Cosa resterà dell’Ucraina quando la Russia avrò inglobato i territori russofoni ? All’inizio della campagna tutto sembrava più semplice: la Russia era intenzionata a liberare il Donbass in maniera da evitare il bombardamento delle popolazioni civili da parte dei fanatici di Kiev e comunque il continuo assillo di un’ invasione. Probabilmente Mosca pur avendo anticipato le mosse delle sanzioni, non poteva credere che l’occidente fosse così pazzo da voler continuare ad oltranza la guerra fornendo anche armi a lunga gittata ( peraltro gestite direttamente da personale Nato) per cui adesso, una volta superata la linea fortificata che gli ukronazi stanno costruendo da otto anni, i russi saranno costretti ad andare avanti al minimo fino al Dneper, ma anche molto oltre visto che l’Ucraina non ha più i mezzi per poter combattere in campo aperto e dovrebbe praticamente cedere tutto il territorio. Kiev compresa. In realtà Mosca non avrebbe alcun bisogno di andare oltre perché le aree russofone sono anche quelle di gran lunga più ricche dal punto di vista minerario ( soprattutto litio e terre rare) o industriale, mentre ai di certo russi non serve altro spazio vitale, tuttavia il pericolo di essere bombardati a distanza con le armi della Nato, di essere ostaggio di esaltati che intendono colpire le centrali nucleari o di trovarsi a gestire un Paese dove l’alleanza atlantica soffia sulla guerriglia, spinge verso la creazione di un’Ucraina ridotta al minimo e troppo piccola per rappresentare un grosso problema. E che anzi a quel punto sarebbe esposto alle mire degli attuali amici e della Polonia in particolare. Questo in qualche modo finirebbe per spostare il fulcro del problema, dalla Russia ai vicini occidentali.
Qui però si situa una delle possibili biforcazioni della guerra perché una delle ricchezze di base dell’Ucraina, la sua famosa terra nera che permette raccolti abbondanti anche usando minime quantità di fertilizzanti, è stata comprata per quattro soldi dalla compagnie occidentali, Monsanto, Cargill, Dupont e altre società tra anche una cui partecipa Bill Gates che peraltro è diventato anche il maggior proprietario terriero degli Usa. Non si tratta di appezzamenti per quanto vasti, ma a quanto pare del 28 % della superficie agricola del Paese, 17,2 milioni di ettari su circa 60 milioni. Tanto per offrire un paragone si tratta di un’area notevolmente superiore all’intera superficie agricola italiana che non arriva a 13 milioni di ettari e di una superficie territoriale superiore a quella presa dia russi. Ora non possiamo sapere dove si trovino esattamente queste terre né se sono state già acquistate ( questo è accertato su “soli “3,5 milioni di ettari, metà valle pagana comunque) o “prenotate” o gestite in un regime che potrebbe ricordare al contrario l’enfiteusi. Di certo costituiscono il cuore dell’agricoltura ogm fuori dal Nord America con il compito strategico di diffondere in tutta l’Europa e parte dell’Asia tale pratica. A questo punto, visto che i colossi dell’agricoltura industriale che vogliono trasformare la natura stessa in una proprietà privata brevettata, fanno parte della governance reale statunitense, occorre capire quanto e come un’avanzata in grande stile della Russia potrebbe danneggiare queste attività e se questi potentati faranno qualcosa per fermare le operazioni prima di mettere a rischio il proprio investimento. Dopotutto a Washington converrebbe cominciare a parlare di pace, ora, quando una consistente parte dell’Ucraina può ancora rimanere aggregata. Ma gli Usa e l’occidente in generale escono da questa vicenda così visibilmente sconfitti da non poter ammettere la sconfitta e hanno bisogno di qualcosa per simulare simbolicamente una qualche vittoria, tipo un viaggio della Pelosi che per il regime di Taiwan è stato davvero l’inizio della fine come sempre capita ai servi troppo zelanti degli Usa. Ho però l’impressione che non appena superate le ultimi fortificazioni a est – e magari inscenata un’altra tragica commedia come quella di Bucha- con le truppe russe sul sacro suolo di Monsanto, si parlerà di pace.
