Mai un governo dell’Italia repubblicana e un premier hanno avuto tanto potere. E mai un governo dell’Italia repubblicana e un premier sono stati talmente incapaci da dover scendere in piazza contro nient’altro che se stessi.
Non so quanta gente accetterà di fare da turibolo e incenso a qualcosa che non è altro se non un espediente drammaturgico per far salire i toni, confondere, risvegliare istinti pavloviani, portare gli indecisi e i confusi a votare. Insomma traferire la campagna su un piano puramente emotivo dove le balle possono salire come palloncini, distraendo dal principio di realtà.
Tutto questo ci dà l’idea di come sarà duro e difficile il tramonto di Berlusconi e di come questa tecnica di sgoverno ci stia trascinando fino al punto di non ritorno: quello di una scelta fra un regime autoritario di tipo sudamericano o la definitiva uscita di scena del Cavaliere e dei suoi.
Ogni giorno ci avvicina a quel punto. E purtroppo l’inveterata disponibilità al compromesso, la mobilità continua dei paletti che vengono messi, tolti, modificati, arretrati non aiuta a frenare la caduta. Anzi la mancanza di un muro di confine, di qualche no chiaro e distinto che non debba essere reperito negli intestini dei comunicati e quindi non possa essere ignorato o platealmente contraddetto, accelera il processo.
Al punto in cui siamo arrivati non ci sono serie speranze che il cancro possa essere fermato da resistenze istituzionali e men che meno parlamentari: per grottesco che sia la politica, tutta la politica, si occupa del dopo Berlusconi, lasciandogli così ancor maggior potere e dandogli armi per la resistenza. Senza parlare dei convitati di pietra: i soci occulti del Cavaliere che sono ormai diventati i veri padroni,
Per questo mi piacerebbe che sabato a Roma le manifestazioni per l’acqua pubblica e la protesta dei fiori, raccogliessero davvero molta gente, gente libera e non deportata con promesse di posti come quella del Pdl. Fossero dense e folte, allegre e forti per stabilire una differenza anche visiva tra la piazza e la pazzia .
Alberto, hai perfettamente ragione. Ti suggerirei di scrivere un pezzo su un’altra faccenduola dimenticata in questa campagna elettorale: la localizzazione dei siti nucleari. Io oggi ho postato nella mia bacheca su Facebook una vignetta, che ti manderò come messaggio privato con il commento: ” Nessun candidato governatore del centrodestra accetterà una centrale nucleare nella sua regione. Che abbiano in mente di invadere la Svizzera per piazzarle?”
Hai ragione, visto che ben poco si è potuto parlare di contenuti in questa campagna elettorale, molto si giocherà sull’emozione e sui risentimenti, oltre che sulla propaganda spacciata per verità.
Ma mi piace di più la conclusione: penso anch’io che le due piazze saranno diverse pure nei colori!
Coraggio, manca poco.. credo che il redde rationem non sia così lontano.
menzogna e follia, brutte compagne….e sono d’accordo, troppo difficile scalfire la menzogna dilagante, non per giustificare, proprio per questo si parla unicamente del dopo berlusconi.