La superficialità con cui è stato affrontato il ritorno al nucleare in Italia, è spaventosa. Da una parte, come appare chiaro dai report di Wikileaks, torbidi giri di interessi, dall’altro una totale irresponsabilità o resa al potere di chi avrebbe potuto indurre la riflessione. Il tutto, l’incompetenza, l’ipocrisia, gli interessi e l’adesione puramente ideologica al nucleare, può essere sintetizzato e plasticamente rappresentato da un anno di dichiarazioni di Veronesi, l’ illustre oncologo che per motivi sconosciuti (ma intuibili andando a vedere chi sono i finanziatori della sua fondazione) ha voluto spendere e dilapidare il proprio nome, in un campo del tutto al di fuori delle sue competenze.
Dichiarazione fatta prima di assumere la presidenza dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, anzi probabilmente rilasciata allo scopo di rassicurare il governo sulla sua fede nuclearista e dunque ottenere la carica.
“Le scorie non sono un problema. L’uranio, quando è impoverito, non è pericoloso a meno che non lo si prenda in mano. Già a cinquanta centimetri di distanza le radiazioni «alfa» che emette non sono più nocive»
Se ne deduce che Veronesi non ha la più pallida idea di cosa sia l’uranio impoverito, né che particelle di questo metallo inspirate, sono letali. Forse è grazie a questa inconsapevolezza che l’illustre oncologo una volta sedutosi sulla poltrona di presidente dichiara.
«Le scorie non sono un problema per la salute. Io potrei dormire in camera con le scorie nucleari, non esce neanche una minima quantità di radiazioni».
Peccato che nessuno gli abbia fatto gradito dono di un po’ di scorie, così tanto per conciliare il sonno. Un sonno che a volte può diventare molto lungo. Certo è un bel salto per uno che si preoccupava del gas radon nelle moquette.
Nel novembre dell’anno scorso il luminare sostiene una cosa davvero comica:
“Con le nuove centrali è minore anche il numero di residui ad alta attività, cioè quelli più potenzialmente pericolosi”
Certo il professore non si è disturbato a capirci qualcosa. Perché almeno 4 delle centrali previste erano del tipo Epr, che producono un po’ meno scorie, ma molto più pericolose e radioattive. Insomma l’esatto contrario, ma sono particolari che a uno scienziato non interessano.
Due giorni dopo l’incidente di Fukushima, per sedare i dubbi e la paura del nucleare, decide che è l’ora di fare una dichiarazione impegnativa, cioè di fare davvero il presidente di un’agenzia di sicurezza
“Sarò cane da guardia sulla sicurezza delle centrali nucleari”
Prima cosa faceva? il cane da salotto?
E tuttavia proprio negli stessi giorni firma un appello al Pd di scienziati, manager, politici, tutti molto responsabili in cui si sostiene:
«Non è in alcun modo giustificabile» l’avversione del Pd al nucleare.
Ieri dopo che sono emersi i timori esclusivamente elettorali per una posizione eccessivamente nuclearista del governo, a Veronesi non piacciono improvvisamente più le scorie e le centrali.
“Le gravi vicende dei quattro reattori giapponesi impongono inevitabilmente a chi, come me, ha deciso di occuparsi di sicurezza degli impianti nucleari e di salvaguardia della popolazione, di mettere da parte lo sgomento e prendersi una pausa di riflessione profonda”
Ma professore un po’ di vergogna no? Oppure ha paura della dignità impoverita?
Infatti Antonella è proprio così.
@simplicissimus. Ho dato un’occhiata al documento da te pubblicato,servendomi delle mia lacunosa conoscenza del francese. Ho l’impressione che in tutto questo l’Italia assuma la caratteristica del servo sciocco, per cui alla fine devono attaccarsi agli interessi altrui che corrispondono a quelle delle proprie tasche. C’è da essere preoccupati.
Vero, è triste dirlo ma la scienza è sempre al servizio del soldo e non della salute della gente e dell’ambiente. Sarà generico dire questo ma gli interessi economici e personali sono sempre lì in agguato, dal medico specialista allo scienziato.
Forse dovremmo smettere di credere di viveve con la possibilità di libera scelta e in libertà. Non ci sono in nessun settore, da quello scientifico a quello alimentare a quello medico.
Forse è un’osservazione poco rispettosa, la mia: Umberto Veronesi è nato nel novembre del 1925 e ciò forse dimostra che non tutti invecchiano bene…. o forse che, con i suoi 85 anni, gli sembra più importante potersela spassare bene ancora un paio di anni e come dici Guccini …. a culo tutto il resto! Scusate ma tutti questi “vecchi saggi” più o meno di sinistra ma sempre allineati al potere di danni ne hanno fatti parecchi.
Purtoppo dobbiamo diffidare sempre e non possiamo fidarci nemmeno quando esprimono pareri nel loro campo di ricerca, troppi interessi nascosti riducono e tolgono spesso la libertà di pensiero e di giudizio anche ai più illustri scienziati
Bè antonella il discorso è complesso. Di fatto l’Edf, il gestore elettrico francese si è impegnato nella realizzazione di queste centrali di terza generazione che sono complicatissime da realizzare e sono anche più insicure delle vecchie. Ieri ho pubblicato un documento su questo. Insomma hanno speso un sacco di soldi e di certo hanno trovato l’occasione giusta per rifarsi con l’Italia.
Ieri sera nella trasmissione di Santoro è intervenuto un giovane dal pubblico, se non erro ambientalista e anche fisico. La cosa che mi ha colpita è che secondo quanto spiegato, il discorso dell’energia presuppone democrazia e se il discorso energetico è nelle mani di poche multinazionali, che impongono la legge dell’arricchimento prima ancora che la salute, negando ai cittadini di sapere e intervenire nelle decisioni che non piacciono, vuol dire che nel paese non c’è democrazia. Pensate a come questo governo abbia gestito il discorso. Ha stretto accordi privati con Gheddafi, non ha mai realizzato un programma energetico con tanto di linee guida discusso in parlamento. E se dentro ci mettiamo il discorso delle centrali a tutti i costi, nonostante un referendum ne avesse dichiarato la cancellazione dell centrali nucleari vuol dire che la democrazia è stata svuotata del suo vero significato.Le centrali non possono nascere nel nostro territorio. Sebbene si ostinino a dirci che quelli di quarta generazione siano sicure, quando entreranno tra una quindicina d’anni in funzione saranno già vecchie. Allora se c’è tanta ostinazione è vero che le centrali servono per pagare il debito pubblico che si è comprata la Francia? E’ davvero incredibile ma forse vero.