Appezzamenti che debitamente irrorati da fughe radioattive di centrali nucleari bombardate… daranno decisivo impulso ad agricoltura ucraina!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
… qualcuno o qualcuna ha parole in merito da condividere?
Ancora stai a spammare quei bufalari del butac già Sbufalati dall’ISS ?
Bufale dei sedicenti sbufalatori del butac sui morti Per covid19 , sbufalate dall’ISS :
“Anche prendendo l’anno con più morti, il 2016/17, siamo a 24981 decessi attribuiti all’influenza contro i 75891 attribuibili in maniera diretta a Covid-19”
https://www.butac.it/i-68mila-morti-per-influenza/
Qui l’ISS :
“. Patologie preesistenti in un campione di deceduti” :
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_5_ottobre_2021.pdf
Ho dettto a parte quelli come te.
Studia !
https://twitter.com/ladyonorato/status/1558005322522017792
Io non sono misogino, la misoginia e’ propria alla maggior parte delle [ersone di sesso maschile che si abbeverano in questi truogoli.
Insulto Anna Lombroso perche’ e’ complice di una infamia come la disisnformazione che avviene su questi pixel. Da una com’era lei non lo accetto.
Per rendere i sito un po’ meno misogino e soprattutto per ripulirlo dalla propaganda pro Pseudo vaccinazione Sperimentale e “secretata”, che spesso spammi :
https://twitter.com/ladyonorato/status/1558005322522017792
Fesso, e questo?
Bill Gates, ByoBlu e i terreni agricoli | Butac – Bufale Un Tanto Al Chilo
5-6 minutes
Nessuna segnalazione stavolta, ma un piccolo divertissement. Claudio Messora adora spargere letame su soggetti come Bill Gates, sono anni che quando può lo fa. A volte però a furia di spargere letame si pesta una merda, e dopo pulirsi non è così facile.
Il 19 gennaio su ByoBlu, a firma Francesco Capo, compariva l’ennesimo video articolo complottista, dal titolo:
BILL GATES FA INCETTA DI TERRENI AGRICOLI. A NOI DICONO: “NON POSSEDERETE NULLA E SARETE FELICI”
Sia chiaro, l’articolo racconta una storia vera: Bill Gates e la sua fondazione negli ultimi anni hanno fatto incetta di terreni coltivabili negli States. Capo ci racconta la vicenda con queste parole:
… è notizia di pochi giorni fa che Bill Gates sta facendo incetta di terreni agricoli negli Stati Uniti, dove è diventato il più grande proprietario terriero. In poco tempo e silenziosamente il fondatore di Microsoft è arrivato ad acquistare circa 269 mila acri di terreno, più di un 1 miliardo di metri quadrati*. La notizia l’ha rivelata “The Land Report”, il principale magazine di proprietari agricoli degli USA. Il multimiliardario americano ha un portafoglio di campi agricoli sparsi in ben diciotto Stati. I possedimenti più grandi sono in Louisiana (69.071 acri), Arkansas (47.927 acri) e Nebraska (20.588 acri). Secondo The Land Report, Bill Gates li possiede direttamente o tramite Cascade Investments, il suo principale fondo d’investimento personale. Quella dell’agricoltura, per il quarto uomo più ricco al mondo, è una fissa.
Non ha mica torto, è vero che Gates ha comperato tutti quei terreni, quello che però Capo non fa è domandarsi come mai Mr. Microsoft abbia fatto quell’acquisto. Ovviamente è una questione che non interessa a chi fa giornalismo a tesi. La cornice nella quale viene inserita l’informazione è che ci dicono che noi umili mortali dovremmo non possedere nulla, e ovviamente il sempreverde Gates è cattivo e vuole sicuramente farci qualcosa di male, quindi quando si inserisce l’acquisto dei terreni pensiamo subito che il suo scopo sia malvagio.
