“Quieren arruinar el país. Hay que impedirlo”. Non è tanto la straordinaria partecipazione alla “marcha sobre Madrid” che impressiona e che segna una differenza con la rassegnazione italiana. E’ invece la chiarezza delle idee, la consapevolezza che le misure europee del governo Rajoy stanno distruggendo l’economia della Spagna facendone una colonia per i grandi gruppi continentali. E anche il metodo: la marcia è stata infatti organizzata dal “Vertice sociale”, una piattaforma creata due mesi fa dai sindacati e da 200 associazioni civili, a cui ogni giorno se ne aggiunge qualcun altra, senza alcuna partecipazione dell’opposizione parlamentare e in particolare dei socialisti. La richiesta fondamentale è quella di un referendum sul governo visto che quest’ultimo in campagna elettorale ha detto l’esatto contrario di quanto ha poi fatto. Insomma una clausola di salvaguardia democratica contro un premier che ” agisce con arroganza e superbia qui e sottomissione servile in Europa”. E soprattutto un modo per respingere in modo chiaro e radicale la controriforma del lavoro e del welfare che viene dalla troika,. Qualcosa che va dunque al di là dei partiti e che in un certo senso li costringe ad ascoltare l’elettorato, piuttosto che essere vittima del loro barcamenarsi. Altro che il teatrino di tecnici politici e politici tecnici che siamo costretti ad osservare da noi, altro che la discussione tra le mummie e i giovinastri alla Renzi. La democrazia spagnola almeno cerca di vendere cara la pelle. Qui l’hanno rubata e venduta sottobanco.
“Vogliono rovinare il Paese, bisogna impedirlo”

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Forse, se ci fosse un astensione del 99,99% del voto alle prossime elezioni qualcosa cambierebbe sicuramente, oppure vedremo quanto conta l’elettorato nelle decisioni della politica,ma purtroppo siamo proprio noi a non farci rispettare,su 10 che non voteranno ci saranno sempre 20 che lo faranno,per paura che sia peggio,per paura di trovarsi in condizioni di miseria totale preferiscono arrancare sperando che cambi qualcosa o sperando che qualcuno cambi qualcosa,ma sarà sempre peggio almeno in Italia,per me solo se una nazione rifiuterà di andare oltre, di togliersi dall’europa e dall’euro le altre le seguiranno ma non credo prima del 2015,nel frattempo arranchiamo,arrabbiamoci,lamentiamoci e subiamo
e’ stato sempre cosi’ , immobili , rassegnati, bulimici ,senza iniziativa pronti a subire qualsiasi cosa.se l’italia si salvera’ non sara’ di certo per merito nostro.