Le morti improvvise di adolescenti dopo la vaccinazione cominciano a scuotere il mondo della medicina che fin ad ora è sembrato del tutto insensibile alle reazioni avverse e anzi determinato a nasconderle anche nel caso in cui le persone hanno molto più da temere dalla puntura che dal covid: è noto che fino a 1 su 2.000  adolescenti sviluppano miocardite che richiede il ricovero in ospedale dopo una vaccinazione, un tasso di gran lunga superiore a quello causato dall’infezione da Sars Cov 2, e di molti fattori superiore al normale,  ma hanno cercato di convincere il pubblico che esse derivassero non dal cosiddetto vaccino, ma dal covid stesso. In questo modo si “salvava” il rapporto rischio -beneficio al quale i bugiardi si aggrappano per giustificare una vaccinazione generale che non ha proprio alcun senso sanitario se non quello di fare ammalare..

Ora però questa tesi è completamente saltata dopo che il Journal of the College of American Pathologists ha pubblicato un rapporto sui casi di due adolescenti morti nel sonno dopo la vaccinazione nei quali si evidenziano segni di una miocardite  del tutto diversa dalla forma standard,  dovuta a una risposta iperinfiammatoria delle citochine che chiama direttamente in causa il vaccino. Del resto questa sovraregolazione dell’attività infiammatoria non specifica da parte delle cellule Th17 e come controparte delle cellule protettive Th1 e Th2 è stata osservata in laboratorio solo in persone che erano state vaccinate più volte. La cosa riveste una certa importanza sia perché può aprire la strada ad interventi più mirati nei casi sintomatici, sia perché il ruolo del vaccino diventa a questo punto innegabile anche se lo studio cerca di esaltare il corso mite di questo tipo di infiammazione cardiaca, cosa peraltro abbastanza difficile se si parte da due adolescenti morti nel sonno. Il problema è che da quando sono saltati fuori questi effetti avversi proprio nelle persone più giovani, una medicina totalmente a servizio di Big Pharma e deli altri poteri cui essa è collegata, cerca di convincere che le miocarditi e pericarditi, siano sostanzialmente delle patologie lievi, mentre fino a un anno fa erano considerate malattie piuttosto serie.

Il problema è che le infiammazioni cardiache presentano rischi a medio e lungo termine, indipendentemente dalla loro causa e che possono col tempo portare a situazioni gravemente invalidanti. Il problema anche più inquietante è che molti di tali stati infiammatori sono del tutto asintomatici ( come è appunto il caso dei due ragazzi poi morti nel sonno), possono passare inosservati al momento, ma al di là di esiti letali rari  contribuiscono a indebolire il sistema cardiaco e a creare condizioni insospettate che vengono poi scoperte anni dopo. I casi asintomatici non rientrano ovviamente nel novero delle reazioni avverse segnalate ( già di gran lunga inferiori al reale) e dunque sfuggono alle statistiche. Il che mette in campo un nuovo dramma da vaccini. Del resto la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha ammesso in questa lettera a Pfizer che l’agenzia non era in grado di valutare adeguatamente il rischio di miocardite derivante dal prodotto Pfizer, cosa piuttosto strana e che probabilmente sarà uno dei tanti peccati mortali nascosta di questa narrazione.