Peccato che Capo non abbia fatto quel passettino in più, magari per comprendere il progetto che da qualche anno Bill Gates sta portando avanti. Progetto che magari vedrebbe il favore di tanti follower di ByoBlu (sempre che gli venisse presentato nella giusta cornice). Perché vedete, Bill Gates ha fatto incetta di campi coltivabili poiché da anni sostiene che il futuro dell’alimentazione, per combattere la crisi climatica, sia migliorare l’uso dei terreni coltivabili e spingere i Paesi più ricchi a mangiare carne sintetica.
La Fondazione Gates ha aperto una sua sussidiaria l’anno scorso, che si chiama Bill & Melinda Gates Agricultural Innovations, con l’obiettivo di fornire ai piccoli coltivatori di alcuni Paesi gli strumenti necessari ad avere raccolti più gradi e adattarsi ai cambiamenti climatici. La fondazione sta studiando sistemi per avere un’agricoltura il più possibile sostenibile, eliminando parte degli allevamenti intensivi, per cercare di limitare al massimo emissioni di gas serra e altre pratiche che contribuiscono ai cambiamenti climatici in atto.
Tutte cose che il piccolo coltivatore non potrà mai sperimentare se prima qualcuno più ricco di lui non le ha ottimizzate, impiegando il proprio denaro. Il rischio per il piccolo è di perdere i propri risparmi, per ottenere innovazioni che potrebbero anche non portargli vantaggi. Chi invece ha soldi da poter spendere per sperimentare, come Gates, è bene (per tutti) che lo faccia. Sia chiaro, con questo non voglio affatto sostenere che Bill Gates e gli altri miliardari siano sempre brave persone. Ma il pianeta che viviamo è lo stesso per tutti, se va in malora va in malora anche per Bill e Melinda, ci sta che tentino qualcosa per evitare che succeda.
A questo aggiungo che Gates è il principale supporter della carne sintetica di manzo, che secondo lui dovrebbe sostituire la carne degli allevamenti intensivi in tutti i Paesi del primo mondo. Se la notizia dell’acquisto dei terreni fosse stata data con un “frame” positivo, raccontando con entusiasmo che la carne sintetica è l’unico modo per salvare il pianeta e che Bill Gates è il benefattore del mondo, chi avesse letto la notizia avrebbe avuto una reazione opposta a quella che voleva ottenere ByoBlu, pur avendo recepito le stesse informazioni. Non sarebbe corretto nemmeno così, le notizie vanno date con oggettività e facendo luce su tutti gli elementi utili alla loro comprensione e interpretazione. Magari tra i follower di ByoBlu ci sono anche tanti che hanno a cuore il futuro del pianeta. Peccato che a ByoBlu non interessi dare anche questa parte di informazioni.
Non credo sia necessario aggiungere altro.
https://www.butac.it/bill-gates-byoblu-e-i-terreni-agricoli/
Ancora stai a spammare quei bufalari del butac già Sbufalati dall’ISS ?
Bufale dei sedicenti sbufalatori del butac sui morti Per covid19 , sbufalate dall’ISS :
“Anche prendendo l’anno con più morti, il 2016/17, siamo a 24981 decessi attribuiti all’influenza contro i 75891 attribuibili in maniera diretta a Covid-19”
https://www.butac.it/i-68mila-morti-per-influenza/
Qui l’ISS :
“. Patologie preesistenti in un campione di deceduti” :
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_5_ottobre_2021.pdf
Ancora co’ ‘sta storia di Gates e le terre dell’Ucraina?
L’Ucraina se l’è comprata l’America? | Butac – Bufale Un Tanto Al Chilo
18-23 minutes
Ci hanno segnalato questo testo che sta girando su internet, quindi ho pensato che potesse essere utile cercare di approfondire insieme a voi alcuni di questi temi, anche sfatando dei miti che piacciono molto in alcuni ambienti, ma di cui purtroppo si parla poco. Il post è stato pubblicato da una pagina anonima su Facebook, poi ripreso da svariati blog e anche da alcuni “giornalisti”, ma evidentemente nessuno ha colto l’occasione per approfondire un tema che invece lo meriterebbe.
Il testo che circola è il seguente:
L’Ucraina se l’è comprata l’America
Sapete perché gli Usa mandano tante armi alla Ucraina? Non per carità cristiana, siatene certi. Semplicemente perché 3 grandi multinazionali statunitensi hanno comprato da Zelensky 17 milioni di ettari di ottima terra.
