Anna Lombroso per il Simplicissimus

Fate conto di essere stati mandati a liquidare un’impresa vicina al fallimento, con risorse professionali inefficienti e inclini al borbottio. Dovete però farle un po’ di maquillage, in modo da renderla presentabile agli occhi di eventuali compratori dimostrando che si tratta di dipendenti che a suon di busse e ricatti sono disposti ad accettare qualsiasi forma di servitù e ingiuria. Niente paura, avete pronto un utile caso di studio da replicare e che è già stato messo alla prova di stress test in altre geografie.

Così se i mezzi pubblici sono stracolmi di viaggiatori, bus, treni, metro, ma non avete né la volontà né i quattrini per potenziarli, destinati a opere infrastrutturali intese a saziare la bulimia di cordate del consumo di suolo anche attraverso collaudate pratiche di malaffare, ecco la soluzione a portata di mano. Potete selezionare la clientela impedendo di fatto a pendolari, scolari, lavoratori, anziani che si recano alla posta o alla Asl, casalinghe che vanno a fare la spesa in supermercati più vantaggiosi di circolare e al tempo stesso favorendo il traffico privato.

O invece c’è un’azienda sofferente o intenzionata a traslocare verso lidi più vantaggiosi per la quale non è bastato lo sblocco dei licenziamenti per ridurre drasticamente i costi del personale? Ecco pronto l’accorgimento per cacciare gli esuberi, perlopiù segnati da un malo istinto alla disobbedienza e alla contestazione, grazie alla loro ostinazione a non adeguarsi a misure di “sicurezza” stabilite grazie a un’alleanza tra autorità e padronato che prevedono l’allontanamento dal posto di lavoro, la sospensione a tempo indefinito del salario e degli scatti di anzianità dei soggetti molesti e incontrollabili.

O avete a che fare con dipendenti irriducibilmente protestatari, che si abbandonano a intemperanze non più ammissibili, picchetti, scioperi, manifestazioni ostacolando libera iniziativa e azioni volte alla difesa della produttività? E che problema c’è? Vi comprate l’appoggio di sindacati pronti a ogni compromesso, concessione e abiura del proprio mandato, in modo che il loro esplicito collaborazionismo sedi le rivolte e plachi gli animi, se non certo la fame.

Per caso il vostro business consiste in una scuoletta parificata, con insegnanti che hanno rinunciato al loro incarico educativo preferendo una pagnotta ben farcita, con alunni paganti equipaggiati di eleganti outfit e addestrati per diventare i delfini poco curiosi dell’acquario oligarchico? Avete fatto bene, è in corso un’operazione grazie alla quale l’istruzione pubblica sta perdendo competitività e prestigio, ci saranno docenti affamati e concorrenziali che potranno far calare le pretese ai vostri dipendenti, fondi pubblici nazionali e comunitari aspettano solo di premiare il vostro dinamismo e la vostra visione della didattica, intesa alla formazione di ignoranti specializzati.

Se poi insieme a colleghi, probabilmente obiettori dell’unica forma di buona coscienza permessa, avete messo in piedi una clinica oppure una Rsa è il vostro momento.

Anche in questo caso un evento prevedibile ma vissuto come una apocalisse sorprendente e incontrastabile vi ha favorito, convogliando tutte le risorse nell’acquisizione di prodotti farmaceutici largamente inefficaci e distogliendo le risorse necessarie al potenziamento  del sistema sanitario pubblico, impedendo ai medici di base di curare i pazienti e spingendoli a indirizzarli agli ospedali, inadeguati dopo decenni di tagli, che scaricano le colpe dell’impotenza, incapienza e incapacità su un target di capri espiatori creati per esonerare da colpe e responsabilità decisori nazionali e regionali, dirigenza sanitaria, “comunità scientifica” e personale che per anni ha tollerato lo scempio della professione, accontentandosi della promozione a eroi in occasioni eccezionali.

Ci voleva proprio l’azzimato bancario un bel po’ più ammanicato dei manager di Banca Etruria o delle Casse del Veneto che hanno fatto delle loro filiali un piccolo regno dove si beneficavano in regime di monopolio gli amici degli amici in obbedienza ai comandi dei signorotti locali, per realizzare su scala l’esperimento del Grande Reset in un paese in fallimento alimentando di terrore e intimidazione la pressione di una “epidemia” che divora forze, risorse e energie, e grazie alla quale si perpetua una incontrastabile emergenza da governare con leggi eccezionali, autorità speciali, repressione, discriminazione, sospensione di diritti e servizi.

Non occorreva una figura carismatica, neppure un genio del male, bastava un funzionario intellettualmente corrotto, addestrato alle campagne di acquisto e svendita nell’outlet del pensiero liberismo  esausto dal continuo ricorso a espedienti maldestri e trucchi delle tre carte per avere la meglio su una popolazione poco reattiva per via di ancestrale disincanto, di lunga esperienza in fatto di occupazioni straniere,  e umiliata da una perdita di beni e prerogative imposta per ammansire la bestia della democrazia invisa all’impero.

Oggi data d’inizio dell’elaborazione del lutto per la morte dello stato di diritto, dopo che è stato seppellito lo stato sociale, abbiamo la conferma definitiva che non c’è misura, provvedimento, disposizione che contenga una finalità sanitaria, che non solo il Green pass nella sua forma più blanda o più severa non ha intenti motivati da finalità profilattiche, ma che proprio i vaccini, dei quali si rivela la sostanziale inefficacia per quanto riguarda immunità e contrasto alla circolazione del virus,  rappresentano uno strumento politico di intimidazione, repressione e discriminazione.

E’ ormai chiaro che al fine di smaltirne le formidabili scorte che hanno pagato e pagano i cittadini tutti, non c’è possibilità che il regime vaccinale si esaurisca, che si torni alla normalità auspicata anche se è la fonte di dolore e morte.

Questo  stato di eccezione ha bisogno che vengano mantenuti gli standard di incertezza sui dati e di minaccia incontrastabile, esige che i “casi” non diminuiscano per via di varianti prevedibili o di ancora più prevedibili sindromi stagionali in modo che rispettino e legittimino la menzogna vigente da due anni, che ha motivato e determinato ogni atto irrispettoso e illegittimo non solo dei diritti, del libero arbitrio, delle norme costituzionali, ma della stessa salute. E anche  del buonsenso, se ormai il tradimento è stato commesso perfino ai danni dei vaccinati con due dosi, oggi retrocessi a empi Novax.