Dio ci scampi dai satrapi, ma ancor più dai falsi statisti, quelli che ti pare abbiano i coglioni e scopri che invece sono coglioni. Con una giravolta che nasconde chissà quali contrattazioni sottobanco Fini è tornato all’ovile o alla mangiatoia, a seconda di come la si vuole vedere.

E’ bastato aumentare di da 48 a 72 ore i termini per la proroga delle intercettazioni perché il nostro prode si rifacesse predellino e si convincesse che così le indagini sono salve: nemmeno il buon senso di inventarsi un qualche pretesto più interessante per la commedia messa in scena.

Ma in fondo è meglio così, le cose sono più chiare e cadono le patetiche aspirazioni dalemiane su possibili ponti e ponteggi con una parte del Pdl. Certo è un bel guaio ritrovarsi costretti a fare opposizione senza sponde, tanto più che si rischia di mostrare che poi non si è così contrari al bavaglio.

Una parte della società si è mobilitata contro questo provvedimento che impedisce alla radice di combattere contro criminalità e corruzione: firme, notti bianche, manifestazioni. Ma alla senatrice Finocchiaro che rimane alla finestra, basta vantarsi della battaglia parlamentare e minaccia salve di emendamenti che terranno occupata l’aula per ore.

Dopo aver sentito questo siamo più tranquilli. Purtroppo anche Berlusconi.