
Anna Lombroso per il Simplicissimus
C’è stato un tempo nel quale qualcuno si lamentava che il neo Presidente del Consiglio tacesse alimentando la sua leggenda di figura remota, superiore, enigmatica e criptica come una divinità o una sfinge di pietra, battuta dal vento ma immota a sfidare gli eventi e il tempo.
C’è stato un tempo nel quale a motivo di ciò veniva elogiato. Era una benedizione l’irruzione sulla scena della politica spettacolo di qualcuno che non stava su Twitter, non esibiva le sue inclinazioni sessuali, non sarebbe di certo andato a Temptation, a conforto di chi aveva rinunciato ben volentieri anche all’argomentazione democratica, nel timore che sfociasse nel populismo e che era preferibile il mutismo e il silenzio a una comunicazione istituzionale ridotta a cinguetti, risse, brusio e scompartimento anche la comunicazione ormai ridotta a suk, scompartimento ferroviario, chiacchiericcio isterico.
Evidentemente mal consigliato Draghi ha recentemente dato retta ai primi, va a sapere se contraddicendo al suo istinto per malinteso spirito di servizio, o posseduto dal demone narcisistico della visibilità e del protagonismo. E anche ieri ha scelto di farsi oracolo per noi, così per mostrare vicinanza al popolo sofferente o forse a qualche alleato di governo scalpitante, ha estratto dalle sue profondità qualche articolo merceologico residuato della paccottiglia letteraria e retorica sul paese con la minuscola, affetto da familismo, clientelismo, da quei vizi troppo autorizzati all’insegna del “così fan tutti”, tanto che la furbizia nei quartierini, alla posta, adesso nei centri vaccinali viene intesa non come una scorciatoia ma come una virtù civica.
Così mentre serpeggia il malcontento, mentre cresce la sfiducia, mentre vige la disorganizzazione, mentre il generale promette, o minaccia, di sparare vaccini a caso sui passanti ma i vaccini non ci sono, lui, non potendo fare di meglio, proprio come un arcuri qualsiasi ha pensato bene di prendersela con le miserabili astuzie di chi passa davanti agli altri, aggira le regole e le graduatorie, scegliendo come incarnazione del malcostume italico uno psicologo 35enne colpevole di essersi fatto somministrare il prodigioso preparato, la panacea che avrebbe potuto essere destinata a qualche anziano o ad altro soggetto vulnerabile.
Beh, era proprio meglio quando se ne stava zitto, quando non ci esponeva il suo programma di governo, lasciando parlare per lui la letterina co-firmata con Trichet, il rapporto del G30, documenti inoppugnabili ma che potevamo illuderci sarebbero stati vanificati o superati proprio dalle cattive abitudini patrie, approssimazione, cialtroneria, burocrazia, dilettantismo e provincialismo che avrebbero potuto ostacolare i suoi disegni.
Il j’accuse di ieri che contrastava con la trasparenza quasi innocente con la quale ha deriso le smanie della segaligna commissaria, ammettendo che i despoti servono eccome e avendo lasciato correre sull’olocausto di armeni, curdi, dissidenti, libero pensiero e laicità, non era il caso di andare per il sottile, suscita qualche sospetto.
Non sarà che troppo impegnato sul fronte della distruzione creativa non ha avuto il tempo di dedicarsi a quella di routine, sicché perfino Speranza si è ritagliato spazi di autonomia decidendo a sua insaputa che tutto il personale sanitario, psicologi compresi dovesse essere vaccinato, pena espulsione dagli ordini professionali, trasferimento nelle retrovie, decurtazioni salariali e soprattutto deplorazione e gogna.
Non sarà che quella sua attitudine al solipsismo si traduca nell’incapacità quasi autistica di relazionarsi con gli altri, tanto che ci prova il poverello a comunicare, a presenziare a eventi pubblici, come il ruolo esigerebbe, ma finisce per dover ricorrere ai servigi del suggeritore, del gobbo dietro al palcoscenico, del brogliaccio scritto da un ghostwriter o peggio dalla penna della fida Ansuini, più versata nella interpretazione dei report delle agenzie di rating che dei Dpcm passati, presenti e futuri.
Certo non è un caso che come succede agli antipatici di professione, ai grandi supponenti, ai tracotanti frigidi persuasi che la verità si colga con la lente rovesciate e applicando standard elevati di distanziamento sociale, abbia offerto una versione estrema e radicale della formula governativa secondo la quale se le cose vanno male, cioè sempre ormai, la colpa è della plebe bambina, dissipata e miserabile, mentre nel caso raro che le cose andassero bene, va elogiato chi comanda.