Si tratta di CArgill, Dupont e Monsanto (la quale è formalmente germano-australiana ma di capitale statunitense). Il 5 per cento del terreno agricolo Ucraino è stato poi acquistato dallo stato cinese.
Per capire quanto siano 17 milioni di ettari, basti pensare che tutta l’Italia ha 16,7 milioni di ettari di terra agricola.
Insomma, tre compagnie americane si sono comprate in ucraina una superficie agraria utile più vasta dell’intera italia.
E chi sono gli azionisti di queste tre compagnie?
Sempre loro: Vanguard, Blackrock, Blackstone. Cioè le stesse tre società finanziarie che controllano anche tutte le banche al mondo e tutte le maggiori industrie belliche dell’universo.
Insomma, se la suonano e se la cantano.
Ecco perché mangimi (cargill e Du pont) e concimi (Monsanto-Bayer) hanno subito aumenti clamorosi sin da prima della guerra: perché sapevano già tutto, erano informati di tutto.
E sapete quando finirà la guerra? Quando le grandi compagnie finanziarie avranno smaltito il loro stock di armi facendole pagare a noi, europei idioti, già spremuti dalla stessa combriccola che nel frattempo specula su grano, riso, mangimi, concimi.
Gli organi di informazione pompano la guerra. Per forza, sono sempre di proprietà di Vanguard, Blackrock e Blackstone. E Biden vuole la guerra. Per forza: è stato eletto dai magnifici tre.
Aveva ragione Battiato: abbocchi sempre all’amo.
Ma poi, mi chiedo io, di tutti questi soldi che se ne faranno i soliti noti – Buffet, Soros, Gates – che delle tre grandi compagnie finanziarie sono i soci palesi e occulti? Mangiano forse bank’s guarantee ed hedge founds? Boh
Dal Giardiniere.
La versione breve:
“3 grandi multinazionali statunitensi hanno comprato da Zelensky 17 milioni di ettari di ottima terra”.
I numeri non tornano. Dei 31 milioni di ettari di terra coltivabile ucraina, solo 10 sono in mano allo Stato e 21 milioni sono in mani private (vedi sotto). Inoltre l’apertura dei mercati – riforma del governo Zelensky entrata in vigore a luglio 2021 – ha portato il governo a “festeggiare” la vendita (solo sul mercato interno) di 155.000 ettari (venduti tra privati). Anche ammettendo che siano stati tutti comprati da prestanome delle multinazionali, stiamo parlando di almeno due zeri in meno.
Le tre multinazionali che vengono citate (anche se Monsanto non esiste più ed è stata acquistata da Bayer nel 2018 viene ancora chiamata col suo vecchio nome, associato a tanta disinformazione nel corso degli ultimi anni e che, già da solo, è in grado di attivare i bias di molti dei lettori di chi diffonde questi post) sono presenti in Ucraina da anni, hanno investito capitali enormi, come hanno fatto anche in Russia e altrove. Stiamo parlando di colossi che investono centinaia di milioni di dollari su moltissimi mercati, continuamente. Non necessariamente per comprare terreni: i loro investimenti sono focalizzati principalmente su quasi tutto quello che ci sta intorno (semi, principalmente, ma anche impianti di stoccaggio, logistica, eccetera). Sembra molto difficile che entità di questo tipo possano beneficiare di una guerra (o della sua continuazione) e della distruzione che porta, se vogliono fare affari.
Il 5 per cento del terreno agricolo Ucraino è stato poi acquistato dallo stato cinese.
Anche la Cina è interessatissima a questo mercato, ma difficilmente si può pensare che da luglio a febbraio abbia comprato 1,5 milioni di ettari di terra. Gli accordi sono per accaparrarsi le materie prime, cioè fondamentalmente per nutrire i cinesi.
Vanguard, Blackrock, Blackstone. Cioè le stesse tre società finanziarie che controllano anche tutte le banche al mondo e tutte le maggiori industrie belliche dell’universo.
