Anna Lombroso per il Simplicissimus
Il percorso spirituale di un uomo è sempre rispettabile. Non parlo di conversioni tardive, o di folgorazioni sulla via di Damasco, ma qualche itinerario più sorprendente di altri magari per mano con don verzè o condiviso col profeta di comunione e liberazione. Come è successo al filosofo dallo steinhof alla parrocchietta, più gradita se porta benefici accademici.
Di sorpresa in sorpresa Cacciari, docente di Estetica e forme del fare presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, nonché prorettore per la ricerca umanistica presso lo stesso Ateneo, ci ha rivelato, non sappiamo se grazie all’inatteso incontro con il “fare”, le sue illuminazioni, trascritte puntualmente in un libro a 4 mani con Bianchi, sul “prossimo”, tranquillizzandoci che comunque non è necessario amare glia ltri, nemmeno provare simpatia magari, ma basta avvicinarsi a loro.
È già un bel passo avanti rispetto al suo folto curriculum di divino schizzinoso, aduso rispondere ai concittadini – suoi amministrati – sott’acqua, compratevi gli stivaloni, o non c’è emergenza se non ci sono morti, con la spocchiosa superiorità di chi comunque sta ben protetto ai piani alti.
Certe letture sono pericolose: l’uomo superiore di Hofmannsthal, che in giovane età si era premesso il Von, il nichilismo, certe prospettive viennesi, visionarie ma non abbastanza lungimiranti, hanno nuociuto a filosofo un tempo ammiratore dell’egemonia operaia poi convertito alla venerazione per il radicamento territoriale della lega. Così la passione per i lumi in von Cacciari è diventata apprezzamento per il “fare” del San Raffaele, per il pragmatismo, non importa se pasticcione e spregiudicato. Proprio lui un tempo reclamò di non essere incline al furto in quanto già ricco di famiglia, trascurando un naturale istinto dei più facoltosi, l’accumulazione avida e inestinguibile.
Avrà certamente resistito alla corruzione inelegante e cialtrona che ha tanto circolato su tutte le scale dell’amministrazione della cosa pubblica, ma pare che invece il contagio del potere baronale, della contiguità con l’autorità più solida e diffusa nella società abbia avuto una presa robusta e invincibile su di lui.
Tanto da confondergli idee e ideali e far piazza pulita di quelle credenze antiquate e manichee cui siamo tutti abituati: bene e male, onesto e disonesto, morale e immorale, giusto e ingiusto. E pulito e sporco. D’altra parte l’ha rivendicato alle esequie del faccendiere di Gesù, per fare bisogna sporcarsi le mani. Il rischio è che si sporchino anche le idee e il pensiero.
Cacciari è un signore nato nel 1944, Alfredo, e di annetti per imparare ne avrebbe avuti, a mio parere, a sufficienza.
Grata, da cittadina veneziana, per l’escavo dei rii, sono tuttavia del tutto d’accordo con le considerazioni qui espresse da Anna Lombroso.
Nei limiti in cui sono da essa stessa circoscritte e da cui esula il discorso e il merito della riflessione sul “prossimo”, citato da Maria Grazia.
Cacciari è filosofo e avrà circa 50 anni e ancora non ha capito che le cose pubbliche si possono fare (se onesti) senza x questo sporcarsi le mani! capisco che in Italia sono mosche bianche xò vi sono persone che lo fanno! come x esempio il calciatore Farina che ad un tentativo di corromperlo a risposto no! quindi se lui è ricco di famiglia e non ha tendenze al furto(vorrei sapere come tutti i “ricchi” hanno accumulato(nel tempo) la ricchezza? forse lui non ha mai rubato ma qualcuno in famiglia sì e quindi vuole giustificare chi fa le cose sporcandosi le mani,che non vengono mai tagliate(peccato).
cara Maria Grazia, non ti voglio convincere per carità, ma per dire la verità io mi sono limitata nel “caso Verzè” a citare le parole usate imprudentemente da Cacciari. E riconfermo la mia diffidenza nei confronti di chi impega il pragmatismo come un’arma per giustificare qualsiasi comportamento enche quelli illegali o illegittimi. Ancora più colpevole in uno così illuminato dalla conoscenza. Francamente io Cacciari l’ho conosciuto perfino votato una volta e addirittura in vena di masochismo, letto. Chi come lui si sente superiore non dovrebbe cadere nella tremenda tentazione di una ambizione che porta al compromesso. Quanto ai poveri preti di base concordo per don >milani ma non certo per il guru di una delle più potenti e prepotenti organizzazioni che pensa di poter condizionare in forma confessionale la nostra esistenza.
grazie amica mi per gli auguri che ricambio: abbiamo bisogno di buoni auspici
Cara Anna ,stavolta non mi trovi d’accordo ..non hai fatto una critica tua ma hai ripreso quanto scribacchiato da altri su don Milani offeso ( che posso anche condividere come modo ingiusto usato da Cacciari per giustificare se stesso di aver collaborato con quella università…ma ne sappiamo i motivi? che non siano banalmente quelli dei soldi? quando mai quegli studenti avrebbero sentito una personalità intellettuale come Cacciari in quel mondo di plastica cerebrale e videocrazia, se non avesse accettato? uno che si dichiara ateo ma conosce approfonditamente tutte le questioni teologiche e scrive un libro a quattro mani con l’umile priore di una comunità di base o di bose è per me una grandezza …il bene che si fa deve essere oggettivo…deve essere il bene dell’altro per giustizia, altrimenti è carità pelosa ed egoisticamente praticata per mettersi a posto la coscienza…
Sulla evoluzione o involuzione della sua tattica politica, non strategica, ma attenta al momento presente non mi interessa, anche se non la condivido.
ma il discorso sull’esigenza di sentire anche il nemico come prossimo ( è questo che lo ha sempre colpito del discorso della montagna) e di prendersi cura dei poveri, vecchi o nuovi che siano, ..ecco questo è l’unico discorso che riguarda tutto e che solo può capovolgere l’andazzo..pena la caduta rovinosa di tutta la nostra civiltà..e stranamente ho trovato continuità e condivisione in questo pensiero anche in santoro…succeduto come ospite da fazio…
su don verzé no comments ma vale quello che a detto Travaglio. Gli è stato permesso da altri di fare illegalmente, delinquenzialmente l’opera di “bene” cui ha dedicato la vita e la sua presunzione…e mentre lui è morto gli altri sono ancora vivi…
ciao..ti faccio ora gli auguri che queste benedette feste, (un tormento per me) sono passate .
…per di più, Cacciari ha vergognosamente strumentalizzato il grandissimo don Milani, di cui ha parafrasato un famoso detto (“a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”) per giustificare i misfatti del prete affarista. Che individuo spregevole!!