Allora vediamo un po’ quanto può costare la piazza dei “bravi” di Berlusconi. Il noleggio di un pullman con autista si aggira sui 500 euro per una intera giornata. Il Pdl ne annuncia 3000, quindi sarebbero un milione e mezzo in totale.

Poi ci sono i pasti, le colazioni al sacco, gli spuntini anch’essi offerti dai promotori della libertà: se ci teniamo bassi e calcoliamo un dieci euro a testa per persona, moltiplicato per circa 60 persone a pullman, si deve aggiungere un altro milione e ottocentomila euro.

Mica è finita:  ci sono le spese i traghetti e relative navette, mangiate per la democrazia, i devastatori delle coste sarde debitamente rimborsati : come minimo saranno 100 mila euro. Dovrebbe entrare nel conto la fantomatica cifra che il partito avrebbe versato per far sì che i manifestanti non paghino la metro per andare ad inneggiare il Cavaliere. Diciamo 50 mila euro. Magari il Pdl ha sparato la miliardesima palla e in realtà si è fatto fare il servizietto gratis da Alemanno: mettiamoli comunque in conto.

Ci sono ancora i famosi 100 euro che sarebbero stati dati ai disoccupati per pendere dal corpo di Silvio. Non possiamo sapere quanti siano, ma un’operazione del genere di certo non si fa per meno di 10 mila persone se si vuole essere sicuri di una piazza piena. E quindi aggiungiamo un altro milione.

Naturalmente occorre aggiungere le spese marginali: i contratti con le società di invio sms e mail, altri 50 mila, tenendo conto dell’oliatura necessaria. La costruzione dell’enorme palco imperiale e dei gazebo destinati a restringere la piazza in maniera da farla apparire piena con meno persone possibile:  100 mila per stare bassi.

Tiriamo le somme: si tratta di 4 milioni e 600 mila euro calcolati molto in difetto, non mettendo nel conto una serie di spese collegate: ma senza questo esborso la manifestazione rischiava di essere un gigantesco flop. In pratica l’appello alla piazza è costato come duecento appartamenti costruiti in Abruzzo ai prezzi stratosferici di Bertolaso o come 600 nel caso si fosse agito con un minimo di decenza.

E’ questo il prezzo dell’amore berlusconiano. E del resto quello che il Cavaliere chiederà alla democrazia dal palco è semplicemente “quanto vuoi?” E pretenderà  anche lo sconto.