BlackRock e Vanguard non “possiedono” le più grandi corporation del mondo. Sono fondi che investono miliardi di dollari in società leader (è vero) per conto dei loro clienti. Sono i clienti infatti a possedere le azioni. Ne avevamo già accennato qui.
Ecco perché mangimi (cargill e Du pont) e concimi (Monsanto-Bayer) hanno subito aumenti clamorosi sin da prima della guerra: perché sapevano già tutto, erano informati di tutto.
Aumenti nei prezzi dei mangimi e fertilizzanti non vengono “calati dell’alto” ma seguono i mercati. Già durante l’autunno 2021 eravamo in “crisi”. Molti prezzi erano già in salita (in Italia) per molteplici fattori (Covid, aumento materie prime e aumento costi di trasporto).
E sapete quando finirà la guerra? Quando le grandi compagnie finanziarie avranno smaltito il loro stock di armi facendole pagare a noi, europei idioti, già spremuti dalla stessa combriccola che nel frattempo specula su grano, riso, mangimi, concimi.
È vero, naturalmente, che non solo la guerra ma anche la conseguente corsa agli armamenti sta facendo la fortuna dei produttori di armi. Difficilmente, però, la guerra finirà quando saranno “smaltiti gli stock”, visto che si possono produrre armi all’infinito, se c’è qualcuno disposto a comprarle.
Non è affatto semplice intravedere vie di uscita pacifiche, se escludiamo l’idea che gli ucraini si arrendano o che vengano massacrati. A oggi la Russia, nonostante la richiesta di molti leader politici “terzi”, non ha dato segni credibili di volersi sedere al tavolo delle trattative.
Gli europei “spremuti” stanno fornendo a loro volta armamenti all’Ucraina perché si difenda da un’invasione che sta mietendo vittime, portando distruzione e creando 8 milioni di sfollati interni e 6 milioni di profughi (dati di oggi). A discapito di parallelismi con le precedenti guerre in Europa, dalla Seconda guerra mondiale numeri di questo tipo, con questa rapidità, non si erano mai visti.
Gli organi di informazione pompano la guerra. Per forza, sono sempre di proprietà di Vanguard, Blackrock e Blackstone.(…)
Se i media fossero “controllati” da queste enormi società di investimenti, probabilmente non ne parlerebbero, oppure ne parlerebbero benissimo. Eppure il NYT, per fare un esempio, ne parla in modo molto critico, dice che sono dannose per l’economia e per una sana concorrenza.
Gli organi di informazione stanno cercando soprattutto di raccontare una guerra decisamente insensata. Molte persone, tentando di comprendere una scelta irrazionale come quella di Putin, cercano di trovarci così spasmodicamente un senso da dare credito a teorie di ogni tipo, magari alle prime teorie che capitano a tiro. È un procedimento umano: cerchiamo un senso anche dove non c’è o non ci è dato di vederlo.
di tutti questi soldi che se ne faranno i soliti noti – Buffet, Soros, Gates (…)?
Soros, Gates, Buffet… in modo diverso, sono miliardari che vogliono usare il proprio potere economico per incidere sul mondo (come anche, ad esempio, Elon Musk). Avendo accumulato ricchezze stratosferiche, si sono dati da soli delle mission (ognuno ha sposato le sue “nobili cause”: combattere la fame nel mondo e le diseguaglianze, diffondere idee democratiche, colonizzare Marte…) perché pensano – e si raccontano – di farlo per il bene per tutti.
Potremmo discutere all’infinito sul fatto che sia possibile, nel nostro sistema, per un imprenditore, arrivare a possedere capitali da capogiro fino ad accentrare un potere simile. Concentrarsi però sull’idea che le persone più ricche del mondo siano interessate a diventare ancora più ricche o sviluppare piani segreti – per me, ma è una mia opinione – è puerile, se non completamente delirante. I “piani” di questi miliardari sono discutibili quanto vogliamo ma sono sono chiarissimi e dichiaratissimi: scrivono libri, tengono conferenze, si espongono continuamente proprio per dichiarare al mondo i propri piani, che gli sembrano estremamente nobili. (Dopotutto, paradossalmente, anche Putin sembra pensare di fare il bene dei russi.)
