Siamo di fronte a un apparente controsenso: lo scandalo della cupola romana che dovrebbe colpire soprattutto la gestione Alemanno e il suo mondo sotterraneo, finisce invece per mettere sul banco degli imputati il Pd che emerge come corresponsabile ai massimi livelli, non più testimone reticente ma complice e almeno in alcune componenti, socio d’affari. Così l’ex fascio e sfascio sindaco se la cava fingendosi cretino piuttosto che connivente quando in realtà non c’è ragione perché le due cose debbano essere in contrasto e dimenticando il twitter di qualche tempo fa dopo una trasmissione di Report sulla corruzione nella capitale: “Alla Gabanelli solo una risposta: querela per diffamazione e risarcimento danni per le menzogne contro Roma in onda su Report” ). Ma chi è rimasto impigliato mani e piedi è proprio il Pd. Sia nelle sue bande romane che a livello più generale: le foto di Poletti attovagliato con alcuni dei protagonisti della vicenda e la notizia che Buzzi, il mazzettaro rosso, fosse con Renzi ( e con l’assegno da mille euro, immagino) ad una delle cene di autofinanziamento non possono che inquietare.
Il fatto è che tutto questo viene a turbare il senso che l’ex partito di centrosinistra, dopo aver umiliato il mondo del lavoro con job act e fatto cose che Berlusconi non avrebbe osato, vuole dare alla campagna elettorale in preparazione: quello di essere il meno peggio. L’idea accennata da Barenghi e sviluppata da Gilioli calibrandola sugli imprevisti sviluppi della vicenda Marino, salvato dalle combriccole piddine che lo volevano cacciare, proprio dallo scandalo, divenendo a sua volta il meno peggio, si applica all’insieme nazionale: vi abbiamo traditi e presi in giro, ma siamo meglio di Salvini, Grillo e Berlusconi. Quindi se non votate o votate più a sinistra (ammesso e non concesso che sia possibile) potreste ritrovarvi col peggio al governo.
Purtroppo la vicenda romana che si aggiunge al Mose e all’Expò, tanto per citarne alcune, rafforza presso i cittadini l’impressione che siano tutti uguali, non solo nella sostanza delle linee politiche, ma anche nelle pratiche corruttive. Ed è un bel guaio contro cui si può opporre solo una dialettica d’accatto come quella del neo commissario Orfini il quale con straordinaria faccia di bronzo fa sapere che lo scioglimento del Comune di Roma sarebbe un favore alla mafia.
In realtà vent’anni di declino dovrebbero averci ammaestrati sul fatto che il peggio del peggio è proprio il meno peggio, perché uccide l’idea del meglio e la relega fra le utopie. Proprio questa logica ingannevole ha travolto la sinistra, lasciandola dopo due decenni di mutazioni maligne in mano ai Serra e agli apparati di clientela che ormai determinano le elezioni e le primarie, nel deserto del popolo. Vent’anni e passa di meno peggio da una parte e dall’altra ci hanno portato alla peggiore crisi dall’ unità a oggi. Personalmente l’ultima volta che ci sono cascato è stato nel 2006 ( già Veltroni mi convinceva pochissimo ) perché ero ingenuamente convinto ( nel contesto del Porcellum) che una nuova vittoria di Berlusconi avrebbe portato maggiore corruzione e la distruzione del mondo del lavoro. Ora che sono stato servito delle stesse cose dai meno peggio, comincia a venirmi il dubbio se il peggio non sia meglio del meno peggio e se una forte batosta elettorale non sia una mano santa per liberarci del caudillo della Leopolda, delle sue pappagalline, degli impomatati retori di sezione, dei sindachini, decucuzzati, dei finanziatori londinesi e della politica di estrema destra praticata dalla sinistra.
Lo diceva d’altronde l’immensa Hannah Arendt che “i mali minori preparano – sempre – i mali peggiori”.
Io rimango perplesso. Sappiamo che il regime ha bisogno di creare costantemente polveroni su polveroni per impedire che nascano alternative reali, per far sì che l’attenzione degli italiani sia sempre concentrata sui temi che da sempre li appassionano morbosamente ma che sono politicamente sterili come la corruzione che è – e si dovrebbe ormai saperlo – coessenziale a qualsiasi tipo di potere strutturato ed esiste in tutti i paesi, salvo quelli dove è stata legalizzata e dunque non può neppure essere perseguita. Perché allora non viene legalizzata anche in Italia? Perché è troppo comoda, il cittadino che si infervora per i grandi scandali non ha il tempo di pensare al resto. E come spiega Mr. Simplicissimus nel post di oggi anche questo episodio di corruzione si inscrive in una logica politica ben precisa, quella della creazione di un contraltare a Renzi visto che Grillo sembra aver deciso l’eutanasia del suo movimento.
