E’ una vera fortuna che l’intervista a Casaleggio, nuovo guru del M5S, sia uscita a poche settimane da un saggio in cui Jacques Rancière, uno dei più noti e lucidi filosofi politici, fa a pezzi il concetto di populismo e ne mostra sia l’inconsistenza intellettuale, sia l’uso strumentale da parte di quelle stesse elites che in un certo senso ne creano le premesse. Una fortuna perché almeno possiamo non badare alle accuse in automatico che possono venire dalla politica politicante, nel caso che questa venga momentaneamente distratta dal mercato delle vacche e dalla morra cinese nelle quali è appassionatamente impegnata.
Rancière è anche il filosofo che si è occupato dell’ utopia, del declino del sogno e in fondo Casaleggio ci presenta un sua utopia, una sua forma di liberazione e dichiara morta la democrazia rappresentativa in favore di quella diretta resa possibile dalla rete. Una sorta di democrazia nella quale non solo abbia spazio il referendum propositivo (come sarebbe davvero auspicabile) ma che si concreti in tempo reale sui problemi e le scelte che via via si propongono.
Ora tutto ciò presenta non pochi problemi che vanno da quello del controllo, assai più rilevante che nelle votazioni tradizionali a quello della effettiva partecipazione, ma il cuore del problema non è questo. Casaleggio sembra confondere il tema della rappresentanza con quello dei partiti, prendendo come terreno la palude marcia del presente, senza accorgersi che in realtà si tratta di due cose differenti: i partiti si sono sono trasformati in apparati di potere che hanno lottizzato il Paese, ma non dovrebbero affatto essere questo bensì dei luoghi di elaborazione collettiva della politica, luoghi di discussione e in qualche modo di appartenenza dove si individuano le prospettive e le possibili soluzioni. Forse può sembrare strano a chi è immerso nella cultura che si è imposta da trent’anni a questa parte, ma i problemi non sono univoci, cambiano invece a seconda delle soluzioni e dell’angolazione dalle quali li si guarda. E viceversa. Per esempio – ma è solo per capirci – il debito pubblico può essere visto come una palla al piede dell’economia o viceversa come il suo motore e tutto dipende da che idea della società e dell’uomo si parte.
I partiti o comunque le organizzazioni che si occupano di essere collettori di politica, comunque si chiamino, sono assolutamente necessari non solo al dibattito, ma alla stessa impostazione delle domande. E se anche possiamo immaginare democrazie dove la rappresentanza è ridotta al minimo in virtù di una partecipazione diretta, non possiamo immaginarne una in cui l’uomo -massa, nel suo isolamento voluto e realizzato, esposto a qualsiasi momentanea influenza e soggezione, a qualsiasi marchingegno di persuasione, prende decisioni – non tanto e non solo su cose che non conosce – ma senza avere la minima idea del cammino che esse segnano e che potrebbero rivelarsi del tutto contrarie ai propri interessi.
La democrazia non è semplice conteggio dei voti, ma un meccanismo di partecipazione alle idee reso possibile proprio dalla consapevolezza della collettività degli interessi e di un destino comune, di scontro tra visioni del mondo e non solo su questioni circoscritte. Il voto in sé è solo l’atto finale di questo processo. La democrazia di Casaleggio si propone di dar voce al popolo in modo diretto, senza gli inganni e i tradimenti degli organismi di mediazione, ma dopo aver cancellato il popolo stesso e averlo ridotto ad elenco di individui su un database. E’ in poche parole proprio la democrazia formale e senza voce auspicata dalla scuola Chicago. Quella dell’individuo che diviene consumatore anche di decisioni e problemi che una elite sempre più tale ed oligarchica gli propone. Come abbiamo visto benissimo nell’era del berlusconismo.