Potremmo discutere all’infinito anche sul fatto che per “migliorare il mondo” non ci si possa affidare al buon cuore del miliardario di turno e alle sue idee visionarie o alla filosofia economica che può avere abbracciato. Potremmo anche discutere di OGM in Europa, di sostenibilità, del potere delle multinazionali e di chi le dovrebbe regolamentare, potremmo discutere di moltissime cose. Ma, veramente, ne vogliamo discutere? Per discuterne bisognerebbe almeno avere un punto di partenza comune che in un discorso farneticante come questo si fatica a trovare. Ed è un vero peccato.
Questa era la versione breve… Ora quella lunga.
Oakland Institute
Il testo sembra prendere i dati (e fraintendere alcune cose) da un documento del Oakland Insitute del 2014, scaricabile qui. Il think tank californiano si occupa di denunciare criticità e promuovere un sano dibattito nel mondo su temi sensibili in ambito sociale, economico e ambientale.
Questo testo in particolare parla di Ucraina e denuncia come le istituzioni finanziarie internazionali si siano infiltrate, approfittando degli sconvolgimenti politici, nel sistema ucraino, per deregolamentare e aprire il settore agroalimentare alle società estere. Uno schema che l’Oakland Institute riconosce in molti altri casi di studio e tratta approfonditamente anche in altri testi, e che rientra in un più ampio dibattito su quella che chiama una “ondata senza precedenti di privatizzazione di risorse naturali in atto in tutto il mondo”. La questione è seria e merita tutta la nostra attenzione.
I terreni agricoli ucraini
In Ucraina ci sono 40 milioni di ettari “agricoli” (quando si vuole usare un numero tondo) ma in realtà, di questi, quelli veramente coltivabili e produttivi sono circa 31 milioni. Parliamo di un terzo delle aree coltivabili di tutta l’Europa, dell’8% del PIL ucraino e del 17% dei posti di lavoro.
Lo scorso luglio (2021) è entrata in vigore una riforma del governo di Zelensky per aprire il mercato, bloccato da una moratoria durata vent’anni. Alla vigilia di quella riforma i terreni in mani private erano 21 milioni, e quelli in mano allo stato circa 10 milioni di ettari. Cosa significa mani private?
Agli inizi degli anni Novanta, con l’indipendenza, le fattorie collettivizzate vengono smantellate, la terra viene divisa e distribuita, in lotti da circa 4 ettari a testa, tra chi vi lavorava. Come in tutte le storie sull’Ucraina, le cose vanno male, se non a rotoli. Molte persone ricevono le carte che gli danno diritto alla terra ma senza la designazione di uno specifico lotto di terreno. Inoltre ci sono molti casi in cui l’oligarca di turno fa incetta di terreni a basso costo racimolando concessioni. Per questo nel 2001 viene imposta, insieme a una legge per cercare di rendere accessibili questi terreni a tutti gli aventi diritto, anche una moratoria che impedisce di venderli.
Dopo vent’anni di proroghe a questa moratoria, con ancora le vendite bloccate – nonostante le pressioni del Fondo Monetario Internazionale sui vari governi per sbloccare la moratoria – alla vigilia della apertura del mercato delle terre, abbiamo, oltre ai succitati 10 milioni di ettari in mano allo Stato (cioè le parti che non sono state distribuite), in mezzo ai 21 milioni che sono in mani private, 1,6 milioni di ettari già in mano straniera (per esempio una holding del Lussemburgo possiede 405.000 ettari, e a scalare troviamo altri gruppi di Cipro, della Federazione Russa, di Francia, Austria ecc) e 2.8 milioni di ettari in mano a dieci grandi gruppi di agrobusiness locali (per esempio 670.000 ettari sono in mano a UkrLandFarmin, del miliardario Oleg Bakhmatyuk).
