Dopo la giornata di ieri, La Russa è stato premiato dal premier con un Suv costruito in Russia. Come si vede il gioco di assonanze e di rimandi è perfetto in questo tradimento a quattro ruote motrici.

Ma non è tanto interessante il misero prezzo per il quale si può comprare un ministro con l’animo di un buttafuori. La cosa più interessante sono le parole finali con cui il sultano ha concluso il pistolotto di regalia.

Dal momento che la vettura è frutto di una joint venture tra la Fiat e un’azienda russa, Silvio ha cantato il peana: “Sono orgoglioso che la nostra italianissima azienda, la numero uno fra quelle italiane del settore possa essere protagonista anche in Russia e arrivare a una produzione di 4 milioni di auto”.

Non lo sapevamo: in Italia esiste un secondo gruppo automobilistico senza che nessuno ne conoscesse e nemmeno ne sospettasse l’esistenza. Ma c’è anche un altra ipotesi più semplice e convincente: è che il premier non conosca nulla del Paese che si ostina a governare. Del resto non ne ha bisogno, le favole che racconta sono più che sufficienti anche a se stesso. E quando non bastano c’è sempre un Stupid Utility Verity.