La notizia di oggi è in un certo senso clamorosa: avete presente quel tizio che vuol farsi passare per idiota dicendo di aver creduto che una prostituta minorenne fosse la nipote di Mubarak? Bè non ha dovuto fare grandi sforzi, non si è inventato nulla. Perché lo stesso tizio che si dichiara amico intimo di Gheddafi, di fronte ai morti in Libia non ha saputo dire altro che questo “La situazione è in evoluzione e quindi non mi permetto di disturbare nessuno”.
Come se si trattasse di disturbare un convegno amoroso o una cena elegante. Come se nelle vicende che riguardano il nord Africa non ci fosse il cuore e il senso della nostra politica estera. Come se il tiranno di Tripoli a cui abbiamo permesso qualsiasi pagliacciata, non fosse strettamente e finanziariamente stato associato a noi. Anche legato a noi nell’immoralità delle torture e delle deportazioni di cui ci siamo fatti complici.
No meglio non disturbarlo, come del resto è accaduto per Tunisia ed Egitto. Però il tizio di cui sopra che non ha né voglia, né coraggio di alzare la cornetta faccia una cosa: tolga lui il disturbo. Lui e la sua tribù.
I dittatori sparano sulle folle, oscurano le reti, assoldano mercenari, per difendere il loro potere. Gheddafi e Berlusconi, due facce di una stessa medaglia.Due uomini che reggono i loro governi con ogni mezzo di coercizione e pur trovandosi in due stati diversi per cultura e tradizione, finiscono con il convergere su meccanismi comuni per quanto attiene la loro politica dentro e fuori lo Stato governato.In Italia un uomo indagato invece di seguire l’iter che ogni uomo delle istituzioni dovrebbe seguire dimettendosi, ha ancora la forza di parlare di riforma della magistratura, di scagliarsi contro un organismo che fin’ora ha garantito il buon funzionamento dello Stato democratico. In Libia, Gheddafi chiude ogni canale di garanzia istituzionale e genera morte sparando a vista contro sudditi stanchi di subire il tiranno. Non a caso L’Italia tace e nessun premier della nostra repubblica(delle banane) esprime una sola parola per quanto sta succedendo nelle paludi del regime. Un dittatore che l’Italia ha accolto con grandi onori, permettendogli di allestire tende, fare giostre di cavalli e mostrare una schiera di Amazzoni al seguito durante parate di stile hollywoodiano.Entrambi con il cavillo di mostrarsi a folte masse per pubblicizzare la propria immagine di regime. L’Italia in questo guazzabuglio creato ad arte da un uomo che è fermo lì sulla rampa di lancio, invece di essere mandato a casa sta perdendo la propria identità e senza ritegno qualcuno prepara la casacca da far indossare a tutti,grazie ad una dittatura deprecata, che sembrava abbattuta,ora rinata come la Fenice dalle proprie ceneri. Abbiamo perso ogni più piccolo brandello di credibilità davanti al mondo e soprattutto verso Stati democratici che esprimono vituperio per regimi che cancellano diritti fondamentali e non permettono ai governati di seguire un cambiamento radicale che la Storia chiede ma che gli stolti negano. Mi chiedo se non sia il caso, se siamo davvero garantiti e il nostro sia uno Stato Democratico, che Berlusconi venga dimesso per Alto Tradimento verso gli organi garanti delle istituzioni e della democrazia.