“Santoro resuscita gli zombi”. Così scrive “Il Giornale” che di morti viventi se ne intende essendone in pratica il quotidiano di riferimento. Ma ciò che colpisce non è l’insulto che del resto fa parte dello stile di famiglia, quanto la sua gratuità, l’incapacità di colpire nel segno.

Anche gli insulti hanno bisogno di un loro rigore, di un loro senso. E dare degli zombi a chi in pochissimo tempo è riuscito a superare una censura canaglia, è proprio una cretinata. Naturalmente non ci si può aspettare che un’accolita di camerieri capisca la novità costituita da “Raiperunanotte”, la prefigurazione di un nuovo tipo di informazione sottratta alla centralità padronale.  Capire che non si tratta soltanto fi una reazione, ma di un esperimento, di una prima volta. Ed è ancora più difficile che possano apprezzarla nel loro orizzonte servile.

Ma almeno da professionisti della bugia, del ricatto e dell’insulto ci si poteva spettare qualcosa di meglio. In qualche modo sono destinati a deludere in ogni caso, anche nel peggio. Non solo per una notte, ma per questa lunga notte della Repubblica.