Non a caso Casaleggio dimentica un problema non da poco e che lo riguarda assai da vicino: il mezzo è il messaggio e chi detiene la proprietà dei mezzi di produzione è il padrone. In questo caso la proprietà effettiva della rete, dei suoi nodi, dei suoi software, delle sue piattaforme diviene anche il direttore d’orchestra. Pensare che tutto questo non esista, che il web sia una sorta di eden è solo un inganno o un auto inganno. E anzi è abbastanza evidente come le vaste relazioni della Casaleggio Associati – per tramite della consociata Enamics -con centrali finanziarie e multinazionali, abbia avuto l’effetto di concentrare il fuoco del M5S contro la casta politica, ormai subalterna, ma assai meno contro le altre e certo più potenti caste che poi determinano il corso degli eventi. E che forse non è stata del tutto estranea alle mosse tra il pilatesco e il palingenetico, mostrato dal M5S nel dopo elezioni.
Però bisogna riconoscere al guru Casaleggio di aver buttato sul tavolo della riflessione temi che la politica a cui siamo abituati, con le sue frasi fatte e i suoi miserabili topoi, nemmeno più immagina, impegnata com’è negli inganni per mantenere il potere. Ed è una vera sconfitta del sistema politico italiano che si debba proprio a Casaleggio la possibilità di “smontare” le argomentazioni di Casaleggio tornando per un momento a parlare di politica e non dell’ignobile ciarpame che circola in Parlamento come nei giornaloni. Non a caso dell’intervista i media hanno sottolineato le cose più ovvie, cioè l’allarme per l’ esplosione della pentola a pressione italiana e per la situazione economica ormai a livello della Grecia: novità solo per chi tenta di nascondere la realtà.
Cantabrina, la mia intenzione non era certo quella di denigrare la Svizzera, paese che conosco abbastanza bene e che ammiro da sempre. Il mio accenno al libro di Ziegler era soprattutto riferito al capitolo in cui parla di un centro di ascolto del FBI nella città di Ginevra, nel quale si trova (parliamo di oltre 10 anni fa) un supercomputer Cry in grado di analizzare le intercettazioni del traffico voce e dati europeo e simultaneamente classificarle senza l’intervento di un operatore. Praticamente gli USA dalla “neutrale” Svizzera avevano in opera una colossale rete di spionaggio. Credo che le rivelazioni di Snowden possano sorprendere soltanto gli ingenui poco informati.
il lettore Roberto Casiraghi credo abbia fotografato perfettamente l’attuale equilibrio dei poteri sullo scacchiere europeo. La degenerazione antidemocratica del sistema americano, che ha raggiunto il suo apice nella oscura vicenda dell 11 settembre, ha provocato un ulteriore peggioramento delle condizioni sociali nelle vecchie colonie post belliche, intendo Germania e Italia tanto per capirci.
Questa potrebbe essere forse la chiave di lettura per l’attuale polemica anti tedesca, pur non priva di qualche fondamento, che va tanto di moda tra Italia e Germania
Dividi et impera, gli antichi imperi hanno applicato scientemente questo principio, l’attuale declinante impero americano lo sta facendo in modo piuttosto evidente
Confuso e deluso ! Che Lei si associasse ad argomenti complottisti (ENAMICS … , fuoco concentrato… , in pratica con parlamentari M5S marionette …., guru…), e poi i commenti qui postati (Casiraghi, Nonami caSTeggiano in rete … , non parlano dello spionaggio…), non me lo aspettavo proprio.
Casaleggio, (persona che, se intervistata in maniera educata,
spiega sinceramente all’interlocutore quel che gli passa per la testa) e Grillo hanno messo a disposizione quello che potevano per creare una vasta e crescente organizzazione territoriale, fatta di partecipazione; da quello che vedo non mi pare proprio che un Di Maio, un Figo, un Villarosa e gli altri possano essere personaggi pilotabili.
Parlano e si concentrano su quello che studiano e che capiscono.
Se Roberto Figo non conosce il problema della mancata acquisizione del programma “miss ITALIA”, semplicemente dice che non è in grado di rispondere, anche se presidente della commissione di vigilanza RAI.
E io speravo che lei salisse a bordo, …. !
Saluti e comunque grazie.
