Da qualche tempo gira in rete l’immagine che vedete in alto tratta da un video pubblicato su You tube dal Word Economic forum in cui si futureggia tra il banale e il losco sul mondo avvenire. Vi si legge ” Non possiederai nulla e sarai felice”, una tesi davvero singolare per un circolo di illuminati senza luce che raccoglie le persone più ricche del mondo, quelle che possiedono praticamente tutto. Evidentemente sono masochisti che a nessun costo vogliono rischiare di essere felici, che si tengono ben stretti i loro miliardi e i loro possedimenti. Anzi diciamola tutta loro si sacrificano per noi: vogliono prenderci tutto persino le mutande affinché nulla si opponga alla nostra felicità accentando di caricarsi sulle spalle tutte le risorse. Una volta pensavo che fossero davvero stupidi per credere che le persone potessero cascarci. Ora invece mi sto convincendo che avevano ragione loro: ci cascano eccome. Visto che ho i miei begli anni ricordo che lungo tutto il periodo della guerra fredda, l’obiezione capitalistica al comunismo era l’abolizione della proprietà ( anche se era una balla, era la proprietà dei mezzi di produzione che veniva abolita, non quella dei beni di consumo) e che in ogni caso era un sistema che produceva povertà. Adesso dopo che i debiti mondiali prodotti dal casinò finanziario assommano 290 trilioni di dollari tre volte il pil planetario e le elite devono salvare la pelle e la faccia hanno cambiato idea e cominciano ad apprezzare la povertà purché sia degli altri. Dentro questo pensiero non c’è ovviamente nulla del socialismo – sia ben chiaro- è solo un piano di spoliazione in tipico stile capitalista. Un reset, non certo una speranza.
I miliardari masochisti

Significativo aggiornamento.
1. “Arnault supera Bezos: il capo francese di Louis Vuitton è l’uomo più ricco del mondo”, Europa Today, 25 maggio 2021
La moda di lusso macina profitti nonostante la pandemia e regala al magnate europeo lo scettro del patrimonio più alto. Testa a testa con il fondatore di Amazon
Proseguimento:
https://europa.today.it/lavoro/arnault-bezos-louisvuitton-uomo-piu-ricco.html
2. “L’uomo più ricco del mondo è ora Arnault di LVMH Moët Hennessy, lusso e champagne. Grazie alla pandemia e politiche relative è aumentata 400 a 670 euro in borsa e di 120 mld di valore di borsa. Non fanno vaccini o consegnano a casa come Amazon ma vendono ai ricchi…”, Dott. Giovanni Zibordi, suo tweet del 31 Luglio 2021.
@Anonimo
Se non si ha più il controllo della propria moneta da immettere nel proprio sistema economico ma si adotta una moneta esterna sovranazionale e allora gli unici modi fondamentali per avere moneta rimangono i mercati finanziari esteri ( che ti faranno pagare esosi interessi ) e le tasse a carico del lavoro, insomma, in una colonia priva di sovranità monetaria, oltre che ovviamente molto prima priva pure di sovranità militare, chi la gestisce per conto terzi avrà tutto l’interesse a impoverire le classi lavoratrici della colonia stessa e lo fa con la svalutazione interna che significa pagare poco i lavoratori e tassarli molto più del dovuto, that’s it!!
E infatti questo è stato il disastroso risultato economico conseguenzialmente logico:
negli ultimi 30 anni (1989-2018) IL DEBITO E’ PASSATO DA CIRCA 1.200 A 2.310 MILIARDI DI EURO (valori 2018) AUMENTANDO DAL 90% AL 132% DEL PIL nonostante il fatto che:
ABBIAMO PAGATO 3.154 MILIARDI DI INTERESSI (valori attualizzati al 2018)
ABBIAMO REALIZZATO SALDI PRIMARI ATTIVI PER 994 MILIARDI (valori attualizzati al 2018), CIFRA CHE NON HA EGUALI IN EUROPA
Riferimento e proseguimento:
https://www.attivismo.info/litalia-ha-pagato-3-900-miliardi-di-interessi-dal-1980-219-del-pil/
NB per Saldo Primario si intende la differenza annuale fra le entrate (prevalentemente le imposte e i contributi sociali), e le spese delle amministrazioni pubbliche, al netto degli interessi.
Commento Finale.
