Il ministero della difesa russo dopo aver messo insieme un enorme dossier sulla base della documentazione trovata nei bioloaboratori Usa in territorio ucraino – dossier sul quale l’Onu nega ogni discussione-   suggerisce l’ipotesi che il Covid 19 sia derivato da ricerche su armi biologiche  condotte dagli Stati Uniti. Naturalmente l’informazione mainstream non parla dell cosa anche se  sarebbe facile infinocchiare il lettore medio dicendo che è propaganda russa con la stessa temperie morale con cui due secoli fa i confessori consideravano un peccato la lettura di Voltaire, ma si preferisce non entrare in argomento e non mettere pulci nelle orecchie perché in realtà l’ipotesi formulata dai russi è diventata via via quella principale, ancorché lasciata nel vago e mai ricostruita nella sua interezza. Sappiamo ormai che il coronavirus è con buona probabilità artificiale; sappiamo che Fauci e i suoi discepoli facevano a Wuhan e altrove la ricerca chiamata “guadagno di funzione”  che nella sostanza è  la ri combinazione e la creazione di virus, ufficialmente fatta per poter cercare dei vaccini o dei farmaci contro virus che “potrebbero” un domani passare all’uomo;  sappiamo che analoghe ricerche venivano svolte praticamente in quasi tutti i biolaboratori statunitensi – la cui esistenza è stata finalmente ammessa – con particolare attenzione alle caratteristiche genetiche e immunitarie delle popolazioni locali; sappiamo che a a questi inquietanti studi  collaborano in maniera stabile ricercatori delle maggiori aziende farmaceutiche statunitensi e in particolare quelle che hanno tirato fuori a tempo di record i sieri genici.  Insomma tutte le tessere del puzzle sono presenti e basta metterle assieme per avere un quadro generale della situazione, compresa anche la reazione della Cina che si è comportata come se stesse subendo un attacco biologico.

Quindi per chi è abituato a unire i puntini tra le notizie ciò che ha detto giovedì scorso il tenente generale Igor Kirillov, il capo delle forze di difesa dalle armi nucleari, chimiche e biologiche della Russia, non dovrebbe giungere come qualcosa di assolutamente impensabile, ovvero che il Covid fosse in realtà un’arma biologica: “l’interesse dell’amministrazione statunitense per lo studio di agenti biologici mirati ci costringe a dare uno sguardo nuovo alle cause della nuova pandemia di coronavirus e al ruolo dei biologi militari statunitensi nell’emergenza e nella diffusione del Covid -19 “. Kirillov ha sottolineato che dal 2009 l’ Usaid aveva finanziato un programma noto come “Predict”, conducendo ricerche sui nuovi coronavirus le quali prevedevano la cattura di pipistrelli selvatici infettati da tali agenti patogeni e che uno degli appaltatori del progetto, Metabiota ( azienda finanziata anche da Hunter Biden ndr) )  era nota per le sue attività biologiche militari sul territorio dell’Ucraina. Nel 2019, l’agenzia ha chiuso il programma “Predict” mentre il Johns Hopkins Center for Health Security ha iniziato “casualmente” a studiare la diffusione di un coronavirus precedentemente sconosciuto.  D’altronde questa non è solo l’opinione del ministero della difesa russa: già nel maggio scorso in una conferenza in Spagna, Geoffrey Sachs – uno dei massimi esperti della prestigiosa rivista medica The Lancet e professore alla Columbia University, la principale istituzione per la biosicurezza globale – ha spiegato che “…il coronavirus era artificiale e, con un un alto grado di probabilità, creato dalla ricerca americana…

Tuto questo fino a qualche anno fa per noi uomini della strada sarebbe stata fantascienza pura, ma purtroppo stiamo parlando della realtà di una invasione aliena che si è realizzata senza alieni: è bastato il cortocircuito tra i poteri imperiali disperatamente tesi a rimanere tali e quelli dei superricchi per arrivare al regime del terrore sanitario. Del resto i documenti recentemente sequestrati dai russi a Rubezhnoe , dove si trovava il laboratorio  “Pharmbiotest” mostrano senza possibilità di scampo che le maggiori aziende farmaceutiche americane lavoravano a questi programmi di guerra biologica. Si sono trovare prove che queste multinazionali  sperimentavano nuovi farmaci, nuove sostanze e nuove infezioni sui cittadini ucraini, Alla fine però l’interrogativo rimane quello che campeggia come una maledizione fin da quando quando l’origine artificiale del virus è stata finalmente sdoganata: si è trattato di un incidente o di un atto volontario? Di una strage dolosa o volontaria? Ma io ne introdurrei un’altra: la vera arma biologica è il covid 19 o sono invece i sieri genici fatti passare per vaccini?