Marzia io non ho scritto che è tutto candido come un giglio, ma ho parlato di cose già applicate e ottime per la cittadinanza, come del resto altre proposte del m5s che sono in vigore da decenni e con ottimi risultati in vari paesi. Chi definisce Casaleggio un “guru” è fazioso o ignorante perchè non fa altro che raccogliere idee già adottate da altri e che han dato buoni frutti altrove. Per il resto in Svizzera, soprattutto nei cantoni italiani ci son moltissime cose che non vanno, ma generalizzare sarebbe estremamente sciocco, come dire che in Italia c’è la mafia quindi son tutti mafiosi e tutti da eliminare
Mi permetto di suggerire al lettore/lettrice “cantabrina” la lettura di un interessante libro di Jean Ziegler “La Svizzera lava più bianco”.
ho scritto nei quali 2 volte un “a” con l’ h (brividi e paura !!!) ma sono vessato da mia figlia di 2 anni che mi si arrampica addosso e tenta di impadronirsi del pc, chiedo umilmente perdono e faro’ penitenza 😀
che i partiti fossero fulcri aggregativi nei quali nei quali si faceva vera politica non lo metto in dubbio, ma si parla del secolo scorso. Mi pare un articolo nostalgico, i tempi cambiano e con essi la realtà in cui viviamo.
La democrazia diretta è sacrosanta, vivo in Svizzera e qui funziona, il popolo ha sempre l’ ultima parola o per lo meno ha la possibilità di averla. Qui entra in gioco la partecipazione ed è vero che molte persone ignorano cio’ che succede nelle alte sfere della politica, ma ci sono sempre personaggi attenti, pronti a informare i piu distratti ed ha lanciare un referendum popolare per promuovere miglioramenti o bocciare leggi ritenute dannose e/o ingiuste. L’ utilizzo del web è una comodissima e praticissima scorciatoia, non credo che qualcuno possa controllare “la proprietà effettiva della rete, dei suoi nodi, dei suoi software, delle sue piattaforme” come scrivi nel tuo articolo, del resto dovremmo supporre che tu sia a tua volta “servo” di un “padrone” che controlla la porzione di web dalla quale ti proponi. Problemi ventilati, come la raccolta dati personali son sempre esistiti, prima li vendevano agenzie varie in collaborazione con telecom e sondaggisti assortiti, ora lo fanno google e facebook è semplice evoluzione all’ utilizzo di uno strumento piu pratico e comodo, strumento che va mantenuto libero e applicato dove permette di risparmiare tempo, denaro, mobilità, etc. Insomma benvenuto nell’ era di Internet
Classico articolo di chi scrive in maniera molto forbita ma non spiega niente, se non un classico schema di presunte realtà massoniche che vogliono controllare il mondo. Mi spieghi il passaggio in cui la Casaleggio Associati Srl, cioè una realtà da 1 milione e 380 mila euro di fatturato annuo, meno del negozio di intimo sotto casa mia, riesce a influenzare l’economia mondiale?
…Compagni che sbagliano?
So che è off topic ed eventualmente il moderatore potrà cancellare senza problemi questo mio contributo che riguarda il perché i tedeschi stanno prendendo molto sul serio la problematica dello spionaggio americano.
Ecco, per esempio, cosa scrive un articolo sullo Spiegel online di oggi dedicato alle reazioni delle piccole e medie aziende tedesche rispetto a quanto rivelato da Snowden:
“Molte aziende ora temono che i servizi segreti non vogliano solo spiare i terroristi ma soprattutto i loro segreti aziendali. Temono per il loro vantaggio in termini di know-how rispetto ai concorrenti americani, inglesi e francesi. E si sono improvvisamente rese conto che devono cominciare a fare qualcosa contro il furto organizzato di dati”
Testo originale: Viele Firmen fürchten nun, dass die Geheimdienste nicht nur Terroristen ausspionieren wollen, sondern vor allem ihre Betriebsgeheimnisse. Sie bangen um ihren Know-How-Vorsprung gegenüber amerikanischen, britischen, französischen Konkurrenten. Und werden sich schlagartig bewusst, dass sie selbst etwas tun müssen gegen den organisierten Datenklau.