Qualunque formazione politica di qualsiasi colore politico che abbia un minimo di amor patrio ( = sentimenti positivi per l’Italia e il popolo italiano ) avrebbe dovuto fare tutto il necessario e il possibile per uscire da un incubo economico del genere ma non l’hanno mai fatto, ignoranza, malafede, o un mix delle due cose?
Dciamo che ai vertici della politica italiana c’è stata sempre e c’è tuttora malafede allo stato puro, ai livelli intermedi è stato ed è un mix, a livello basico è stata ed è più questione di ignoranza che di malafede.
Diciamo anche che l’euro oltre a essere uno strumento della globalizzazione per implementare politiche neoliberiste ai danni dei popoli europei, è stato anche prima ancora un progetto geopolitico la cui nascita e sviluppo non è per niente quello propagandato da TV e giornaloni ( le minchiate del manifesto di ventotene e via dicendo ), non a caso la NATO a comando americano ha il quartier generale a Bruxelles, addirittura il nuovo quartier generale è stato inaugurato nel 2017, ma che strane coincidenze…..
In due parole, stringendo il succo, la gabbia militare è la NATO a comando americano, la gabbia economica è l’euro , ma per TV e giornaloni, la NATO porta la pace e l’euro porta stabilità economica, della serie:
Orwell gli spiccia casa!!!!
@Fabrice
Il mio discorso riguardava più specificamente l’inflazione ( o la subdola stagflazione portata anche dall’euro…) e la tassazione Regressiva presente in Italia, che colpisce particolarmente i redditi e patrimoni medio bassi…
Che l’euro sia stata un disgrazia per questo paese mi pare ampiamente assodato almeno da un decina d’anni… ce ne siamo accorti tardivamente, anche grazie alla propaganda distraente dei mass media e di un sistema politico disgraziatissimo nel complesso ( qualche piccola eccezione non può che confermare la regola…).
Frantoianni aveva fatto un proposta di tassazione progressiva per ridurre le tasse ai ceti medio bassi, ma qualche idiota destrorso magari anche leghista ha subito cominciato con al solfa-propaganda di matrice berlusconoide del tipo “vogliono mettere le mai nelle tasche degli italiani ( come se la maggioranza degli italiani avesse redditi-patrimoni superiori ai 500.000 euro… con questa destra fraudolenta ed avida questo paese Non avrà mai niente di buono…
https://www.fanpage.it/politica/patrimoniale-fratoianni-a-fanpage-it-proposta-di-buonsenso-non-e-una-rapina-a-mano-armata/
@Anonimo
L’EURO E’ UNA FOLLIA: LO DICEVA ANCHE DRAGHI, LO DICONO TUTTI
di Alessandro Montanari per L’Interesse Nazionale
13 Novembre 2017
https://www.interessenazionale.net/blog/leuro-e-follia-diceva-anche-draghi-dicono-tutti
@ Anonimo
Se non puoi fare svalutazione esterna perché non hai più cambio flessibile, e allora col cambio fisso sarai costretto a fare svalutazione interna.
Robe risapute fra gli economisti che avevano previsto il disastro dell’euro, a seguire uno dei tanti.
Giugno 1992
“CON LA MONETA UNICA AVREMO PIU’ DISOCCUPATI”, Prof. Frank Hahn, economista inglese.
Peraltro non crede che i cambi fissi abbiano il vantaggio di assicurare certezza negli scambi internazionali? “L’ argomentazione più comune contro l’ adozione di cambi flessibili è, appunto, che essi creano incertezza ma io credo il contrario. Questo in quanto i mercati valutari sono molto sviluppati; perché ci sono i mercati a termine e ci si può coprire contro i rischi di cambio. Di contro, come ho detto, i cambi fissi sostituiscono le fluttuazioni del cambio con quelle dell’ occupazione. Il vero motivo per sostenere i cambi fissi è, in effetti, il controllo della classe lavoratrice. Infatti, fintanto che i governi non creano un meccanismo che leghi loro le mani, non è possibile contenere l’ inflazione salariale.
Proseguimento:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/13/con-la-moneta-unica-avremo-piu.html
In questo link, postato anche più sotto:
http://ilpedante.org/post/socialismo-dei-ricchi
Si fa chiaro riferimento alla tassazione progressiva che si Dovrebbe attuare in luogo di quella regressiva attuale basata soprattutto su imposte indirette…
per dire ci siamo sciroppati per decenni le laudi di una moneta forte come l’euro che avrebbe impedito l’inflazione , quando ha solo causato stagflazione o deflazione salariale (!!), ma quando alcuni anni fa l’iva è stata aumentata dal 20 al 22%, Nessuno ha protestato… Nessuno si è accorto che l’iva va ad incidere sul prezzo finale ( incrementandolo…) pagato dal consumatore, spesso a reddito fisso, e cioè che Crea inflazione ??
