Quelle poche suggestioni che mi arrivano dalla campagna elettorale, in modo fortuito perché cerco di evitare gli incontri del terzo tipo, sono talmente stupide e fuori centro che rassomigliano al semplice rumore quando non sono totalmente grottesca come quella di risparmiare il gas non cuocendo la pasta. Eppure scavando dentro gli slogan e le dichiarazioni tracotanti eppure ricole, appare abbastanza chiaro che le elite continentali  nella loro cecità cercano di ritagliarsi agli occhi dei cittadini un ruolo storico come valorosi condottieri, mentre in realtà stanno distruggendo la società europee. Ed è di questo che vorrei parlare: le contumelie di Paragone verso le altre formazioni politiche alternative al partitone unico, le liti fra queste ultime e il tempo che incalza, mi fanno ritenere che non sarà da queste esperienze che il nostro Paese potrà intraprendere un cammino verso un qualche futuro diverso dalla lenta dissoluzione.  Probabilmente stiamo andando incontro a un periodo di totale disobbedienza civile o per dire meglio alla creazione di una “controsocietà” che dovrà trovare una propria strutturazione per resistere  agli apparati di polizia e di repressione.

In queste settimane di fine estate tutti i governi del continente stanno distribuendo a destra e a manca benefit , cercando di ottenere una tregua attraverso un debito folle prima che le conseguenze catastrofiche delle loro  politiche diventino imprevedibili. il fatto è che la crisi economica che si sta abbattendo sul continente con un aumento repentino dei prezzi al consumo sta spingendo le persone a indebitarsi. Tuttavia, i vincitori del debito pubblico e privato sono sempre i creditori, per lo più banche super-ricche mentre gli stati proprio a causa delle spese per alleviare momentaneamente le sofferenze causate dalle loro stesse azioni, si troveranno a non poter più garantire i servizi di base per la prima volta dal dopoguerra. E’ probabile che la paura cominci a serpeggiare in un milieu politico che si sentiva assolutamente garantito dal padrone americano e dalla grande finanza. in grado di affrontare qualsiasi sfida e qualsiasi retorica: ma ormai il danno comincia ad apparire troppo grande per poter davvero gestire la situazione senza un palese passaggio a governi autoritari. Dentro questa paura che si intuisce ogni giorno di più bisogna insinuare il progetto di controsocietà che di certo non è facile da costruire. Un grande ruolo possono svolgerlo i media liberi restituendo alle persone coesione e dignità, donando loro degli strumenti per decostruire le false verità dell’establishment e facendone degli agenti di verità e non solati bastian contrari. Certo non è molto , ma è anche qualcosa che ha cominciato a funzionare nel caso del Covid, dimostrando che anche un meccanismo tentacolare onnipresente ben oliato può lasciar scoperte la “matrice” ed essere contestato.  Lo scopo principale è quello di riaprire  la discussione pubblica e smontare l’idea che non esistano alternative.

Ma qui non si tratta di cambiare le posizioni centrali del potere, si tratta di rinegoziare le funzioni ei limiti del potere, di ridefinire il rapporto tra Stato e cittadini. Di superare un sistema patogeno. Ma nessuno può farlo al posto nostro. La politica dei prossimi anni sarò proprio quella di costruire una contro società non violenta che disubbidisce ad ogni diktat.