Malta è in subbuglio per una specie di monumento di vaga forma fallica (come del resto molte costruzioni, campanili compresi) che potrebbe essere visto dal Papa durante la sua prossima visita nell’isola.

Non si capisce proprio per quale motivo, visto che furono proprio i papi a voler erigere un obelisco in piazza San Pietro e dunque si può essere abbastanza sicuri che i Pontefici non siano troppo sensibili alle simbologie virili. Almeno in pietra.

Però pensandoci bene tutta questa  polemica, assurda e ridicola ha un senso se la si guarda da un’altra angolazione. In quale occasione discuteremmo se far vedere o meno un qualcosa di alto e stretto che può ricordare da vicino un organo sessuale? Al nonno o al nipotino ?

Certamente a quest’ultimo per proteggerne l’innocenza, dimenticando che un proprio un bambino non vedrebbe nessi. Però la sessuofobia della Chiesa è tale che si tratta un vegliardo come se fosse un bimbo di otto anni.

Purtroppo  è proprio quel bambino in idea che dice cosa dovete fare o non fare sotto le lenzuola, con chi e con quali sistemi, se dovete prendere precauzioni o meno. Oltretutto è lo stesso bimbo che  ha omesso e dimenticato di proteggere adeguatamente l’innocenza di altri “coetanei”, non certo dalla rapida visione di obelischi e monumenti. Tutte cose accadute con frequenza impressionante anche a Malta.

Lasciatelo lì l’obelisco, tanto si sa che il Papa è infallibile. All’occasione guarderà da un’altra parte. L’abitudine a farlo c’è tutta.