Quell’inflazione di cui a chiacchiere si aveva tanta paura , così da cambiare addirittura la moneta nazionale con l’euro, che ci Avrebbe (!!) difeso dalla stessa ?
Ma allora l’inflazione è pericolosa solo quando c’è svalutazione monetaria, mentre quando c’è incremento dei prezzi tramite innalzamento dell’ iva , Non lo è ?
La deflazione salariale ( precarietà del lavoro…) , Non è una subdola forma di
inflazione su chi percepisce un reddito fisso ?
Nel favoloso mondo ” Non possiederai nulla e sarai felice”, ci saranno anche un nuovo genere di coppie che andrà molto di moda, chissà come mai…., la RAI, sempre in prima linea nello sdoganare tutto ciò che va contro il popolo italiano, già gli ha fatto lo spottone:
“Una storia d’amore da manuale”. È stata presentata così, molto enfaticamente, da Gabriele Corsi – nel corso della trasmissione Amore in quarantena andata in onda su Rai 1 – la vicenda di Emanuele e Luca, una coppia omosessuale ricorsa all’utero in affitto negli Stati Uniti e poi rientrata in Italia nel marzo 2020, con due bambini ottenuti con tale pratica. Una storia che è risultata essere un clamoroso spot all’utero in affitto, senza il minimo cenno al fatto che si tratta di un reato in Italia. La storia dei due uomini è stato raccontata con inquadrature romantiche e musiche sdolcinate, mentre si è a malapena intravvista Tamara, la mamma surrogata.
Cordiali saluti e buon sabato.
Fabrice
I riferimenti promessi su Citigroup che ha fatto persino un indice che scommette sulla sparizione della classe media li ho già inviati ma questo terzo post non è stato pubblicato, almeno finora
Integrazione, terza parte.
Come promesso nel secondo post precedente, ecco i riferimenti.
https://www.linkiesta.it/2013/02/ce-un-indice-che-scommette-sulla-sparizione-della-classe-media/
Ovviamente la Citigroup è anche in prima linea in questa fake pandemia, eccola in tutta la sua malafede:
https://www.fnlondon.com/articles/citigroup-dealmakers-step-up-to-advise-on-covid-19-vaccine-facility-20201102
Michael Corba, Ceo of Citigroup, nel World Economic Forum di Davos:
https://www.weforum.org/people/michael-corbat
Da sottolineare con il pennarello rosso:
“In March 2006 a group of analysts at Citigroup in New York did something mind-blowing: they recommended to their top clients that they treat coming global inequality not as a problem, but as a business opportunity to be exploited and widened. This seismic widening problem was a gift-horse like no other,” writes BBC documentary write Jacques Peretti in his recently published book, Done.
Riferimento:
https://www.noseweek.co.za/article/3967/The-men-behind-the-worlds-biggest-get-even-richer-plan
Conclusioni.
Complimenti a il Simplicissimus per la conclusione finale dell’articolo, ha centrato perfettamente il punto!
Cordiali saluti e buon sabato.
Fabrice
Integrazione, seconda parte.
“Lo ‘spassionato’ Financial Times ci invita a sbarazzarci di ENI, Snam, ENEL, Italgas, Poste Italiane, Leonardo… “, I Nuovi Vespri, 15 luglio 2021
La notizia è una: inglesi, francesi e tedeschi vogliono completare il ‘saccheggio’ dell’economia pubblica italiana
Quando Bettino Craxi, da Hmmamet, tuonava contro il Trattato di Maastricht
Quando ammazzarono Gheddafi
La notizia è una: inglesi, francesi e tedeschi vogliono completare il ‘saccheggio’ dell’economia pubblica italiana
Nel MATTINALE di oggi non possiamo non segnalare una stranezza. Ieri sera, stanchi dopo una giornata di lavoro, ci siamo ripromessi di presentare stamattina il Tg di Byoblu del 14 Luglio. Siamo rimasti colpiti dalla notizia di apertura: si racconta di un articolo del Financial Times che dà un consiglio – sicuramente ‘spassionato’ – al presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi: completare le privatizzazioni. Chi, come noi, ha vissuto, da giornalista ed osservatore, gli anni del Britannia, quando, in piena Tangentopoli, importanti ‘pezzi’ delle Partecipazioni Statali italiane vennero ‘macinate’ e vendute secondo i desideri di tre Paesi che hanno sempre invidiato all’Italia le Partecipazioni Statali – Franco Germania e Inghilterra – questa notizia arrivata dagli inglesi appena sconfitti agli Europei di calcio non poteva passare inosservata. Noi, comunque, ne approfittiamo per affrontare un tema spinoso che dà la misura della crisi economica e istituzionale italiana.
