Quella del titolo potrebbe sembrare un’affermazione tranchant, una delle tante di chi oppone ai vaccini, anzi ai preparati genici puramente sperimentali che vogliono obbligatoriamente inocularci. Si tratta invece proprio di una questione legale che i poteri europei hanno trascurato anzi nascosto per poter assicurare a Big Pharma la vendita di 2 miliardi e 400 mila dosi dei suoi preparati: essi infatti hanno avuto potuto avere un approvazione di emergenza poiché non esistevano farmaci  contro la nuova malattia. In realtà noi sappiamo che esistevano eccome, che sono molto efficaci come emerge da numerosissimi studi scientifici nonché dalla pratica in vaste aree del mondo e dunque abbiamo potuto assistere alla totale negazione del buon senso e dell’umanità pur di fare affari che peraltro sono costati un numero altissimo di morti. E tuttavia in questa caduta dello spirito della scienza e insieme del patto sociale, la mera legalità formale sembrava salva.

Ora invece sembra che non sia più così: secondo una denuncia del biologo nutrizionista Franco Trinca e dell’avvocato Alessandro Fusillo un tale farmaco esisteva già da molti anni ed era stato messo a punto di un gruppo di ricerca europeo e cinese nell’ambito del progetto Sepsda (Sino-European project on Sars Diagnostic and Antivirals), finanziato dalla stessa UE. Il farmaco si chiama “cinanserina” e gli scienziati l’hanno qualificata come farmaco pronto all’uso per curare la Sars. Certo si trattava del più temibile virus  Sars Cov 1, ma stando alle parole del biologo Trinca che riporta i risultati delle ricerche questa sostanza “agisce efficacemente proprio contro quello che è stato individuato dalla comunità scientifica internazionale come il principale bersaglio antivirale: l’inibizione della proteasi 3-CLpro, invariata tra Sars-CoV 1 e Sars-CoV-2”. Il gruppo di scienziati provenienti da Cina, Danimarca, Germania e Polonia nel 2005 analizzò 15 farmaci che risultavano efficaci nella prevenzione della Sars, ma, dopo attenti studi patologici la cinanserina usata anche come ansiolitico sotto diverse denominazioni commerciali, e con rare controindicazioni è stata scelta come medicinale pronto all’uso contro il virus. Il prof Ora ci si chiede come mai a suo tempo ( parliamo del 2005) sia stata finanziata una ricerca per farmaci anti sars e sia stata messa a punto una sostanza ritenuta efficace, entrata nell’armamentario farmacologico europeo, ma non si sia minimamente pensato di usarla nemmeno in via sperimentale quando ancora i cosiddetti vaccini non esistevano.

Questo comportamento è del tutto assurdo ed evidentemente rivolto ad assicurarsi – come è accaduto per altre sostanze – che niente intervenisse a mettere in crisi il gigantesco smercio di preparati genici chiamati impropriamente vaccini: questi infatti nonostante la quasi nulla sperimentazione ( e la documentazione delle multinazionali produttrici, a dir poco opaca ed accettata a scatola chiusa)  sono stati ammessi proprio per la mancanza di altri farmaci ufficialmente disponibili. A quanto sembra invece almeno un farmaco c’era, ma non lo si è voluto usare, nonostante che inizialmente il virus sia stato classificato come agente biologico di rischio 2, ovvero l’ideale per l’uso di farmaci come la cinaserina.

Tutto questo, al di là della specifica vicenda legale, apre un capitolo molto inquietante sullo stato della ricerca medica e della sanità, nell’intero occidente che richiede una radicale risposta politica e non soltanto il tentativo di metterci una pezza: farmaci nascosti per poterne vendere altri di costo molto superiore, decine di migliaia di morti da profitto, dati manipolati in ogni modo e con ogni trucco, inesistenza di istanze pubbliche come controllori. Cose che denunciano lo stato comatoso cui è giunto il sistema. Ed è qui la differenza tra quelli che accettano la vaccinazione, magari anche con giustificati timori o scetticismi,  e quelli che invece la rifiutano: la questione sanitaria vista la natura simil influenzale del covid, è solo marginale anche se scandita in maniera abnorme dai media . Si tratta di accettare o di rifiutare l’illegalità e l’arbitrio che si nascondono oggi dietro una falsa peste mortale e domani dietro a una qualunque emergenza, si tratta di accettare o di rifiutare che il patto sociale e democratico possa essere ribaltato con la menzogna e la paura, si tratta di dire no alle discriminazioni insensate e a una salute pubblica gestita unicamente da privati e con l’unico criterio del profitto.