Probabilmente i governi occidentali per la massima parte formati da quelli che una volta sarebbero stati definiti utili idioti, ma che oggi vengono celebrati come osservanti della scienza, fanno difficoltà a capire che non solo gli obblighi vaccinali non servono proprio a nulla sul piano sanitario, ma in compenso aumentano le resistenze soprattutto alle dosi aggiuntive che “svegliano” molti illusi dal sogno dogmatico – sanitario. Così accade che in alcuni luoghi l’introduzione all’obbligo della vaccinazione abbia ottenuto l’effetto di ridurre il numero delle persone vaccinate, nel senso che la terza dose, per non parlare di quelle successive vengono sempre più disertate. L’effetto è già stato misurato in Austria dove secondo quanto riporta il maggiore quotidiano del Paese, il Kronen Zeitung, la vaccinazione obbligatoria è entrata in vigore il 5 febbraio e dove nessuno si presenta più nei centri dediti a questo rito barbarico di iniziazione : la desertificazione è stata immediata perché già il 6 febbraio si è fatto il deserto nonostante il governo avesse detto di voler assumere persone per “dare la caccia a chi rifiuta il vaccino”, come del resto ci si aspetta in un Paese ormai nazificato. La totale follia di tutto questo è sottolineata dal fatto che dopo aver imposto un blocco a novembre che si applicava solo ai non vaccinati, l’Austria ha raggiunto un nuovo record di casi di covid.
In compenso però aumentano l’espressione di dissenso, i cortei , le “passeggiate” di protesta, tanto che a Vienna è in programma una mega manifestazione nella quale parlerà dal vivo il professor Sucharit Bhakdi, uno dei virologi più in vista nel mondo prima di essere sacrificato sull’altare della scienza dei profitti vaccinali e salirà sul palco anche Vera Sharav, una sopravvissuta dell’Olocausto a testimoniare di come il clima non sia poi così differente rispetto a un passato che l’Austria conosce bene. La cosa interessante in tutto questo è però che mentre cresce l’accanimento di un ceto politico folle, ormai completamente subalterno agli ordini dell’oligarchia dominante, la Resistenza si fa più organica e più decisa: ormai non chiede più la semplice sospensione degli obblighi vaccinali, ma la loro totale eliminazione in quanto espressione di un disegno politico che nulla a che vedere con la salute. Si stanno insomma formando nuclei politici di opposizione che dal semplice contrasto a provvedimenti assurdi e liberticidi, stanno passando, a quella contro il sistema stesso che sta lucidamente distruggendo la democrazia con un pretesto sanitario.
E proprio il fatto che più cresce il livello di imposizione, più cresce la disubbidienza, come dimostra la caduta delle vaccinazioni in Austria dopo l’entrata in vigore dell’obbligo, segnala che per la parte più evoluta della popolazione comincia a rendersi contro che il problema è politico e che la soluzione non può che essere politica: come ci potrebbe mai fidare in futuro di persone e di formazioni politiche che sono giunte al più totale assurdo in ossequio a “ordini” di scuderia? Certo la parte propositiva è tutta da costruire, ma diciamo che il fondamento essenziale è quello di ritrovare il primato della politica su quello del mercato.
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Vale ancora la ben nota regola secondo cui si può ingannare qualcuno per sempre e/o tutti per un po’, ma non tutti per sempre…