Come questo sia accaduto, l’Oakland Institute dice che si potrebbe spiegare così: corruzione e leggi che possono essere aggirate. Si è potuto infatti prendere accordi privati per “noleggiare” la terra, risparmiando milioni di dollari che sarebbero serviti a comprarla. Si è potuto inoltre comprare azioni e intere parti dei grandi agribusiness ucraini. Si è potuto, come potrebbe aver effettivamente fatto il governo ucraino, fare accordi sottobanco per vendere o affittare terreni. Un esempio emerge da un leak del 2012 da cui è trapelato un piano imponente per affittare terre del governo inutilizzate a investitori agricoli su larga scala. L’accordo prometteva esenzioni fiscali in cambio di grossi investimenti, con un minimo di 200 milioni di dollari per lotti oltre i 400.000 ettari statali inutilizzati. Potrebbe essere accaduto qualcosa di simile, ma non si sa con certezza.
Sta di fatto che nel 2021, dopo vent’anni di mercato bloccato, l’Ucraina era tra gli ultimi sei Paesi nel mondo in cui non era possibile vendere e comprare terreni, in compagnia di Corea del Nord, Venezuela, Cuba, Repubblica Democratica del Congo e Tajikistan.
La riforma di Zelensky
Il 1 luglio 2021 si apre quindi il mercato delle terre, anche se in forma ancora ridotta: inizialmente solo per il mercato interno e solo per transazioni calmierate, per i piccoli e i medi investitori ucraini: l’apertura all’estero sarebbe stata prevista per il 2024.
L’intento di questa apertura è, secondo i promotori, quello di permettere ai privati di vendere e comprare, facendo girare l’economia, e ci si aspettava nel medio periodo che questa riforma, da sola, facesse salire i prezzi dei terreni – nel libero mercato infatti ci si aspetta che si avvicinino, man mano, ai prezzi standard stranieri – e il PIL dell’Ucraina di 4 punti (dicono i più esosi) o di 1,5 punti (dicono i più moderati) all’anno. Non da subito, ovviamente. Si parla di un processo che impiega i suoi anni.
Moltissime però sono anche le critiche e i timori per questa riforma, per svariati motivi, uno su tutti il timore che le terre passeranno in mano ai grandi gruppi a discapito dei piccoli agricoltori, spesso già fortemente indebitati, e con un accesso difficoltoso al credito bancario. Il documento dell’Oakland Institute esprime preoccupazioni soprattutto chiedendosi come una deregolamentazione del mercato possa dare beneficio a 7 milioni di contadini e/o migliorare il loro stile di vita.
Anche da parte di altri osservatori si sono sollevate critiche di questo tipo, sembra soprattutto che la questione ricorrente sia legata alla legislazione che dovrebbe accompagnare una riforma di questo tipo: misure che permettano ai contadini di avere accesso al credito, misure che controbilancino lo strapotere di grandi gruppi capaci di schiacciare la concorrenza in una guerra dei prezzi. Non mancano i timori relativi agli OGM e alle biotecnologie, ma il discorso qui si farebbe troppo lungo.
Sta di fatto che sei mesi dopo, a dicembre 2021 – meno di due mesi prima che di essere invasi dalla Russia – il governo esulta perché già 155.000 ettari sono stati venduti, smuovendo circa 200 milioni di dollari.
Le multinazionali
Non c’è, però, solo la terra: ci sono enormi interessi intorno a semi, fertilizzanti, logistica, attrezzature…
Cargill ad esempio era già presente da vent’anni nel 2014: ha investito sempre di più in Ucraina su ulteriori sistemi di stoccaggio di semi, una compagnia di mangimi per animali e nell’acquisizione del 5% di UkrLandFarming (un affare da 200 milioni di dollari). Investimenti simili, però, li possiamo trovare in molte altre aree, compresi 1,1 miliardi di dollari investiti in Russia.
Monsanto, che come dicevamo dal 2018 è stata acquisita da Bayer, era presente dal 1992. Già poco prima di Maidan, nel 2013, aveva appena investito 140 milioni per impianti di semi.
La DuPont arriva per ultima, e nel 2013 comincia a investire duro per la produzione di semi che siano resistenti alle siccità, per andare incontro alle crescenti richieste di mercato. Quest’ultima espressione di volontà ha destato timori per la questione OGM.
