Standard &Poor’s ha declassato il debito italiano sulla base di considerazioni tutte all’interno del liberismo puro e selvaggio. Ma questo non impedisce che le limpide teste governative, a cominciare da Silvio abbiano il sospetto che sia un covo comunista. E dunque influenzabile dalla stampa e dai media italiani  che rappresentano una situazione diversa da quella reale.

Certo ce ne vuole, perché Berlusconi oltre ad essere premier è anche il tycoon che controlla buona parte dei media italiani, circostanza dalla quel si potrebbe dedurre che fa insider trading contro il Paese. Ma lasciamo perdere queste minuzie di cui i governanti non si occupano. Il fatto è che i declassamenti del debito italiano non sono di ieri e cominciano dal 2003, piena era berlusconiana:

  • Gennaio 2003 S&B passa da AA stabile ad AA negativa
  • Luglio 2004 da AA a AA-
  • Agosto 2005 da AA- stabile a AA- negativo
  • Ottobre 2006 da AA- a A+
Nell’ottobre del 2006, con il governo prodi insediato da pochi mesi e già travagliato è l’unico che non è avvenuto sotto Silvio e anche l’unico che risente della sua magnifica opera di governo fino alla primavera precedente.
Tuttavia in questa occasione Berlusconi non disse che era colpa dei giornali e dei giudici, ma disse queste esatte parole:
“Prodi se ne deve andare prima di fare altri danni”. Questo non è soltanto il governo delle tasse e del mancato sviluppo.  Questo è un governo che, bocciato dalla maggioranza degli italiani, dalla Banca d’Italia, dalla finanza internazionale, dovrebbe avere il buon senso di restituire le chiavi di Palazzo Chigi. Prima di arrecare altri e irreparabili danni al Paese”. 
Non c’è che dire è un uomo di cui non si può non ammirare la coerenza e l’intelligenza