Segnalo anche un libro fondamentale “Überwachtes Deutschland” (Germania spiata) di Josef Foschepoth, pubblicato nel 2012, e che dimostra che la Germania è da sempre obbligata a lasciar spiare i servizi segreti americani tramite leggi segrete che consentono agli USA di controllare legalmente la posta e le telefonate dei cittadini tedeschi. Il libro mette in dubbio l’esistenza di una reale sovranità tedesca ed è stato riscoperto dopo le rivelazioni di Snowden diventando un bestseller della saggistica politica.
Talmente preoccupati di chi non riesce a tirare avanti ed arrivare a fine mese, che mettono in affitto una delle ville a 13mila euro/mese. Questi casteggiano in rete, invece che in tv come la casta vecchio stampo. Ma che differenza c’è? Nessuna, tant’è che nè da una parte nè dall’altra si è ancora avuto modo di avere interventi importanti per il popolo: niente sulla legge elettorale, niente per i disoccuptai, niente per i lavoratori precari, gli esodati, ecc…
E il vostro amicone Guru è colpevole tanto quanto gli altri, dato che ora le poltroncine sotto al sedere e il potere decisionale ce l’hanno anche loro. Ma che fanno? Tutto-no, scandalizzati ad ogni provvedimento o proposta, fanno vedere che loro fanno “vera opposizione”. Votando contro sapendo benissimo di non contare sull’esito finale e rimanendo ben saldi alle loro poltroncine da 20mila euro/mese; soldi che, sia ben chiaro NON restituiscono (non possono nemmeno legalmente), ma versano (in parte) su fundo controllato da chi? Casaleggio e Grillo, guarda che coincidenza! Ma per i cittadini questi buffoni costano tanto quanto gli altri.
Che la rabbia della “gente” abbia raggiunto la soglia critica è una constatazione dell’evidente e dell’ovvio e non credo che Casaleggio abbia minimamente pensato di fare chissà quale rivelazione nell’intervista.
Di banale e scontato, pur se presentata come brillante intuizione mi sembra ci sia solo l’assunto su cui mi pare poggi tutto il post: la democrazia digitale diretta comporta problematiche e riflessioni da fare. Urca, che scopertona. E secondo lei Grillo, Casaleggio e gli attivisti del Movimento non lo sanno? Ma sul serio vogliamo ridurre il fenomeno 5stelle ad una moda aggregazionista del momento, ad una torma di sempliciotti che seguono una Vanna Marchi e un Mago Do Nascimento in salsa politica per sentirsi esclusivi ed alla moda, senza porsi minimamente questioni sul nuovo approccio alla cosa pubblica da costruire e senza fare autoanalisi? Si può non amare il Movimento, ma banalizzare così la sua dimensione e le sue ragioni (riducendolo a nuovo berlusconismo) mi sembra un tantino semplicistico, per non dire altro.
Del tutto tendenziosa poi il passaggio logico per cui “democrazia digitale=problemi=diamo un’altra possibilità ai partiti” perché stringi stringi e al netto di spunti anche autentici e interessanti, pare proprio che è qui che si voglia andare a parare.. mi sembra di ravvedere in questa conclusione un po’ forzata la umanissima difficoltà a lanciarsi verso una realtà non ancora solidificata, abbandonando la piattaforma rassicurante e controllabile del già noto.
Ecco, secondo me è partendo dalla facilità dell’equazione equazione “già noto-rassicurante” che possono scaturire riflessioni più stimolanti
Per un periodo abbastanza lungo sono stato sostenitore di Grillo (allora ignoravo l’influenza di Casaleggio su di lui) e non posso fare altro che riconoscere il mio fatale errore. Nella mia filosofia personale il guaio dell’Italia è di aver perso la sovranità nel 1945 e di non averla mai riacquistata. Il regime change operato dagli americani ha messo al comando una classe di politici italiani che anche quando erano all’opposizione (come i comunisti o i socialisti) dovevano comunque il loro potere agli Stati Uniti e dunque non potevano far altro che essere loro fedeli. Ecco perché non ci stupiamo di trovare destra e sinistra accomunati dal fatto di ricevere ordini da Washington. Qualunque cosa succeda di “strano” possiamo star sicuri che l’Italia non ha abbastanza autonomia politica (ovvero sovranità) per decidere da sola se estradare illegalmente la famiglia Ablyazov o compiere qualunque altra manomissione delle leggi e regole internazionali per cui, in casi come questi, se si pensa agli Stati Uniti come al vero mandante difficilmente si sbaglierà.
