Anna Lombroso per il Simplicissimus

Non nutrissi una legittima diffidenza nei confronti di tribunali che condannano per il reato di diffamazione un ex europarlamentare che ha avuto l’ardire di dare del fascista a un esponente di spicco di Forza Nuova, non saprei resistere alla tentazione di querelare la Repubblica, che ha pubblicato un pittoresco identikit dei novax, redatto secondo autorevoli criteri statistici e scientifici dal  Dipartimento di epidemiologia del Lazio.

Se ne evince che la pericolosa specie animale è composta da soggetti già ai margini della società ancora prima di esserne doverosamente e definitivamente esclusisi per tutta una serie di colpe genetiche, sociali, culturali e morali. Analizzando la popolazione a seconda del titolo di studio, dell’indice di deprivazione e della nazionalità, si registra senza ombra di dubbio che “la percentuale di non vaccinati è più alta negli stranieri, in particolare tra coloro che sono nati nei Paesi ad alta pressione migratoria, nei meno istruiti, nei residenti in sezioni di censimento più deprivate”.

Brutti, sporchi, cattivi e ignoranti, ma, caratteristica ancora più immonda e disdicevole, poveri, indigenti, non capienti o secondo la semantica più aggiornata “deprivati”.

Bisogna riconoscere a questo entusiastico elogio della ricchezza il pregio  di ammettere la vera qualità politica della campagna vaccinale, quella di contribuire a identificare e quindi premiare per il patto di fedeltà al regime chi possiede e mantiene privilegi, beni, accesso a servizi e istruzione, ormai largamente privati e a pagamento, condannando gli immeritevoli alla gogna e all’esclusione.

Ben gli sta a quegli straccioni, sociopatici e belluini, che non sanno approfittare dell’occasione  “ vaccino”, che rappresenta “un’arma formidabile per abbattere le distanze sociali e ridurre le disuguaglianze” e che li salverebbe da quella condizione di  “ deprivazione”, segnata da disoccupazione,  solitudine, marginalità, confinamento in case “non di proprietà”, insomma quei vizi che, si sa, contraddistinguono quelli che per scelta volontaria, oltre che inadeguatezza, si condannano alla segregazione.

Peggio per loro che a fronte dei formidabili successi della somministrazione pressoché universale, confermata dai dati forniti dalle fonti ufficiali, le uniche degne di essere pubblicate, ostinatamente  si rifugiano nella loro insipienza e ignoranza, quando sempre i dati ufficiali dimostrano che “rispetto ai residenti con un alto livello di istruzione, gli adulti con un basso livello di istruzione hanno avuto un rischio di infezione del 25% più elevato e un rischio di morire a 30 giorni dall’infezione più alto del 43%”,  a conferma che “chi aveva un livello culturale più alto ha saputo e potuto adottare i comportamenti meno a rischio“, magari evitando tachipirina e vigile attesa, rivolgendosi a specialisti sul mercato libero, a cliniche private, come attesta il fatto che ricchi e famosi anche contagiati, sono usciti vivi dal Grande Male.

Se lo meritano questi inessenziali componenti della società che pure sono oggetto delle attenzioni delle generose autorità, e che invece si affidano alle credenze e ai messaggi dei cattivi maestri, “medici, ex medici, professori, sedicenti scienziati e magari pure filosofi”, frustrati, umiliati dalla mancanza di visibilità occupata militarmente da una scrematura della comunità scientifica e dai pensatori graditi al governo, tanto da dedicarsi a  convincere target inferiori, “persone con un livello di istruzione più basso e in generale in posizione di svantaggio socio economico”.

E difatti chi non conosce manovali che addentando il panino di mezzogiorno sull’impalcatura non si dedica alla lettura di qualche pagina di “Dallo Steinhof”, o non ha visto un barbone steso sui cartoni che prima di spegnere la luce sfoglia pensoso “Homo Sacer” o “La democrazia, storia di una ideologia”, al fine di trarre conforto per una decisione che malgrado quel viatico resta comunque irresponsabile, scriteriata, sventata, come viene corroborato dal giudizio del Dipartimento secondo il quale “ci sono ben pochi ricchi tra coloro che non hanno la copertura e comunque sono molti meno delle persone che invece hanno problemi economici. Ma sono pochi anche i laureati che non hanno ricevuto nemmeno una somministrazione”.

Che dite? Acclusi alla ricevuta del bonifico di 100 euro, noi novax, compresi, quelli che ancora non si sono sottoposti alla terza dose, ormai in mora, dovremo inviare a Repubblica e al Dipartimento di Epidemiologia, il mio cursus studiorum, il mio curriculum, la mia dichiarazione dei redditi, l’atto di proprietà dell’abitazione, per riconquistarci un minimo di credibilità che giustifichi il nostro atto contro natura e legittimi una battaglia per i diritti e la conservazione del minimo sindacale del vincolo stretto tra istituzioni, stato sociale e di diritto e cittadini?

Che dite? Qualche parlamentare che ha conservato, anche a fronte di diploma comprato o di abbandono scolastico, la cognizione del suo ruolo di rappresentanza resettato dallo stato di eccezione, aggirato da misure speciali e svuotato dalla creazione di autorità assolute, pensa di esercitare il suo diritto a votare per un presidente della Repubblica, sia pure selezionato in una cerchia prestabilita e inespugnabile, recandosi in aula, senza subire un disonorevole controllo così come dovrebbe fare qualsiasi lavoratore presentandosi sul luogo di lavoro?

Che dite? Qualche professore universitario, qualche clinico, qualche storico si aggiungerà ai “cattivi maestri” secondo Gedi per difendere la cultura civile e democratica, oltre che quella scientifica, monopolizzata da una casta che ha contribuito a  creare una spaccatura drammatica nella cittadinanza, determinando una epidemia più cruenta, con i virus della diffidenza, dell’odio e della corruzione morale  che concede a una parte della società una patente di superiorità basata su menzogne ufficiali sull’efficacia dei vaccini contro il contagio, sulla durata sul potere dell’immunità, sulla sicurezza rispetto a accertati effetti collaterali, peraltro confermati a malincuore  dalle  agenzie internazionali del farmaco che avevano messo nero su bianco i margini di incertezza, contro una parte della società costituita da untori individualisti e nichilisti,  refrattari al bene comune.

Che dite? Qualche costituzionalista uscirà dalla sua tana accademica per stupirsi che questo pubblico acculturato, antifascista, lungimirante e responsabile si sia associato  a una gestione dispotica dello spazio pubblico che ha manomesso il processo decisionale e demolito i capisaldi della partecipazione e del controllo affidato in regime di esclusiva ai decisori, proprio quando si prendevano decisioni cruciali per l’esistenza delle persone.

Che dite? Qualcuno, bello, ricco, virtuoso, oltre ai brutti, sporchi e cattivi, vorrà battersi contro quella élite che fa riferimento al Great Reset, alla Piattaforma di Azione Covid-19 del WEF (World Economic Forum), alle organizzazione e ai Think tank globali che da più di dieci anni si prodigavano in raccomandazioni per sostenere campagne di vaccinazioni continue e ravvicinate grazie alla combinazione delle autorità sanitarie e militari,  l’accoppiamento di istituzioni sanitarie e militari, per realizzare il controllo totale delle nazioni e delle popolazioni, attraverso la sorveglianza, la repressione e la medicalizzazione, per fare di noi tutti potenziali malati oltre che schiavi?