La scellerata strategia di imporre scelte tecnologiche cominciando con l’ inventarsi falsi presupposti di necessità e senza comprendere le conseguenze porterà prima o poi al collasso l’occidente. Ma intanto già si assiste in uno dei Paesi che con più decisione ha abbracciato il Net Zero come la Gran Bretagna a un reflusso e a un inaspettato cambiamento dell’opinione pubblica. Soprattutto nel campo dell’auto elettrica che è poi uno dei settori che oggi maggiormente s’interseca con la vita quotidiana gente, appare evidente che l’atmosfera è cambiata perché chi poteva permettersi di “entrare nel futuro” si è comprato l’auto a batterie per accorgersi che la realtà è molto diversa da quella che viene raccontata: i modelli più popolari si vanno deprezzando a un ritmo doppio rispetto alle auto a benzina, il numero di caricabatterie elettrici gratuiti sulle strade britanniche è diminuito del 40% negli ultimi 12 mesi, che tutti gli incentivi di tipo fiscale sono stati tolti o già annunciata la loro fine, sono stati tolti , che il costo dell’elettricità è aumentato del 67% in 12 mesi e che infine si sta pensando di vietare numerosi ponti e quasi tutti i parcheggi multipiano alle auto elettriche a causa del peso delle loro batterie che fa levitare quello complessivo di parecchi quintali.
Questo fatto del peso è una questione cruciale si lega direttamente alla questione visto che maggior peso significa ovviamente maggior consumo di energia in senso generale, ma anche una minore autonomia: lo scoraggiamento di molti automobilisti deriva dal fatto che i chilometraggi reali sono largamente inferiori a quelli dichiarati e paradossalmente lo sono tanto di più quanti più chilometri si vogliono percorrere. Ma non siano nel mondo di Alice: semplicemente le caratteristiche dei motori elettrici e quelle di erogazione delle batteria fanno si che i consumi salgano in maniera piuttosto ripida con l’aumentare delle prestazioni richieste all’auto , ciò che accade appunto quando di affrontano tragitti più lunghi. Questo ovviamente accade anche con i motori termici, ma in misura molto meno marcata.
Ad ogni modo senza voler qui sviluppare un sistema di calcolo per comprendere quale effettiva autonomia pratica può avere almeno a batteria fresche la nostra auto elettrica , ci troviamo di fronte a un fenomeno interessante di retroazione cognitiva: ma mano che la propaganda spinge all’acquisizione di auto elettriche una maggior percentuale di persone si incuriosisce o è desiderosa di lasciarsi andare alla corrente e più l’esperienza pratica crea opinioni sfavorevoli o mostra – come accade con la rapida eliminazione degli incentivi , la sensazione di essere cavie. Se poi il deluso incontra un recente rapporto della Global Warming Policy Foundation potrebbe crearsi una consapevolezza del tutto nuova della situazione: queso ente infatti quale stima che il costo della sostituzione del gas naturale di riserva in Germania con grandi impianti di stoccaggio dell’energia con enormi batterie – necessarie perché l’energia eolica e solare sono intermittenti – richiederebbe cifre che sono consistenti multipli del Pil del Paese e che dunque si tratta di progetti quindi “del tutto irrealizzabili: la verità è che i politici si sono impegnati a svezzarci dal petrolio e dal gas senza alcun piano serio su cosa sostituirli”.
Ma loro sanno con cosa sostituirli. Con “non avrai niente e sarai felice”.
Stupidità lusso che solo persone ricche assai possono permettersi… poiché scelte stupide risultano per lo più onerose… ecco perché auto elettrica già fallita in partenza!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/