Anche se si è vaccinato, a fine propagandistico perfino con Astra Zeneca, il satrapo occasionalmente sceso tra noi, non è immune dalle brutte figure che aveva pensato di risparmiarsi salendo direttamente al Colle, sito che gode di una certa impunità soprattutto se si sceglie un profilo alto, quello delle sagome cartonate da esibire nelle grandi occasioni.
E noi siamo così malridotti da sperarlo. Si vede che anche per noi l’unica speranza è la distruzione. Come per lui, ma a rovescio.
pensava di essere prescritto per la storia del Britannia, passato più di un ventennio, ma la Storia è stata scritta e le conseguenza è che l’ Italia è stata colonizzata anche economicamente oltre che militarmente e politicamente, poi è arrivato pure l’ euro a legarci del tutto
1. “Perché si parla di Draghi e di un “super” mutuo concesso da Banca Passadore
Il presidente del Consiglio avrebbe ricevuto un finanziamento con pagamento del mutuo fino a 93 anni”, QuiFinanza
7 aprile 2021
Il premier Mario Draghi e la moglie Maria Serenella Cappello avrebbero ricevuto un finanziamento ipotecario per una villa, tramite l’accensione di un mutuo con Banca Passadore, che dovrebbe scadere al 93esimo anno di età del presidente del Consiglio. Lo rivela il quotidiano Il Tempo, ponendo l’accento sul trattamento non usuale ricevuto dall’ex presidente di Banca d’Italia e Bce.
Perché si parla di Draghi e di un “super” mutuo concesso da Banca Passadore: la vicenda
Al momento la notizia è stata ripresa da il Giornale, Libero quotidiano, TPI e pochi altri portali. Per l’abitazione di quasi 14 vani sulla riviera del Brenta, nella città metropolitana di Venezia, il presidente del Consiglio avrebbe aperto un mutuo da 1,5 milioni di euro per 20 anni, come è scritto nell’atto notarile riportato dallo stesso giornale diretto da Franco Bechis.
“Banca Passadore ha concesso a titolo di mutuo alla parte finanziata, signori Draghi Mario e Cappello Maria Serenella, che hanno accettato, la somma di euro 1.500.000 (…). Il rimborso del mutuo avverrà in 20 anni a partire dal primo gennaio 2021. La parte finanziata si è obbligata per sé, per i suoi eredi, successori e/o aventi causa con vincolo solidale e indivisibile fra di loro, a restituire la somma mutuata entro la scadenza pattuita con ammortamento in numero 40 rate semestrali posticipate (…) Il tasso di interesse viene fissato nella misura dello 01,220% nominale annuo per tutta la durata del finanziamento-Taeg/i.s.c. 1,251%” si legge in uno stralcio dell’atto firmato a Roma il 22 luglio 2020 dal notaio Alessandra Temperini, riportato da Il Tempo.
Perché si parla di Draghi e di un “super” mutuo concesso da Banca Passadore: la prassi
Secondo il quotidiano romano, sarebbe molto difficile per qualsiasi richiedente dell’età di Draghi e consorte ricevere un finanziamento di quelle dimensioni da parte di una qualsiasi banca.
Al momento della firma, infatti, il presidente del Consiglio avrebbe da lì a un mese compiuto 73 anni, stessa età che avrebbe raggiunto dopo qualche giorno la moglie Serenella Cappello.
Draghi, insieme alla coniuge, pagherebbero così l’ultima rata del mutuo a 93 anni, quando nella stragrande maggioranza dei casi un mutuo ventennale non viene concesso oltre i 55 anni, in modo che il dovuto venga saldato entro il 75° anno.
Riferimento e proseguimento:
https://quifinanza.it/editoriali/draghi-super-mutuo-banca-passadore-93-anni/478124/
2. Mario Draghi: “Ho detto a Salvini che ho scelto io Speranza, ne ho molta stima”
8 aprile 2021
Per sentire e vedere il video, scrivere queste parole chiave per trovare l’articolo:
Il Messaggero Draghi ho detto a Salvini che ho scelto io Speranza ne ho molta stima”
Brevissimo commento finale.
Queste sono due figuracce de mer…, soprattutto la seconda è a dir poco gigantesca, ma gentaglia del genere ha la faccia di bronzo per usare un eufemismo e il pelo quadruplo sullo stomaco, quindi non provano nessuna umana vergogna di nessun tipo, that’s it!!
Cordiali saluti e buona serata.
Fabrice