
Il mondo si trova sulla soglia di una nuova guerra, che è già drammatico di per sé, ma soprattutto davanti a un bivio di minimo comun denominatore di civiltà che deciderà del futuro: o accettare l’ultima grottesca tesi statunitense, espressa al governo russo, secondo cui esisterebbero le prove sull”uso di gas nervini da parte di Assad, ma non possono essere mostrate perché segrete, oppure respingere al mittente come irricevibile e lesiva della dignità delle nazioni un simile obbrobrio e pretendere che tali prove vengano mostrate all’opinione pubblica e siano vagliate dall’Onu.
Nel primo caso la superpotenza militare sarà di fatto autorizzata a intervenire dove e quando vuole con una scusa qualsiasi, con un verità inverificabile, sotto la spinta di ogni tipo di interessi mascherati da ragioni umanitarie o di difesa. Non è che non sia già accaduto: è successo in Iraq, nei Balcani, in Afganistan, in Libia ma sempre l’azione è stata accompagnata da prove sia pure falsificate e mediatizzate, da ordigni di distruzione di massa che non c’erano, da stermini e relative incomprensibili foto satellitari che non esistevano, da accuse di proteggere e foraggiare il terrorismo che invece avrebbero dovuto essere rivolte a fedeli alleati. Ma si è sentito sempre il bisogno di costruite e mostrare verità, anche se fasulle, come giustificazione. Ora invece si pretende che ci si fidi sulla parola e questo sconfinamento nell’arbitrio non è un cambiamento marginale: esige un riconoscimento di giudice supremo che fino ad ora spettava formalmente all’Onu. Non ci vuole molto per comprendere come questo metta in moto il meccanismo della prossima guerra mondiale – in questo ha ragione il papa – perché distrugge le radici stesse della diplomazia e del diritto internazionale. E nel segreto, questa volta reale, metterà le ali al riarmo anche nucleare.
Perché se non si costringe l’amministrazione Usa a fornire delle evidenze che giustifichino un intervento, sia pure in un’ottica imperiale, allora si darà sempre più spazio alla tentazione dell’america bianca di affidare tutte le chances di controllo mondiale all’apparato militare, abbandonando anche i residui di quella “innocenza” che non è mai esistita se non come leggenda.
Avete bisogno delle prove. Chi può darvi torto?
Per Janos Boka: non si tratta di anti-americanismo ma semplicemente di sapere come agiscono i servizi segreti americani, cosa che emerge spesso dai documenti della stessa CIA che dopo un certo numero di anni vengono de-secretati, al punto che perfino l’americanissima Wikipedia non ha nessun problema a parlare di queste cose. Tra i vari articoli, disponibili anche in lingua italiana, si veda quello intitolato False Flag, tutto dedicato a operazioni condotte dai servizi segreti mondiali per far in modo di incolpare altri delle loro malefatte.
Se non si ha chiaro il principio che le guerre civili sono sempre provocate ad arte da potenze straniere non si può giudicare correttamente la situazione siriana, che è solo l’ennesimo caso di specie. Il popolo, infatti, non ha mai potere sufficiente per opporsi ai suoi governanti, lo fa solo quando una potenza straniera comincia a finanziare le opposizioni con armi, denaro, mercenari e know-how bellico. A questo punto scoppia una guerra civile e vengono commesse atrocità da una parte e dall’altra. Ovviamente dopo un po’ le potenze straniere che hanno “commissionato” la guerra civile fanno un bilancio e magari si accorgono che il regime che volevano spodestare anziché perdere sta vincendo e allora decidono di intervenire più direttamente in modo da far vincere la fazione che preferiscono. È quello che sta avvenendo ora in Siria.
Per quanto riguarda la questione del gas nervino, i possibili colpevoli vanno rintracciati con la vecchia ma sempre valida regola del cui prodest, ossia ponendosi la domanda “chi è che trae vantaggio dal fatto che siano stati usati i gas nervini in questo modo bestiale?”.
La risposta è che Assad non trae alcun vantaggio dall’impiego di gas perché stava già vincendo sul campo e non aveva alcun interesse a stimolare la discesa in campo di tutto l’occidente contro di lui. I colpevoli vanno dunque ricercati tra i paesi mandanti della guerra civile che, come esecutori del massacro, possono aver utilizzato sia dei mercenari o delle fazioni rivali che, più semplicemente, dei gruppi di militari siriani o di operatori dei servizi segreti siriani che in cambio di posti di rilievo nel futuro nuovo governo hanno accettato di massacrare il loro popolo coi gas nervini.
Per quanto riguarda infine il discorso del “abbiamo le prove ma sono segrete”, non posso che concordare con l’autore di questo articolo, la segretezza delle leggi significa solo che non viviamo più in uno stato di diritto. Aggiungo che siamo al punto più basso raggiunto dalla nostra civiltà negli ultimi 60 anni, anzi siamo addirittura al Totalitarismo 2.0 nel senso che dopo la parentesi nazifascista che cercò di assicurare un controllo totalitario sulle coscienze con strumenti tecnici tutto sommato rudimentali, il nuovo Totalitarismo 2.0 può invece contare su tecnologie sempre più sofisticate e potenti e su cittadini sempre più disinformati e ingenui che accolgono con gioia ogni nuova limitazione della propria libertà e ogni nuova intrusione nella propria sfera privata.
Non mi sembra che questo sia un post antiamericano viscerale. Non viene messo in dubbio che si apprezzi l’America come una grande nazione. Si dice, invece che si deve fare riferimento alla logica nelle decisioni politiche. Infatti scatenare una guerra con informazioni non conclusive o fare una rappresaglia che aggiunge morti ai morti innocenti di una guerra fratricida, benché scatenata da politici che non possono essere per nulla giustificati, rappresenta una vera contraddizione logica. Questo concetto è chiaramente esposto nel post e rimarcato nel riferimento al papa.
Il vostro antiamerikanismo viscerale vi ha portato a schierarvi dalla parte di Assad. La vostra scelta e il vostro piccolo contributo intellettual(oid)e è in favore dell’attuale governo siriano.
Per futura memoria.