Potremmo anche dire che l’assetto strategico che si confronta oggi in Ucraina deriva da un idea di Hollywood o meglio di un vecchio e mediocre attore diventato presidente: quando nel 1983 Reagan presentò al mondo il progetto dello scudo spaziale i riuscì ad mettere in crisi l’Unione sovietica che pensò di dover rincorrere l’avversario concentrando enormi risorse finanziarie. E da lì cominciò il rapidissimo declino dell’ Urss la quale in effetti aveva perso, , una guerra nucleare ovvero quel gioco stilizzato nel quale si vince o si perde senza dover effettivamente utilizzare l’arma nucleare perché il confronto strategico si svolge come in alcune specie di animali in cui il maschio più grande vince l’avversario senza dover combattere. Ma gli Usa non erano in realtà ” più grandi” perché il famoso progetto reaganiano non era altro che una fantasia costruita sul famoso film Guerre stellari senza che dietro vi fosse nulla di concreto. Quando Gorbaciov arrivò a comprenderlo lil declino era ormai inarrestabile L’impero delle bugie e delle narrazioni aveva vinto la guerra fredda con uno stratagemma e dunque nel senso che abbiano detto anche la guerra nucleaare. Con un nemico storico non più in grado di reagire, gli Stati uniti hanno smesso di fabbricare armi nucleari, perché dopo tutto si era alla fine della storia.
Al contrario di questa illusione essa lavorava sotto pelle e l’avversario di un tempo, una volta riavutosi dalla botta e cacciati gli svenditori, ha deciso di rinnovare e modernizzare tutti i suoi vecchi arsenali a partire dalle tecnologie di punta che aveva acquisito, mentre la parte vincente lentamente perdeva le filiere di conoscenza e di sapere che parevano non essere più utili. Così ora la Russia con Rosatom è il leader mondiale nella tecnologia nucleare, sia militare che civile, possiede i tre quarti del portafoglio mondiale di reattori nucleari, mentre gli Stati Uniti non sono stati in grado di completare un singolo progetto di reattore e continuano a prolungare la vita utile dei loro vecchi sistemi oltre i limiti di sicurezza. Sempre Rosatom ha l’unico reattore a neutroni veloci (autofertilizzante) al mondo in uso commerciale — il BN-800 — mentre tutti gli altri che hanno cercato di perfezionare questa tecnologia (Stati Uniti, Francia, Giappone) hanno fallito ad eccezione della Cina, che fa affidamento sull’assistenza tecnica russa Ancora più importante, i reattori della serie BN possono utilizzare l’uranio impoverito, o U-238, come combustibile, mentre per tutti gli altri usi si tratta di un prodotto di scarto, un residuo della produzione di uranio arricchito, il che significa che la Russia ha potenzialmente migliaia di anni di combustibile nucleare, già estratto e raffinato, a sua disposizione. L’unica recente incursione americana in questo campo a Savannah River, ha dovuto essere abbandonata dopo enormi ritardi e uno sbalorditivo superamento dei costi. Nel frattempo, dopo tre tentativi, gli Stati Uniti hanno rinunciato a sviluppare la tecnologia delle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio e si affidano ad altri paesi, inclusa la Russia, per la fornitura di combustibile nucleare.
Già questa situazione che immagino giunga del tutto inedita al cittadino occidentale, fa comprendere come sia ormai invecchiato il sistema strategico statunitense sia per questa in capacità di fare da soli che potrà essere superata solo in parecchi anni, sia per alcune caratteristiche intrinseche degli ordigni basati sul plutonio, sia per il fatto che la maggior parte delle bombe ha come vettori missili balistici facilmente intercettabili o vecchi bombardieri. solo l’F35 costituisce una novità in questo senso. comunque per una disanima in po’ più ampia di questa tematica si può vedere qui. La Russia ha invece missili ipersonici di ogni tipo e vettori strategici che possono cambiare direzione in ogni momento mentre fanno il gito del mondo e in più ha la possibilità di fabbricare quante bombe vuole in breve tempo. Tutto questo in sostanza significa, sempre che la guerra nucleare abbia un senso, che Mosca può abbattere molti più missili intercontinentali americani e molti vecchi bombardieri di modernariato di quanto non possa fare Washington il che nella delirante logica della deterrenza significa che la Russia ha vinto la partita di ritorno. Il problema è che le opinioni pubbliche occidentali sono lontanissime da questa realtà e dall’avere consapevolezza che se oggi gli Usa volessero mettersi in pari in tutti questi campi dovrebbero spendere cifre mostruose, equivalenti grosso modo a cinquanta volte il bilancio annuale della diesa che già oggi è finanziato interamente in deficit.
Da questo si seduce che una guerra nucleare non ci sarà, ma per evitare ulteriori massacri fatti nella convinzione delle opinioni pubbliche occidentali di godere di una decisa superiorità e che gli “ammerregani” sono imbattibili, forse Putin dovrebbe dare dimostrazione delle capacità della Russia e andare a scoprire il bluff di Washington di fronte a tutti i giocatori, Ma non rispolverando un qualche film, nella realtà, magari con un’esibizione del missile Sarmat attorno al globo che spieghi bene a tutti come stanno le cose.