La Cina è a sua volta interessatissima a questo mercato, nel 2011 la Export-Import Bank of China si diceva pronta a investire 10 miliardi di dollari nel settore agricolo ucraino, chiedendo in cambio di adempiere agli obblighi di esportazione nei suoi confronti. A novembre 2013, la UkrLandFarming ha dichiarato la speranza di arrivare a vendere più di 700,000 tonnellate di mais alla Cina per quell’anno e di raggiungere i due milioni di tonnellate di esportazioni verso la Cina entro il 2018.
Cercando di concludere in qualche modo, i fatti accertati indicano che l’Ucraina, prima di essere invasa, stesse lavorando, non senza difficoltà, a riforme che la aiutassero a uscire da un’economia stagnante e chiusa.
Operazioni come questa richiedono regole precise: trasparenza nelle transazioni, restrizioni e salvaguardia da abusi e speculazioni di ogni tipo, la garanzia di accesso a fondi stanziati per i soggetti più deboli, eccetera. Sono sfide ancora più notevoli se parliamo di un Paese con un livello di corruzione che possiamo definire endemico, ma qui mi fermo. Comunque non sapremo come sarebbe andata a finire, visto che questa guerra sta facendo di tutto per distruggere il futuro di questi processi e per mettere in ginocchio il progetto di una Ucraina moderna.
anDREAM
https://www.butac.it/ucraina-america-terreni-agricoli/
Ancora stai a spammare quei bufalari del butac già Sbufalati dall’ISS ?
Bufale dei sedicenti sbufalatori del butac sui morti Per covid19 , sbufalate dall’ISS :
“Anche prendendo l’anno con più morti, il 2016/17, siamo a 24981 decessi attribuiti all’influenza contro i 75891 attribuibili in maniera diretta a Covid-19”
https://www.butac.it/i-68mila-morti-per-influenza/
Qui l’ISS :
“. Patologie preesistenti in un campione di deceduti” :
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_5_ottobre_2021.pdf
Sono solo punti di vista quella di non allargare l’espansione dell’operazione speciale, considerando la follia di Zelensky che finchè gli arrivano armi da tutte le parti e sempre più potenti e più pericolosi, sta intensificando il conflitto foraggiato dalle provocazioni dello scoreggione amerikano . E più si va avanti e più sarà difficile sviare le provocazioni Yankees e Nato che non saprei dove vorrebbero arrivare.
ma come siamo buoni noi
https://www.byoblu.com/2022/08/11/italia-stanzia-200-milioni-euro-salari-docenti-ucraini/
A guerra vita il concetto come descritto, di pace non ha senso ne luogo. La Rssia intende danazificare. Dalla A alla Z. Il termine si chiama liberazione. Credo che arrivi alla fine del portogallo, ormai. viste le premesse ed il comportamento della Nato, nata appunto da un genocidio: Hiroshima e Nagasaki. Continua la rimozione dell’evento: oggi un giorno in piu’. Ridicoli come i poliziotti che si lamentano di doversi vaccinare per percepire stipendio e lo impongono invece agli operai. Se non son egoisti questi.
“valle pagana”: non poteva essere descritta meglio! 🙂
Scappiamo Ragazzi,hanno riconosciuto e catturato numero 2 e numero 3. Torniamo dal capo Ernst Stavro Blofeld
Non capisco bene Ammiraglio, il segnale è disturbato …
https://m.youtube.com/watch?v=mCFzQMJvl3c
Puoi ripetere?
La capsula sta passando sopra la Russia centrale e si avvicina alla Mongolia. Rotta come previsto.
Come lei vede io sto per scatenare una piccola guerra: tempo poche ore e quando l’ America e la Russia si saranno distrutte a vicenda vedremo una nuova potenza dominare il mondo.
Per lei le cose si sono messe male,signor Bond!
Solita interferenza…
https://m.youtube.com/watch?v=mCFzQMJvl3c
Puoi ripetere?
Se entro le 18 orario di Londra,
Non verrano consegnati i diamanti del valore di 900 milioni di dollari nei modi richiesti
Incomincieremo a spargere nell’ aria di tutta Europa tonnellate di vaccini gassosi.
Non tolleriamo ritardi (ne parli subito col suo capo Anonimo)
Buona fortuna Signor Bond!