E’ stato davvero divertente scoprire che gli utili idioti della stampa nostrana non si fingono ottusi in nome dello stipendio, ma spesso lo sono davvero, il che mo rallegra perché non avranno mai rimorsi. Così quest’ultimo mese di guerra ucraina passato  con il cronometro in mano per fermare minuto e secondo  della mitologica offensiva ucraina o a fare il tifo per l’isteria del capo della Wagner Prigogin e del suo ricatto davanti a soldati morti, nella speranza che fosse l’inizio della fine per l’operazione speciale russa, non ha destato il minimo sospetto sul fatto che Mosca non disdegni partecipare alla recita occidentale e creare qualche speranza nei cuori di tenebra di Londra e Washington , non sempre tema di apparire debole in maniera da aizzare le mute di nazisti da ambedue le parti dell’atlantico a continuare l’impossibile battaglia. Il peggio che potrebbe capitare al Cremlino non è certo la sconfitta militare guidata da uno che suona il piano con l’uccello, è un rapido crollo dell’esercito ucraino, assai piuprobabile di quanto generalmente  non si pensi,  o una sua insurrezione seguita da un’ immediata fuga dei cosiddetti alleati, lasciando alla Russia un territorio non soltanto devastato dalla guerra, ma anche da un decennio passato sotto gli strumenti di tortura finanziari degli Usa che notoriamente non lasciano nemmeno un mattone sull’altro dopo il loro passaggio. La soluzione giusta per la Russia è che continui ad esistere una Ucraina, certo senza il Donbass e la Crimea, certo denazificato e neutrale alla cui ricostruzione collaborino tutti.

Dall’altro parte del fronte, ma anche di un possibile tavolo delle trattative, c’è gente che non ha alcuna voglia di una fine dello scontro laddove solo venire a patti è di per sé visto come una sconfitta. Senza dire che  solo la resistenza dell’ ucraina e la lentezza dei progressi territoriali delle forze russe separa i ceti politici europei che hanno distrutto l’economia del continente per seguire ire gli Usa in una scellerata guerra contro la Russia,  dall’essere spazzati via con la forza dai cittadini esasperati : dunque se appena vedono la possibilità che ci sia ancora guerra, ancora  confusa e assurda narrazione   per poter rinviare il redde rationem che li attende ci si buttano a pesce.  Inoltre  i colloqui di pace presuppongono  un  minimo di rispetto reciproco tra le parti coinvolte nel negoziato. Eppure, in occidente regna sovrana una grottesca russofobia una specie di esaltazione a odiare qualsiasi cosa sia russa, ad essere insomma odiatori giusti al posto giusto . Perché i funzionari russi dovrebbero mai voler concedere un’udienza a persone così riprovevoli e spregevoli da considerare quasi un dovere l’odio verso di essi? Da questi atteggiamenti non nasce certo la pace.

Inoltre la Russia ha appena intrapreso un nuovo cammino economico dentro mondi diversi da quelli dell’economia occidentale che in questo periodo è piuttosto depressa. Dell’Europa non c’ nemmeno il caso di parlare dopo il suo suicidio a scopi bellici e in conto terzi, che sta cominciando a palesarsi finalmente, ma anche gli Stati Uniti stanno passando un momento difficile con 2000 e passa banche in crisi  che si apprestano a fare da mine vaganti, i debiti stratosferici che non si arriva in alcun modo ad arginare e che certo non sono un toccasana per il mantenimento della centralità del dollar0 e per evitare  l’abbandono di molti paesi dall’area del Washington consensus e del biglietto verde . Ma soprattutto con prospettive completamente diverse rispetto agli anni di Obama durante i quali si sono messe a punto tutte le cose  che adesso vediamo nel pieno della loro arroganza. A quel tempo gli Usa si ritenevano il maggio produttore di petrolio e di gas  naturale del pianeta grazie allo scisto., ma adesso il picco di produttività massima è stato già superato  negli anni scorso  e oggi ci si aspetta di ricavare quantità sempre minori però a prezzi sempre più alti viste le caratteristiche di questa tecnologia di estrazione. Non c’è per nulla da meravigliarsi che la de dollarizzazione proceda sempre più veloce assieme alla formazione di nuove aree di reciproco interesse economico. In realtà ciò che resta dell’occidente si regge in piedi grazie alle unghie piantate sul territorio dell’Ucraina: la pace è il terribile momento in cui si dovrà prendere atto della realtà.