C’è poi però un altro aspetto che ormai tutti hanno perso di vista ma che testimonia della diffusa diseducazione morale di chi si indigna. Basta una notizia di giornale che subito si passa al verdetto di colpevolezza generalizzato. La presunzione di innocenza viene seppellita a priori e con ciò l'”onesto” cittadino assume i connotati del linciatore. Siamo tutti linciatori, è vero, ma non è un merito – anche se abbiamo delle attenuanti. E alla fine Renzi che non lincia ma dice di aspettare il verdetto della magistratura si prende perfino il paradossale merito di essere l’unica persona razionale in questa generalizzata discesa nel caos dell’irrazionalità.
Viene in mente Dante,
“…… e nelli altri offici anche
barattier fu non picciol, ma sovrano” (Inf XXII, v.86)
Solo che Dante si riferisce a Frate Gomita, ma qui cosi’ fan tutti, puttanieri e barattieri, in un’orgia di Frati Gomiti all’ingrosso.
http://www.yourdailyshakespeare.com
La “peggio” bellezza… l’incognita più “grande”.
Ho letto il tuo articolo e, ti chiedo: “Secondo te c’è ancora una destra e una sinistra o c’è solo un unico Partito dell’Ingordigia?
Lasciamo la sinistra ai mancini che possono scrivere appunto con la sinistra… se non sono stati bacchettati da “sinistre” maestre.
Ciao.
Quarc
Perchè proprio ora viene fuori la storia della mafia capitolina. Possibile che Marino non ne sapesse nulla. E’ come nascondersi dietro una foglia di fico. I soldi non puzzano ed in tempi di crisi da qualsiasi parte vengano, ben vengano. Devono aver ragionato così gli uomini dei pteri occulti invischiati in questa sporca storia. Ma il discorso viene fuori solo ora e ci si accorge che il pd del renzino non è avulso da meccanismi che si reggono in piedi se ben oleati. Spunta fuori, anche un ministro che si unisce all’allegra compagnia perchè le sue cooperative hanno bisogno di quelle persone e la corruzione paga come se non paga. Poletti, un ministro del lavoro che fa una riforma del lavoro, cancellando ogni tutela in linea con quanto ci chiede l’europa, che ha così a cuore le sorti del paese da aggirare ogni forma di legalità e guarda caso non sapeva niente. Come dire tutti gnagnano e fottono e si abbuffano sulle spalle di una collettività in coma permanente. Perchè ora? Quando il tappo salta è perchè nel mondo della criminalità stanno cambiando i giochi di potere. In fondo questa gente agiva sfruttando le municipalizzate e quindi alimentava il malaffare. La cupola, il vertice hanno deciso di smantellare ogni forma istituzionale mostrando quanto la corruzione abbia contaminato enti sia a livello periferico che centrale. Momento unico quindi per arrivare ad una privatizzazione dei servizi che in mano alle multinazionali renderebbero bene alla faccia dei cittadini chiamati solo a pagare. Urge privatizzare i servizi dunque e quando c’è qualcosa che cambia al vertice ,saltano gli equilibri vecchi per ripristinarne di nuovi. Attenzione dunque. E’ il momento di vigilare, mandando a casa Renzi e chi pone le fiches sul tavolo per giocare una partita le cui perdite saranno risanate solo da noi immeserendoci e mandandoci al mattatoio. Siamo carne da cannone.
@antonella policastrese
Ma mi scusi, è proprio grazie alla convivenza del privato con il pubblico, il mescolarsi sia degli uni che degli altri nei consigli di amministrazione, il delegare al privato quello che potrebbe fare tranquillamente il comune e/o lo stato, senza correre il rischio o almeno in modo minore rischiando all’acquisto di beni e servizio, che si è verificato ciò e che continua a verificarsi, ossia la corruzione e il connubio di affari politico-privati, che fanno si che la politica intaschi mazzette che poi servono a cammellare i votanti, come si è visto alle primarie del PD nel 2013, persino con un’indagine della DDA a Napoli, e i privati che fanno grossi affari, persino meglio “che con la droga” con gli immigrati e l’accoglienza, che ora appare chiaro dove stia tanto a cuore sia al pubblico che al privato: nel Portafoglio!
Per cortesia, non cadiamo nel tranello Piddino, proprio quello che vogliono fare, prendere la balla al balzo di questo episodio per ancor di più accelerare nelle privatizzazioni.
Mi sa tanto che non c’è speranza in questo paese, se la risposta, se la reazione dei cittadini è questa… a meno che…