Quando Bettino Craxi, da Hmmamet, tuonava contro il Trattato di Maastricht
Su Byoblu un post accompagna il Tg del 14 Luglio: “Non è la prima volta che giornali stranieri tentano di fare pressione sulla politica italiana. Ancora una volta è il Financial Times a lanciare un appello al Primo Ministro italiano, Mario Draghi, affinché porti a termine il processo di privatizzazioni degli ultimi asset pubblici rimasti iniziato negli anni ‘90. Sulla pressione fatta attraverso le pagine del Financial Times con la proposta di privatizzare le ultime aziende pubbliche rimaste abbiamo raccolto il commento di Alberto Micalizzi“. Non è un caso che il giornale britannico inviti Draghi a “portare a termine” le privatizzazioni, perché fu proprio Draghi, nei primi anni ’90, ad iniziarle. Proviamo a capire che cosa rimane dell’economia italiana che non è ancora finita in mani straniere. “Privatizzazioni italiane: i ragazzi di Draghi dovrebbero abbracciare uno Stato più piccolo”, ci consigliano gli inglesi. Insomma, l’Italia dovrebbe regalare ai Paesi esteri ciò che non è stato alienato nella disgraziata stagione di Tangentopoli, una stagione – probabilmente ‘pilotata’ da forze esterne all’Italia – per liquidare l’IRI e ‘infilare’ il nostro Paese nell’Unione europea nel Trattato di Maastricht, cosa, questa, che i politici della Prima Repubblica non avrebbero mai accettato. Non è un caso che, da Hammamet, Bettino Craxi non finiva mai di criticare l’Europa di Maastricht e di chiedere la revisione di questo trattato ultraliberista.
Quando ammazzarono Gheddafi
Ma cosa c’è ancora da ‘saccheggiare’ in Italia? In primo luogo l’ENI, il colosso italiano che i francesi hanno sempre osteggiato sin dai tempi di Enrico Mattei; non dimentichiamo che è grazie a un accordo siglato dall’ENI in Libia che i francesi, nel 2011, con la ‘benedizione’ dell’America del ‘Premio Nobel per la Pace’ Obama, decidono di attaccare la Libia e di uccidere Gheddafi. Oltre all’ENI ci sono la Snam, l’ENEL, Italgas, Poste Italiane, Leonardo e magari il sistema bancario. In effetti, se ci riflettiamo, l’Italia non ha più sovranità monetaria, non può più nominare liberamente il Ministro dell’Economia, ma ha ancora un sistema bancario che non è stato completamente consegnato a soggetti esteri… Secondo gli inglesi, l’Italia si dovrebbe liberare di quello che resta del proprio sistema economico statale per completare la decarbonizzazione…
Proseguimento:
https://www.inuovivespri.it/2021/07/15/financial-times-privatizzare-economia-italiana-mario-draghi/
Commento finale.
Decarbonizzazione, alias transizione energetica, è uno dei pilastri fondamentali del Grande Reset tanto caro alle elitest di Davos e per il quale questa Fake pandemia è stato il trigger, ovviamente non lo fanno mica perché hanno a cura le sorti del pianeta Terra, ma proprio per niente, semplicemente trattasi di avviare un processo di decrescita economica delle economie occidentali tramite demollizione controllata delle loro economie, insomma, alle elites di Davos le classi medie che erano le spine dorsali delle economie occidentali non servono più, ragione per cui sono molto a favore di una società a “clessidra” in cui la sparizione della classe media la fa da padrone e la Citigroup ci ha fatto persino un indice che scommette sulla sparizione della classe media, nel prossimo post darò i riferimenti a tale riguardo.
