“Noi tutti siamo senza parole e crediamo che il caso di Eluana Englaro sia l’inizio di un periodo disastroso per chi come noi, ogni giorno, combatte per la vita, per la speranza”. E’ un brano della lettera inviata a Tgcom il 4 febbraio del 2009. Una lettera in cui si accusava papà Englaro di essere in sostanza un assassino, uno che voleva la morte della figlia pur essendo consapevole che lei era senziente e capiva, assorbiva ogni cosa. Una lettera per la vita a tutti i costi, stranamente intrisa di odio e di falsità.
Peccato che chi l’ha scritta, Pietro Crisafulli (nella foto assieme al fratello), sia oggi in partenza per il Belgio dove al fratello Salvatore, completamente paralizzato e in stato vegetativo a seguito di un incidente, sarà praticata un’iniezione fatale. Si, eutanasia. Avete capito bene.
Cosa può essere successo in un anno? Semplicemente che le promesse di aiuto economico che a suo dire erano arrivate dal governo, dalla regione Sicilia e dalle Asl nei giorni in cui si doveva fare la crociata anti Englaro, quando necessitava un contraltare e un esempio, non sono state onorate. E quindi Pietro Crisafulli ha pensato bene di badare alla sua di vita e di sacrificare il fratello. Se era un assassinio quello di Eluana dopo 17 anni di coma irreversibile, come si dovrebbe catalogare questa decisione dopo soli 7 anni di tormenti?
L’ex sostenitore della vita vegetativa non la manda a dire: “L’Italia è uno schifo, non ci fermeremo da nessuna parte, andremo dritti all’estero senza perdere altro tempo. La volta scorsa le promesse di Berlusconi e di Lombardo ci hanno fermato, ma stavolta non succederà, chi credono di poter prendere in giro?”
Cosa può essere successo in un anno? Semplicemente che le promesse di aiuto economico che a suo dire erano arrivate dal governo, dalla regione Sicilia e dalle Asl nei giorni in cui si doveva fare la crociata anti Englaro, quando necessitava un contraltare e un esempio, non sono state onorate. E quindi Pietro Crisafulli ha pensato bene di badare alla sua di vita e di sacrificare il fratello. Se era un assassinio quello di Eluana dopo 17 anni di coma irreversibile, come si dovrebbe catalogare questa decisione dopo soli 7 anni di tormenti?
L’ex sostenitore della vita vegetativa non la manda a dire: “L’Italia è uno schifo, non ci fermeremo da nessuna parte, andremo dritti all’estero senza perdere altro tempo. La volta scorsa le promesse di Berlusconi e di Lombardo ci hanno fermato, ma stavolta non succederà, chi credono di poter prendere in giro?”
Parole singolari, perché sembrano alludere al fatto che le posizioni pro vita fossero state espresse non per reale convinzione, ma solo in cambio di consistenti aiuti. E nello stesso tempo parole che alludono a un nuovo ricatto.
La fine delle dichiarazioni è ancora più sorprendente: “Non voglio passare quello che ha passato Salvatore: oggi stesso detterò il mio testamento biologico: se mi succede qualcosa, non voglio vivere in questo modo, non voglio. Questo Paese fa schifo”.
Ha ragione, questo Paese fa schifo perché non crede in nulla, perché ci si vende anche l’anima per qualche soldo o per lucrare su una benedizione. Per cinismo. Forse non c’è bisogno di un coma per essere in stato vegetativo.
Sono d'accordo con il primo post, per esempio (ho già detto prima in parte) il mio medico di famiglia è ateo favorevole all'aborto ma non praticherebbe mai un'eutanasia e non credo sarebbe contento di una legge.
No Daniela perché molti medici sono atei a favore dell'aborto e contro l'eutanasia. Io sono in linea di massima favorevole all'eutanasia, si tratta comunque di un argomento delicato, non credo che dire che un paese faccia schifo serva molto a far evolvere le cose. Il solito atteggiamento da intellettuale che si crede superiore al popolino ignorante, ma che in realtà non sa proprio nulla perché paese che vai problemi che trovi.
Beh ma anche Englaro che si svende a Povia senza benedizione per Sanremo non è che mi sia tanto simpatico.
E' la stessa, identica ipocrisia delle pie donne che invenivano e davano delle assassine a chi manifestava in piazza per la legalizzazione dell'aborto. Loro, poi, se ne andavano ad abortire in Svizzera.
E' un argomento che sento particolarmente e per il quale rischio di entrare troppo nel personale. Dico solamente questo: qualcuno mi disse, tanti anni fa, "aiutami a morire se…". Non potei farlo quando arrivò il se, fui solo spettatrice di una persona che era diventato un numero in un letto di ospedale.Fu da allora che mi sono imposta che io vorrò morire e scegliere di farlo con la dignità che ritengo di avere in vita. Questo episodio che tu riporti mi fa rabbrividire. Grazie, Alberto.
Al di la delle crociate,tutti hanno diritto ad una vita e una morte dignitosa….ben vengano le leggi ,ma non deve mai mancare il buon senso e sopratutto il senso principale "LA LIBERTà di poter decidere"……salutissimi!!! ROCCO
Non c'è dubbio Fiorella. Ma diciamo che è tutto questo mercato a far schifo.
Concordo in tutto. Qui infatti il problema è che le convinzioni si trasformano a seconda delle situazioni finanziarie. E questo opportunismo delle idee che è sconvolgente.
rispetto a chi si vende l'anima per qualche soldo quelli che hanno i soldi e cercano di comprarla fanno molto più schifo Fiorella
Tutto questo avviene nel nostro paese anche per la confusione nell'informazione, dico c'è differenza tra alimentazione forzata che non permette una morte naturale ed eutanasia, cioè la richiesta di rinunciare alla propria vita in condizioni dolorose e difficili, che mette chi ci circonda in difficoltà non solo economiche. Ma che si rinunci a ciò che si è portato avanti fino ad un anno prima per soldi, dico è orrendo. Io sono favorevole al testamento biologico, contraria all'alimentazione forzata.ma nella mia vita, e sottolineo mia, non so se sarei in grado di praticare l'eutanasia su un mio caro a meno che non sia lui a chiedermelo, credo fortemente che tutti dovremmo avere libertà di scelta, cosa ovvia certo, non mi sembra poi tanto.