Con Grillo, speravo si potesse rompere la famigerata tradizione di obbedienza cieca a chi ha vinto la guerra. Non mi aspettavo e non mi aspetto che qualcuno come lui decida di abbandonare la NATO (cosa che richiede non tanto un coraggio sovrumano quanto un’alternativa di difesa autoctona credibile, oggi inesistente) ma che almeno non si trattatasse dell’ennesimo movimento o partito ancorato agli Stati Uniti, cosa che invece mi sembra sempre più probabile. A dire il vero una prova c’è, seppure indiretta: Grillo non ha parlato per niente dello spionaggio da parte dell’agenzia americana NSA e dell’episodio di incalcolabile gravità relativo alla mancata concessione del permesso di sorvolo per l’aereo del presidente boliviano Morales. Se non si parla di fatti come questi, vuol dire che la propria autonomia di pensiero rispetto ai desiderata statunitensi è di dimensioni lillipuziane. E dove non c’è autonomia c’è di solito sudditanza. In Germania le rivelazioni di Snowden hanno aperto un dibattito che ogni giorno si arricchisce di contributi. Il popolo tedesco scopre per la prima volta di vivere in un paese privo di sovranità e i commenti dei lettori sono pieni di sdegno e amarezza. In Italia nulla di tutto questo. E perfino per Grillo il fatto di essere spiati e controllati non è un problema, evidentemente. Da qui si può arguire che la democrazia diretta di cui parla Casaleggio non è incompatibile con il totalitarismo. E forse gli è addirittura complementare.
Sono d’accordo solo in parte.. Anch’io credo, come Casaleggio, che il sistema dei partiti sia ormai solo un’associazione a delinquere che ha ucciso un tipo di democrazia, quella rappresentativa, che in Italia non rivedremo più.. Guardiamo a nuove forme, perchè no, che saltino le mediazioni e quella maledetta propensione tutta italiana alla delega che tanto danno ha procurato..
L’articolo è molto interessante ma di difficile comprensione, se vogliamo raggiungere, non dico la massa, ma più persone il linguaggio deve essere più semplice. So che non è facile ma ci si può provare. Paradossalmente ciò che diciamo non conta, basta che sia comprensibile e quando possibile gradito, Berlusconi ne è la testimonianza vivente!
prima di tutto grazie di non aver eluso la notizia..poi
alcune cose
1)associare ” la cultura” del movimento al populismo berlusconiano, è errato e fuorviante, perchè nel primo caso il popolo non si annulla nel feticismo del corpo del leader che “non esiste”..( ognuno vale uno mi pare che Cslg abbia ripetuto nell’intervista) Grillo è il megafono che utilizza la sua arte strategica per diffondere le idee,,,Casaleggio è il tecnico che le diffonde col mezzo….esempio; basta vedere gli interventi in parlamento dei pdl e dei 5 stelle. mettere accanto un’intervento di Morra con uno della Gelmini…
2) che poi le altre caste siano state meno colpite di quella politica non direi. le banche ad esempio, le multinazionali mafiose dell’agroindustria in accordo con la legislazione europea…o quelle della raccolta rifiuti tanto per fare qualche esempio…o quelle delle opere pubbliche tangentifere e appaltifere (tav ponte su stretto etc,,,)
Poi la parola stessa movimento non è statica ma tendente versus qualcosa. ci sono i met up al posto dei “partiti” che se vogliamo potrebbero essere interpretati come nomen omen, ormai eufemisticamente defunti.
per farla più semplice si potrebbe dire che non ci si può ripulire con chi è sporco di melma fino al collo.