E comunque, a titolo di reminder, il precursore in Italia della cosiddetta “Decrescita Felice” fu il M5S e Casaleggio senior ne era l’ideologo principale in questo senso, ovviamente non era farina del suo sacco in quanto anche massone con collegamenti con elites massoniche internazionali che furono proprio quelle che hanno sfornato queste distopie economiche, poi per coprire il tutto ci misero il pagliaccio di Grillo con cricca, casta, corruzione, ecc…
Integrazione, prima parte.
“Il Socialismo Dei Ricchi”, Lectio Magistralis del Il Pedante, 3 maggio 2015
Il socialismo dei ricchi è il trasferimento sistematico e istituzionale di risorse pubbliche ai soggetti economicamente più avvantaggiati della società. Il socialismo dei ricchi è una redistribuzione al contrario, dal basso verso l’alto, che assorbe risorse dalla collettività per concentrarle nelle mani di pochissimi privilegiati (banche, imprese multinazionali) e dei loro vassalli (i politici).
Il socialismo dei ricchi è un obiettivo politico. Comprenderne la natura e gli strumenti permette di sciogliere l’apparente contraddizione di una politica che, mentre predica la riduzione del ruolo dello Stato e il primato dell’iniziativa privata nell’economia, nella pratica aumenta il prelievo e la vigilanza fiscale con effetti macroscopicamente distruttivi della capacità produttiva e dell’occupazione.
L’equivoco è accuratamente coltivato. La narrazione politica e giornalistica amplifica l’immagine di un settore pubblico “protervo” e “insostenibile”. L’insofferenza dei cittadini aumenta: non solo per induzione dei media, ma anche perché in effetti il fardello della mano pubblica lievita sotto la spinta di una deliberata azione legislativa e “riformante”. È uno schema circolare, come la proverbiale ruota del criceto: tasse e burocrazia opprimono il Paese; i politici rispondono sottraendo risorse al settore pubblico e guadagnano consensi; contestualmente (e per quanto possibile occultamente) aumentano tasse e burocrazia; si ritorna al punto di partenza.
Il socialismo dei ricchi si colloca precisamente nella forbice tra aumento della spesa pubblica e impoverimento del settore pubblico. “Spreco” e “corruzione” sono le etichette più in voga per giustificare – su basi economiche rigorosamente non dimostrate ma di sicura presa emotiva – il paradosso di una spesa e di un indebitamento crescenti nonostante i tagli. Per le élites economiche questo paradosso è invece ciò che realmente è: un tangibile e succoso attivo di bilancio.
Il popolino è addestrato a considerare lo Stato inefficiente, indebitato e sprecone. La iattura etica crea la percezione di una iattura economica: il pubblico è un fardello che nel migliore dei casi non ha valore e quindi va smaltito per dare ossigeno al mercato. Ma una volta gettato nell’immondizia, i padroni del mercato ci si fiondano. Loro, che ragionano sui numeri e non sulle suggestioni, sanno che la spesa pubblica è sempre un reddito privato e che la ricchezza dello Stato è, per un privato, il bottino più goloso. Per tanti ottimi motivi. Perché lo Stato è ricco: possiede riserve auree, aziende, immobili, isole, monumenti, demanio ecc. che può mettere a garanzia quasi illimitata dei suoi impegni economici. Perché lo Stato è potente: con la coercizione della legge può requisire parti considerevoli delle ricchezze prodotte o possedute dai alcuni cittadini e distribuirle ad altri. Perché lo Stato gestisce settori la cui domanda non conosce crisi: sanità, previdenza, sicurezza, energia. Perché lo Stato è il single entry-point, la centrale di acquisto, di una sterminata platea di consumatori: la sua intera popolazione.
Per chi ne ha i mezzi, si tratta solo di (far) scrivere le regole giuste per deviare sistematicamente questo fiume di ricchezza nelle proprie cisterne. Quello che segue è un elenco – incompleto e da approfondire – di quelle già attuate.
Proseguimento:
http://ilpedante.org/post/socialismo-dei-ricchi
I sanitari, che tutto il mondo ci imita ??
https://comedonchisciotte.org/i-no-vax-si-meritano-di-essere-lasciati-morire-per-strada-laadi-denuncia/
Come dicevamo ieri: Medioevo prossimo venturo:
La ricchezza piu’ concentrata che in quei secoli; il resto, plebaglia appena sopra la soglia della sopravvivenza.
La parola d^ordine sarebbe sempre la stessa: si blocchi la libera circolazione dei capitali … ma forse è tardi?
i ricchi saggi, pensano ai poveri e alla loro sistemazione finale.