbia di vedere con quanta sicumera vengano dette idiozie alla gente e la si inviti a odiare la Russia invece di odiare i veri nemici del popolo, la vergona di vedere gli sciocchi agitare la clava delle sanzioni, salvo poi continuare ad importare gas e a tenere dentro Swift le banche direttamente interessante come Gazprombank, sperando che la Russia non tagli i rifornimenti, il suggerimento dell’odio più futile per sostenere la causa dei nazisti ucraini nel cui nome si chiede il sacrificio di ricarichi stratosferici su tutti i consumi. Questo contraddittorio Nulla viene in qualche modo nascosto dal continuo giuramento di approvvigionarsi di gas altrove, dall’ America per esempio o da altri Paesi. Purtroppo quando vi dicono queste cose potete stare certi che si tratta di prese in giro: per costruire nuovi gasdotti così lungi o così complessi come quelli ipotizzati ci vogliono molti anni e molte risorse finanziarie e nemmeno si sa se la produzione  potrà svilupparsi in maniera adeguata e in ogni caso i prezzi saranno molto più alti rispetto ad altre aree del mondo.

Per quanto riguarda il gas da portare con le navi gasiere siamo davvero all’assurdo e chi propende per questa soluzione  ( che prevede comunque prezzi fuori mercato) o è un cretino o un bugiardo o un pagliaccio, non escludendo affatto la possibilità che in una sola persona, in solo leader  queste meravigliose caratteristiche siano compresenti. Facciamo quattro conti visto che siano governati da un presidente del consiglio che non nemmeno fare le operazioni aritmetiche elementari: l’Europa importa dalla Russia  un totale di circa 168 miliardi di metri cubi, di cui  30 miliardi vanno all’Italia e 56 alla Germania. Una nave gasiera di quelle dalle dimensioni colossali di cui ne esistono solo pochi  esemplari  può portare un massimo di 266 mila metri cubi di gas liquefatto ( che per la cronaca pesa 520 chili al metro cubo) , corrispondente grosso modo a  70 milioni di  metri cubi  allo stato gassoso di quello che esce dai gasdotti, mentre la quasi totalità della flotta di questo tipo può ospitare tra i 125 000 e i 147 000 metri cubi. Ora nel 2018 c’erano 470 navi gasiere, per una capacità totale di 75 milioni di metri cubi liquefatti e dunque solo un decimo del gas che arriva dalla Russia. Tenendo conto di una media di 20 giorni per caricare, scaricare e tornare  (senza però poter caricare altre merci,)  sia dagli Usa , sia dal Qatar e mettendoci dentro i tempi morti di manutenzione che è particolarmente onerosa ogni nave potrebbe completare tra gli 11 e i 12 cicli l’anno. Pertanto tutta la flotta gasiera mondiale dovrebbe essere interamente utilizzata per l’Europa cosa del tutto impossibile e che comunque farebbe quanto meno centuplicare in breve tempo i costi di noleggio che già ora viaggia tra  i 20 e i 30 mila dollari al giorno. La sola operazione di trasporto, senza contare la liquefazione che fa lievitare i prezzi del 20 per cento sul prodotto, i costi di carico, di scarico e rigassificazione sarebbero già oggi 3 miliardi di euro l’anno, ma arriverebbero in breve tempo a 30 o 40 miliardi, vale a dire una spesa simile all’intera bolletta energetica italiana solo per il noleggio  Anche se fra 6 o 7 anni fosse  possibile dimezzare le importazioni della Russia ci vorrebbero comunque un numero di navi e di impianti improponibile.  Questo anche se ipoteticamente realizzabile vuol dire prezzi esorbitanti e aziende totalmente fuori mercato: il risultato sarebbe  un ulteriore slancio verso la delocalizzazione questa volta diretta ovunque ci siano prezzi accettabili. L’odio degli imbecilli serve  soltanto a nascondere la deindustrializzazione del continente per volere della cricca globalista di Washington ossessionata da molto più di un secolo dalla possibile alleanza tra l’Europa e la Russia.

Chi dice queste cose o usa la bocca per emettere suoni, oppure proprio non capisce, oppure sa benissimo di stare facendo un’operazione abominevole, che ha un solo scopo: quella di addossare alla Russia la colpa di rincari che comunque si erano manifestati già mesi prima e che sono dovuti a cause strutturali di  sistema. Chi dice queste cose obbedisce all’ordine di separare l’Europa dalla Russia, anche se questo significherà la totale distruzione sociale ed economica del continente. Purtroppo si deve constatare che il problema più urgente è denazificazione delle classi dirigenti europee.