La notizia di oggi è in un certo senso clamorosa: avete presente quel tizio che vuol farsi passare per idiota dicendo di  aver creduto che una prostituta minorenne fosse la nipote di Mubarak? Bè  non ha dovuto fare grandi sforzi, non si è inventato nulla. Perché lo stesso tizio che si dichiara amico intimo di Gheddafi, di fronte ai morti in Libia non ha saputo dire altro che questo “La situazione è in evoluzione e quindi non mi permetto di disturbare nessuno”.

Come se si trattasse di disturbare un convegno amoroso o una cena elegante. Come se nelle vicende che riguardano il nord Africa non ci fosse il cuore e il senso della nostra politica estera. Come se il tiranno di Tripoli a cui abbiamo permesso qualsiasi pagliacciata, non fosse strettamente e finanziariamente stato associato a noi. Anche legato a noi nell’immoralità delle torture e delle deportazioni di cui ci siamo fatti complici.

No meglio non disturbarlo,  come del resto è accaduto per Tunisia ed Egitto. Però il tizio di cui sopra che non ha né voglia, né coraggio di alzare la cornetta faccia una cosa: tolga lui il disturbo. Lui e la sua tribù.