C’era una volta la balena bianca che si è inabissata trascinando nell’oceano carsico della politica i suoi improvvisati Achab. Tempo passato. Tempo perduto. Oggi c’è un’evoluzione della specie assai più pericolosa: lo squalo bianco.
Il disastro a cui ci ha portato il Cavaliere e la sua corte dei miracoli con ammirevole pertinacia, è oggi il pretesto per l’oligarchia addensatasi attorno a Silvio di terminare il banchetto del Paese. Tutte le ipotesi in ballo per salvare la nave dal naufragio non fanno altro che riferimento a questa grande svendita di beni materiali e immateriali: la privatizzazione dei servizi pubblici, l’alienazione dei beni dello stato, la distruzione della Rai, le mani sulla sanità. E magari anche un bel condono per permettere gli acquisti con il nero nascosto. Non più di un centinaio di piccoli potentati locali e quei pochi nazionali rimasti sono pronti all’ ultimo banchetto.
E naturalmente a tutto questo si accompagna la cancellazione di diritti acquisiti e anche quelli fondamentali: la nave viene cannibalizzata per alimentare un motore vecchio e inefficiente che come gas di scarico ha opacità e corruzione.
E’ un’inganno, l’ennesimo perché alla fine a pagare saranno sempre gli stessi attraverso le tariffe o la diminuzione dei servizi o peggio ancora attraverso le “dolorose” ristrutturazioni. Ma è un inganno anche perché non servirà a nulla, né a rilanciare il Paese né a ridurre il deficit come credono o fingono di credere i fan delle privatizzazioni che sono ormai da qualche anno il vecchio che avanza. Come attestato persino dalla Banca mondiale che pure non può essere accusata di tiepida fede liberista. Anzi un sistema satollo per l’ultimo pasto e ormai privo di risorse finirà per perdere ancor più efficienza, per sedersi più che mai sulle rendite di posizione.
Ma si sa gli squali bianchi sono voraci, feroci e non molto intelligenti: una volta finita la razzia rimarranno senza quel cibo che bene o male hanno sempre strappato dallo stato e moriranno di inedia. Purtroppo assieme al Paese.
eh! ci voleva un gubernator, non un cavaliere con stalliere,( presumentesi gran barzellettiere, in realtà furbo di-vertitore di strattore ) che come armi conosce solo quella difensiva dello scudo…fiscale e giudiziario…ma ormai se ne fa un baffo! prevedo una brutta fine,( suicidio?) per il mejo statista della centocinquantenaria repubblica italiana nata da romolo e remolo.noi intanto facciamo ” pressione ” per liberare il transatlantico ed evitergli la stessa fine del titanic…no? ti unisci?