siringa-nel-revolver-41109413Davvero non ci si può credere che il governo abbia pagato  200 milioni anticipati ad AstraZeneca per un vaccino che non si sa se potrà essere prodotto e che nel caso “potrebbe anche non funzionare” come dice la stessa azienda che dovrebbe produrlo. E che potrebbe anche rivelarsi dannoso visto che non sarà possibile alcuna seria sperimentazione, vista la fretta di arginare il terribile raffreddore. Certo è un gioco sporco che viene fatto alla luce del sole, eppure anche all’interno di queste regole assurde non si riesce a comprendere per quale motivo la scelta sia caduta su questo gruppo che non ha nemmeno scheletri nell’armadio, ma un ossario a vista che ha cominciato ad ingrandirsi praticamente da quando è nato nel 1999 dalla fusione della Astra svedese e della britannica Zeneca: in vent’anni non ha fatto che inciampare  in casi di farmaci inutili, di corruzione, di spaccio di vacina di dubbia efficacia.

Cominciamo col 2007 quando AstraZeneca, compra per più di 15 miliardi di dollari, prezzo ritenuto esagerato, la Medimmune la quale aveva in listino – ormai è il caso di usare un linguaggio tipicamente commerciale – il FluMist, uno spray nasale contro l’influenza che pareva dovesse spopolare, soprattutto tra i bambini che non amano le iniezioni ( si sa che gli adulti ne vanno invece pazzi) . In realtà il farmaco non ha mai sfondato e si è rivelato così poco efficace che nel 2016  i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Usa lo hanno sconsigliato. Ma nel 2018 è stato nuovamente e misteriosamente reintrodotto perché una ricerca avrebbe scoperto che potrebbe essere efficace in un bambino su sei.

Ma si sa come vanno le cose nella ricerca farmaceutica e la stessa AstraZeneca ce ne fornisce un esempio: sempre nel 2007, scaduti i brevetti per l’omeoprazolo, un principio attivo che si usa per la cura dell’ulcera, l’azienda tira fuori dal cilindro l’ esomeprazolo con l’intento di proporre un farmaco ad alto costo per saccheggiare i sistemi sanitari  pubblici ora che il vecchio farmaco era disponibile a prezzi bassi. Peccato che il redattore capo del New England Medicine dopo pochi mesi abbia denunciato in un’intervista al settimanale tedesco Stern, che le ricerche erano state truccate e che il nuovo principio aveva quasi impercettibili vantaggi sull’omeoprazolo, ma a dosi doppie, cosa che era taciuta negli studi. Da allora questo farmaco, con il nome  di Nexium è diventato il caso di scuola delle medicine che vengono commercializzate direttamente attraverso i medici i quali ricevono benefit di ogni genere, danaro compreso, quando le prescrivono. Bazzecole nel 20016 l’AstraZeneca è stata condannata al pagamento di mezzo miliardo di dollari per la promozione illegale del Seroquel, un farmaco antipsicotico che veniva venduto per usi non approvati come sicuri ed efficaci dalla Fda.

Si tratta di un modus operandi tipico e per niente episodico: nel 2008 l’azienda è stata indagata dalla polizia svedese per un conflitto di interessi riguardo l’assegnazione del Nobel al virologo tedesco Harald zur Hausen studioso del virus del papilloma umano (Hpv). In sostanza  l’AstraZeneca avrebbe indotto due membri della commissione di selezione che hanno stretti contatti con  l’azienda a votare il virologo tedesco, per aumentare la vendita dei propri vaccini anti papilloma. Qui potremmo aprire un discorso non tanto sulle reazioni avverse quanto sull’efficacia effettiva di questo vaccino e sulla durata della sua efficacia perché di fatto non esistono studi indipendenti sulla questione, cioè studi non pagati dalle stesse aziende farmaceutiche  e comunque lascia piuttosto stupiti il fatto che un vaccino da fare entro l’adolescenza e che non ha nemmeno 15 anni di diffusione, possa essere considerato così efficace. In realtà qualche trucco c’è, ma non è questa la sede per parlarne: ricordo solo che la complessità dei dati riguardo all’efficacia dei vaccini, lascia scoperte intere praterie di ambiguità e  manipolazioni. Ma se non altro possiamo capire benissimo il valore che possono avere pareri e pubblicazioni (quelle di Burioni per esempio)  che hanno sponsorizzazioni nascoste e rapporti opachi con i colossi farmaceutici.

Torniamo a bomba anche in Italia l’AstraZeneca con le sue filiali è incorsa in alcuni incidenti: nel 2007  è stata  implicata assieme ad altre aziende farmaceutiche nel caso «farmatruffa», e ha dovuto patteggiare  per 900 mila euro da versare al Sistema Sanitario Nazionale visto che i propri informatori avrebbero convinto diversi medici a fare ricette false, alcune intestate anche a pazienti morti. Poi nel 2013 è stata accusata per bancarotta fraudolenta nel caso della Marvecs service srl che aveva licenziato i suoi dipendenti. La Marvecs figurava come indipendente, ma in realtà era un ramo d’azienda. Nello stesso anno la commissione antitrust ha stigmatizzato il comportamento dell’azienda che “sfruttava le pieghe della regolazione per mantenere abusivamente una posizione di esclusiva. La decisione è stata confermata dalla Corte di Giustizia nel dicembre 2012.”

Insomma è a questa imperitura fonte di correttezza medicale, peraltro di pubblico dominio che abbiamo dato in anticipo soldi per un vaccino che nel migliore dei casi non servirà a nulla, nel peggiore riuscirà a mantenere in circolo qualche ceppo di coronavirus per continuare su questa strada delle emergenze. Ma del resto cosa ci si potrebbe aspettare da questo governo? E’ già un miracolo che tutta l’operazione non sia affidata a Carminati neo scarcerato. Operazione Sti cazzi.